Capitolo I

260 12 1
                                    

A B. ed M.
Che con la loro morte
mi hanno insegnato che
si possono vivere più vite
in una sola.

Capitolo I

Mancavano poche settimane all'inizio dell'università. Louis avrebbe frequentato il terzo anno ed era già esausto al solo pensiero di dover affrontare altre sessioni complicate e sicuramente fin troppo lunghe.
-Zayn passa di qui dopo- disse a sua madre mentre stava disteso sul divano, con una mano sopra la pancia e l'altra occupata a raccattare qualche patatina e avvicinarla alla bocca.
-Come ogni giorno- disse Johanna e Louis alzò gli occhi.
-Non ti va mai bene niente- borbottò il ragazzo, ma la madre si mise di fronte a lui.
-Ti avevo detto che avevamo bisogno di parlare. Te lo dico da settimane ma tu provi sempre a deviare il discorso. Presto vedrai cosa succederà e sono sicura che ti incazzerai pure per il poco preavviso!- gli disse contro.
-Dimmelo adesso! Non può essere un discorso così tanto lungo da prenderci un pomeriggio- si sedette ma la donna scosse la testa.
-È un discorso che ti rovinerà l'umore. Non voglio che te la prenda con Zayn per qualcosa di così superfluo-
-Non me la prenderò con nessuno- ridacchiò.
-Oh fidati, è da giorni che ho paura della tua reazione-
-Così mi preoccupi- disse Louis -Per caso Lottie ha un fidanzato? Perché se è questo non fa niente...-
-Non c'entra Lottie, e poi non deve interessarti la vita sentimentale di tua sorella-
-Non m'interessa fin quando non si innamora di qualche stronzo- esclamò.
-Deve fare le sue esperienze, proprio come le hai fatte tu e...- suonarono il campanello.
-È Zayn- si alzò e andò verso la porta, ma la madre lo trattenne un attimo.
-Louis- lo richiamò e quest'ultimo si voltò a guardarla -Promettimi che domani ne parleremo. È importante- allora il ragazzo annuì e alzò il mignolino.
-Promesso- disse, ma quando osservò la sua mano, abbassò il dito e sentì il cuore diventare un po' pensate. Non l'aveva ancora superata e quella stupidata promessa con il mignolo lo rendeva irrequieto. L'avrebbero spezzata lo stesso, cosa cambiava?

Aprì la porta e Zayn entrò senza nemmeno salutare.
-Oi!- lo richiamò Louis, ma l'amico fece solo un gesto con la mano e salì in camera di Louis. Le scale scricchiolarono sotto i loro piedi.
-Ciao Zayn!- urlò Johanna dal salotto.
-Ciao mamma Joh!- allora scese e andò ad abbracciarla. Sì, ormai la chiamava mamma, stavano insieme praticamente sempre ed erano più amici di lui e Louis.
-Come stai?- si abbracciarono.
-Ho delle novità, ma bene-
-E a me non le dici?- il moro fece un sorrisetto imbarazzato.
-Sono cose tra ragazzi- sussurrò.
-Va bene, non faccio altre domande- alzò le mani in segno di resa -Andatevi pure a chiudere nel covo oscuro.
-Ci vediamo dopo?-
-Sto andando a lavoro, quindi ti saluto adesso- gli baciò una guancia e Zayn le sistemò i capelli.
-Mi raccomando, non fare tardi!- rise mentre lo diceva e poi corse al piano di sopra.

-Questo legno si spezzerà- lo scricchiolio continuava a insistere.
-Vai in camera e sta zitto- entrarono e si sedettero sul letto.
-Allora, cos'è successo di tanto grave?-
-Ho fatto una cazzata ieri, con Liam- disse Zayn.
-Vi siete baciati?- chiese Louis.
-Siamo andati a letto insieme- il liscio si alzò e lo guardò con occhi spalancati.
-Avete scopato!?- chiese stupido.
-Sì, ma è tutto così dannatamente complicato...- Zayn si prese la testa tra le mani e si lasciò cadere indietro -Io sono fottutamente pazzo di lui e invece Liam...lui si vuole solo divertire, capisci?- pressò i palmi delle mani sugli occhi -Ma preferisco averlo così che non averlo del tutto- ammise.
-Chiaro- sussurrò Louis e si sdraiò accanto all'amico, entrambi avevano gli occhi rivolti verso il soffitto.
-Non so come fare, Lou- disse -Vorrei dirgli quello che provo, ma non voglio perderlo- allora il liscio gli accarezzò un braccio per confortarlo.
-Lo perderesti anche se non lo facessi, Zee- disse -Prova a buttarti, magari scopri che lui prova lo stesso-
-Non ho il coraggio- ammise -Lui è così bello e gentile...io sono l'opposto. Come potrebbe accettare di farsi vedere in giro con me?-
-Da quando sei così codardo? Il mio Zayn avrebbe combattuto contro il diavolo- il moro ridacchiò.
-Non lo so, so solo che ho terribilmente paura- si passò le mani sul viso e ne poggiò una su quella di Louis -Non voglio perderlo del tutto. È come se...avessi paura che lui facesse come Harry e...-
-Non si parla di lui in casa mia- sbuffò Louis.
-Ma è questo a terrorizzarmi- ammise Zayn -Non voglio che scappi via dalla mia vita quando ho bisogno di averlo vicino. Tu non hai avuto il coraggio di parlargli ed è andato via lo stesso. Ma probabilmente anche se glielo avessi detto lui sarebbe scomparso e...-
-Per favore- il liscio si sedette -Lui non è scappato via perché aveva capito che provavo qualcosa. E poi eravamo ragazzini, è successo tanto tempo fa...-
-Ma ti fa ancora male- il moro si sedette accanto a lui -Dopo tutto questo tempo sei ancora qui a rimuginare sui tuoi errori. Io non voglio che succeda questo. Non voglio sentirmi colpevole per qualcosa che non ho potuto controllare- il cuore di Louis batteva all'impazzata. Odiava sentire il suo nome, figuriamoci ricordare il senso di vuoto che dovette affrontare quando il riccio decise di trasferirsi senza nemmeno degnarlo di una parola.
-È andato via perché era obbligato...-
-Non si è fatto più sentire- insistette l'amico -Perché avrebbe dovuto farlo?- allora Louis si fermò a pensare e scrollò le spalle.

-Avrà trovato qualcuno che lo rende felice- si guardò le mani e strinse il tatuaggio con la fune che gli ricopriva il polso -Non tutti i nodi sono in grado di trattenere. Certe volte le corde...si spezzano- e nel mentre girò il polso e toccò il punto in cui la sua corda si rompeva e lasciava tutto con un senso di vuoto.
-Poteva chiederti come stessi- ci fu un attimo di silenzio.
-Non posso costringerlo a provare ciò che ho provato io, Zee. Ma sono sicuro che Liam provi qualcosa per te, lui è un ragazzo d'oro, non ha bisogno di elemosinare del sesso in giro. Se lo fa è perché ci sta mettendo il cuore- sospirò e sapeva che le parole successiva gli avrebbero fatto male, ma sentiva la necessità di dirlo ad alta voce -Lui non è come Harry- il silenzio che ne derivò fu assordante. Gli veniva da piangere, ecco qual era la realtà. Dopo ben cinque anni, non riusciva a spiegarsi il perché di quel comportamento. Lui lo aveva sempre trattato bene, lo aveva messo al primo posto, lo aveva aiutato, ma cosa aveva ricevuto in cambio? Assenza, ecco cosa.
Il moro si protese ad abbracciarlo e Louis accettò quel gesto, perché ne aveva terribilmente bisogno.
-Mi dispiace avere riportato a galla il tuo passato- ammise -Lo sai che non lo faccio per ferirti- il liscio sospirò.
-Lo so, è che non riesco a capire- aveva la voce ovattata dalla tristezza.
-Magari un giorno tornerà per spiegarti tutto. È Harry, sappiamo quanto sia imprevedibile- gli accarezzò lo zigomo e Louis socchiuse gli occhi.
-Come sta?- Aveva detto ai suoi amici di tenere Harry per loro, di non dirgli cosa stava facendo, se era felice o se non lo era. Non voleva più sentire niente sul suo conto...ma allo stesso tempo moriva dalla voglia di sapere se anche a lui mancava l'altro.
-Sta bene, mi ha chiamato ieri. Mi ha detto che comincerà l'università- disse -Ma non mi ha chiesto di te- lo disse perché sapeva che era ciò che realmente interessava a Louis.
-Già- deglutì -Sai dove la frequenterà?- ci fu un piccolo cenno del capo, una risposta negativa.
-Però dovresti smetterla di chiedermi di lui. Sta bene- disse il moro -E non è giusto che tu, per tutto questo tempo, abbia sofferto per qualcuno a cui non frega nulla-
-Non dire così- lo pregò -A lui importa. Forse non lo sta dimostrando, ma mi voleva bene-
-Infatti, voleva. È questo il punto, ha ricominciato una nuova vita-
-Zayn stai esagerando- si sentiva ferito da quelle parole.
-Sto provando a farti aprire gli occhi. Ti ha cancellato dalla sua vita, dovresti farlo anche tu!-
-Certo, perché dove sta lui io non ci sono mai stato! Non può vedermi in ogni fottuto angolo della casa- si alzò in piedi ed alzò la voce -Non può sentire il mio odore, o ricordare come si sedeva goffamente sulla scrivania quando voleva sembrare più alto! Lui non ha niente di me!- stava urlando e presto sentì delle lacrime rigargli il viso -Non si ricorda di me perché, dove è adesso, io non esisto- si asciugò le guance -e io invece non faccio altro che vivere nell'ombra dei nostri momenti- singhiozzò -Non voglio nessuno accanto. Non mi lego più a qualcuno da troppo tempo. Mi sento solo ma non voglio stare con nessun altro. Capisci come mi sento?- il loro scosse piano la testa.
-No- disse -Non lo capisco-
-Allora non puoi dirmi che sto sbagliando- gli puntò un dito contro -Forse non lo perdonerò per tutto questo dolore, ma Dio come desidero che si faccia vedere per una dannata volta e mi chiedesse scusa- riprese fiato e sentì la gola bruciare. Forse aveva urlato troppo.

-Io vado a casa- disse Zayn -Forse devi ancora metterti le idee in chiaro- Louis guardò per terra e sentì i passi dell'amico mentre andava verso la porta -So che lo ami ancora- allora l'altro scosse la testa.
-Lo detesto- sussurrò, ma sembrò più che stesse convincendo se stesso.
-Ciao Lou, ci vediamo- poi la porta si chiuse e Louis rimase solo.
Sospirò e si sedette ai piedi del letto, recuperando più fiato possibile e cercando di non scoppiare a piangere.
La sua testa stava ripensando a tantissimi ricordi, ma uno si impigliò nel suo cuore e sentì il peso di quel momento.

-aspetta!- inseguì la macchina che sfrecciava via, senza dargli la possibilità di stargli al passo -Harry, ti prego!- corse per chilometri, non seppe quando si fermò, ma era così stanco che le gambe diventarono deboli e cadde per terra -Non te ne andare- piangeva mentre parlava e le persone lo guardavano in un modo così pietoso -Non mi hai salutato. Hai dimenticato di salutarmi- si sedette per terra e portò le ginocchia al petto. I passanti lo urtavano per sbaglio e chiedevano anche scusa, ma nessuno si fermò ad aiutarlo.
Pianse per terra per minuti interminabili, sentendosi abbandonato. Quando si alzò, vide finalmente sua madre che lo aspettava e gli apriva le braccia.
-Torniamo a casa Boo- gli disse e lui si catapultò tra le sue braccia e strinse la maglia tra le mani.
-Ha dimenticato di salutarmi- singhiozzò -Come può averlo fatto?- ma la realtà era che non l'aveva dimenticato.

L'aveva fatto di proposito.
Lasciò che la schiena toccasse il letto morbido e, con le lacrime agli occhi, cercò di cambiare il centro dei suoi pensieri.
Gli mancava Harry, ma più di tutto gli mancava il Louis che era con lui.

My loved one Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora