Era una serata d'inverno qui all'Inferno, io e Lucifero stavamo bevendo violentemente. Lui era talmente preso dall'alcol che non si reggeva in piedi, perciò lo accompagnai nella sua stanza.
Lucifero però era particolarmente affettuoso quella sera, non so se è perché mi abbia scambiato per sua moglie, e si aggrappò a me.
Confuso, gli urlai addosso e lui si mise a piangere, decisi di prendere questa opportunità in mano e così concessi a Lucifero di abbracciarmi. Lui iniziò a baciarmi: lo assecondai.
In quel momento pensai "Più che re dell'Inferno è un bamboccio". Ero sicuro che questa cosa avrebbe facilitato il mio piano con Charlie in futuro, perciò lo lasciai fare, anche se non era di mio gradimento.
Lui era talmente preso che iniziò a massaggiare la mia vita lentamente, facendo dei movimenti circolari, lentamente alzando la mia camicia rossa. Mi accarezzò il petto, e sbottonò la mia blusa. Le sue mani erano calde per l'enorme quantità di alcool. Il suo palmo arrivò fino alla mia cinta, aprendola.
Così tolse anche i miei pantaloni. Ero rimasto quasi completamente nudo. Lucifero continuò far viaggiare le sue mani tra il mio corpo, io per assecondarlo cominciai a svestirlo.
Togliendogli la maglia arrosì vedendo il suo petto: non mi aspettavo che Lucifero fosse allenato, pensavo stesse tutto il giorno a giocare con le sue stupide paperelle di gomma.
Io ero immobile mentre lui si fece strada nel mio corpo...
Era una sensazione terribile ma a tratti piacevole: questa è la cosa più procupante.
Ad ogni spinta che mi dava mi divertiva sempre di più e pensai "Non voglio nemmeno pensare come sarà da sobrio.... AH AH! che sciocchezza. NON ACCADRA MAI."
Lui sembrò quasi completamente instancabile. Dopo qualche ora si addormentò incollato a me, riuscì in qualche modo a strattonarlo via da me.
Mi svegliai qualche minuto prima di lui per abbracciarlo e fargli credere che avessi acquisito dei sentimenti per lui. Era ormai giorno, la luce rossastra dell'Inferno penetrava dalla finestra facendo risaltare i suoi capelli biondi.
Lo abbracciai e feci finta di dormire dolcemente.
Lui aprì gli occhi e vedendomi incollato a lui iniziò a panicare. Feci finta di svegliarmi, appena aver dato qualche segnale di vita iniziò a riempirmi di domande: mi chiese il motivo per cui eravamo nudi nello stesso letto e perché lo stessi abbracciando.
Dopo avergli raccontato l'accaduto lui iniziò a chiedersi cosa avrebbe detto a Charlie.
Io gli suggerii di non dire nulla per evitare casini.
Lucifero si alzò velocemente, indossando i suoi pantaloni bianchi, mi passò un asciugamano per coprire le mie parti intime. Mi alzai anch'io, ma notai qualcosa di insolito sul mio corpo. Nella parte bassa del mio addome era presente una specie di marchio a forma di mela con un serpente attorcigliato ad essa. Aprì la mia bocca e chiesi a Lucifero "Che diamine è questo!?" Gli dissi con una voce confusa ma contemporaneamente irritata. Lui guardò attentamente il simbolo e rimase scioccato. Fin da subito pensai "Ho fatto una cazzata a dormire con sto qua". Prese la mia mano nella sua, e mi guardò intensamente. Lui iniziò a parlare con una voce incerta e tremante:"Ehm... senti Alastor, potrei aver fatto una cazzata. Quel simbolo appare solo durante una gravidanza di un membro della famiglia reale... Uhm..." All'udire di quelle parole la mia espressione era indescrivibile, ero vicinissimo a massacrare questo disgraziato, ma riflettei un secondo. Se ero veramente incito di Lucifero, l'essere più potente dell'Inferno, avrei avuto una prole ancora più potente, d'altronde, sono il Demone della Radio.
Lui iniziò a scusarsi e a cercare un modo per farmi abortire, siccome questa è stata una gravidanza non voluta, poiché mi scambiò per Lilith.
Io decisi di tenere il futuro figlio. Il mio piano era perfetto, se non posso comandare io l'Inferno, allora lo fara il mio primogenito! Perciò Lucifero rimase rassegnato, e lui iniziò a formulare cosa dire a Charlie, poiché non si tratta solo di una serata di pura gioia ma di una serata con la sorpresa sul finale! Lui mi chiese se ero d'accordo sul ammettere l'accaduto a Charlie: lo accontentai.
Preparammo un discorso, andammo da Charlie e gli chiedemmo se era possibile parlare in privato con lei. la ragazza perciò rispose con: "Se devi dirmi qualcosa insieme ad Al (il mio soprannome), dillo anche a tutti gli altri". Purtroppo lui e sua figlia avevano avuto una piccola discussione il giorno prima, quindi questa è stata come una sfida per Lucifero. lui mi guardo e io annuì.
"Allora Charlie, tu hai preferito che lo diciamo davanti a tutti, perciò vorrei informarvi del fatto che-"
"Sono rimasto incinta di tuo padre" Dissi io con molta nonchalance.
"ALASTOR! È UNA COSA IMPORTANTE! NON PUOI DIRLO COSI!".
Tutti ci fissavano a bocca aperta. "Ehm... vedi Charlie... io ho per sbaglio confuso Alastor con tua madre, e..."
"Lucifero, dovresti anche ammettere tutte le ore in cui hai continuato a infierire sul mio corpo!". Dissi io con il mio solito largo sorriso.
"Pensavo ti fosse piaciuto!"
"sei stato tu a dirmi di avermi scambiato per Lilith!"
"Io ero ubriaco, tu potevi fermarmi!" Disse Lucifero con uno sguardo parecchio arrabbiato.
"Ne parli come se io non ci abbia provato, TU ti sei sfogato su di me, lo sai perfettamente." Nonostante non fosse vero, ero bisognoso di far passare Lucifero dalla parte del cattivo. Perciò mentii, ma ne lui ne gli altri lo sapevano. Stava andando tutto secondo i miei piani.
"Basta così voi due! Papà! Come hai potuto!? Non ne voglio sapere più nulla, ciò che è stato fatto ormai è compiuto. Non ci sono santi che tengano!" Disse Charlie piuttosto indiavolata mentre corse verso camera sua insieme alla sua ragazza Vaggie.
"Così il demone color fragola non è così cazzuto quanto tutti pensano." Disse Angel per rompere il ghiaccio, ma oltre che il ghiaccio ruppe anche la mia pazienza. Ero così vicino dall'ammazzare questi dannati peccatori... Lucifero però mi prese per mano.
"Meglio se lasciamo raffreddare un po' la situazione... okay?" Lui disse con un tono dispiaciuto ma allo stesso tempo leggermente premuroso. Feci un respiro profondo e annuì.
Erano passate circa 4 ore, mi trovavo nella mia camera. Improvvisamente entrò Lucifero.
"Ciao Al... posso parlarti?"
"Entra pure caro... scusami per prima, non dovevo dire ciò che ho detto in quel modo." Risposi io, ero parecchio irritato, ed avevo un mal di stomaco tremendo
"Lasciamo perdere, come ti senti?" "Ho molta nausea." Dissi io con un tono stanco.
"Mi dispiace." Si sedette di fianco a me, mi abbraccio e mi fecie sdraiare. Lui mi coccolò gentilmente per farmi addormentare. Io finsi di dormire quasi immediatamente. Dopodiché lui si strinse a me, iniziò a canticchiare una strana melodia, mi accorsi solo dopo che quello era una specie di incantesimo. Mi sentii male, molto peggio di prima. Mi alzai di scatto, Lucifero si spaventò. Corsi a vomitare. Controllai se il marchio era ancora presente. Lucifero mi seguì, mi aspettò sulla porta del bagno ed una volta finito mi tenne gentilmente le mani. Mi spiegò con premura che l'improvviso malore proveniva dal famigerato incantesimo, che mi permise di affrontare la gravidanza (Poiché il figlio o figlia presente nel mio grembo era di sangue divino, perciò completamente inadatto al mio corpo da peccatore). Lui sembrava molto teso, cercai quindi di tranquillizzarlo. Le sue guance erano bollenti e continuava a singhiozzare. Poteva essere ubriaco, e solo l'idea mi sconvolse: non erano passate nemmeno 12 ore da quando aveva finito di farmi.
Io, forse per compassione, decisi di farlo riposare. Lo feci addormentare abbracciato a me.

STAI LEGGENDO
APPLERADIO/RADIOAPPLE
FanfictionEra una serata di puro divertimento, ma con la sorpresa sul finale! (POV: Alastor)