Semplicità

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Quando vedemmo 

in tempo

ll mondo fu semplicità,

quando diventammo 

la complessità c'impadronì 

e aria cambiò 

e le mutevoli ragioni del divenire umano 

fecero passi storti, ma anche significativi.

Nel ventre del corpo terrestre 

acuti i passi d'ignari e meravigliati sogni d'antiquata semplicità 

ebbero formarsi come gruzzoli di montagne in dense complessità.

Mare si mosse, uscì l'essere,

dinosauri caduti nelle disgrazie dell'inferno 

e poi BOOM! Un nuovo mondo apparse a occhio innocente, poi sfuggente d'innocenze,

era il mondo umano: in principio c'era il primate forse, poi venne la sua evoluzione che divenne uomo. 

Prima la sopravvivenza, poi la conquista e di tempi nostri la globalizzazione: una incauta opinione. E una mera rappresentazione. Prima espandersi di feudi poi vivere del Dio commercio. Ogni storia ha i suoi re e ogni re è dentro ogni persona, passato e presente che sia. Politico è un re evoluto nella repubblica, ma è re comunque: perché gl'uomini son tiranni da quando lo erano. E la tirannia è la dittatura del potere supremo: dove c'è potere c'è un imperatore. Dove c'è un imperatore è nei termini del presente: politico, rappresentante, capo di stato eccetera. Così tenebroso, così doloroso. 

Il conflitto più grande, penso, che si crea tuttora: non essere più nella semplicità di sapersi amare.









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