Non sapeva da quanto tempo era rinchiuso nella sua stanza, giurava che l'ultimo suo ricordo era l'infermeria e quello strano sogno con la Granger. Si spostò leggermente dal centro della stanza ma subito si sentì sbattere contro il legno del baldacchino, un dolore lancinante gli arrivò fino alla schiena facendolo urlare di dolore e non appena voltò lo sguardo vide l'ala bianca candida proprio accanto al baldacchino, iniziò a voltarsi più volte da un lato e dall'altro cercando di capire se fossero reali oppure no, se stesse sognando. Si diede uno schiaffo sul viso cercando di riprendersi ma nulla sembrava funzionare e poi un ricordo lo colpì "si trova nel primo stadio della trasformazione quelle sono le sue ali!" cercò di calmarsi respirando lentamente prima di provare a farle rientrare, non poteva di certo andare dalla McGonnagall in quelle condizioni, di sicuro se ne sarebbero accorti tutti. Si avvicinò allo specchio osservandosi curioso, era senza maglia, i segni della maledizione lanciatagli da Potter durante il sesto anno erano ancora evidenti specialmente sul petto e l'addome ma il suo sguardo era totalmente rapito da quelle maledette ali che restavano lì immobili e che ad ogni suo movimento facevano talmente male da fargli rimpiangere le cruciatus. Non appena riuscì dopo sei o sette tentativi a farle sparire sentì bussare alla porta "Dra la preside vuole vederti nel suo ufficio. Ha detto che è urgente, stai bene?" "Vado subito Theo, tranquillo va" e senza aggiungere altro si rivestì e uscì dalla Sala Comune serpeverde.
"Le devo delle spiegazioni Signor Malfoy, si sieda" non ebbe il tempo di entrare nello studio della professoressa che venne accolto in questo modo, ma non fece domande, andò alla sedia di fronte la scrivania della stessa e si accomodò. "Ho visto le ali" disse solo cercando di mettersi comodo "Bene abbiamo la conferma che la trasformazione stia effettivamente avvenendo, lei sa cosa sono i Veela vero?" il biondo annuì leggermente permettendole di continuare il discorso senza intoppi "Sua madre ci ha contattato per informarci del gene che gira da tempo nella sua famiglia. Non mi aspetto prenda la situazione in modo tranquillo Signor Malfoy, ma il Ministro è preoccupato e data la sua situazione precaria dobbiamo discutere di alcune evenienze" Draco scoppiò a ridere in modo quasi isterico a quel punto come se fosse spazientito dalla situazione "Mi faccia capire, ho appena scoperto di essere in parte Veela e il ministro vuole sbattermi in cella per via di questo?" La donna l'osservò attentamente prima di scuotere il capo "Non andrà ad Azkaban ma deve capire che è in pericolo, se non trova la sua compagna entro il suo compleanno morirete entrambi e se qualcuno dovesse provare a sfiorare la sua compagna lei potrebbe ucciderlo. Capisce perché il ministro è preoccupato Signor Malfoy?" il biondo rimase in silenzio qualche secondo ripensando al sogno fatto quel pomeriggio "Come faccio a sapere chi è la mia compagna?" disse poi di getto "lo capirà non appena la vedrà. Ho messo la Signorina Granger a controllarla nel caso- "Aspetti, io non dovevo sapere niente ma la Granger invece ha saputo della mia condizione prima? Che cazzo vuol dire, non voglio la Mezz- "Linguaggio!" "La Granger alle calcagna per tutto l'anno è assurdo" la preside sospirò amareggiata "Non posso fare altrimenti è l'unica abbastanza forte da poterla fermare se dovesse avere uno scatto d'ira ed è l'unica di cui mi fido. Ora Signor Malfoy prenda questo, è un libro che l'aiuterà molto a capire la sua situazione e come deve comportarsi con la sua compagna una volta che l'avrà trovata. Ora la prego di tornare in camera prima del coprifuoco." e senza permettergli di aggiungere altro lo fece uscire dal suo ufficio, abbassò lo sguardo e lesse il titolo del libro ad alta voce "Esperienza di un Veela" non stava capendo nulla di quella situazione, mille domande gli frullavano in testa Perché sua madre non aveva detto nulla a lui? ma soprattutto come Salazar faceva a trovare la sua compagna. Tornò in stanza e si gettò a letto, non poteva far altro se non mettersi a leggere quel benedetto libro. Blaise lo aveva visto rientrare e in maniera anche abbastanza strana, non aveva saputo nulla di quello che gli era successo soprattutto non aveva idea del perché fosse uscito così in fretta dall'infermeria, bussò allora alla porta del biondo che non appena aprì lo guardò con aria sorpresa e preoccupata. "Hai dieci secondi per spiegarmi cosa cazzo è successo Draco" il biondo si guardò intorno prima di tirare l'amico all'interno della sua camera, iniziò a camminare avanti e indietro portando le mani tra i capelli "Blaise sono fottuto, promettimi di non urlare" affermò serio osservandolo dritto negli occhi "Non urlerò ma dimmi che ti prende" Draco si sistemò avanti a lui e con un rapido movimento forzò le spalle...e non successe nulla "Aspetta" disse prima di riprovare ma ancora una volta non cambiò niente "Va beneee forse chiamare madama Chips è la cosa migliore eh?" chiese guardandolo scetticamente mentre il biondo continuava a fare gesti e movimenti strani "Draco non pens- e tutto d'un tratto avanti i suoi occhi increduli il suo migliore amico gli stava mostrando due splendide ali bianche - Per la barba di Merlino!" esclamò "Draco, cosa? tu quando? come? Che cazzo!" il biondo intanto si era accasciato a terra, far uscire le ali era ancora estremamente doloroso soprattutto dato che il suo corpo non aveva ancora terminato la trasformazione. "Sono un Veela Bla, l'ho scoperto oggi mia...mia madre lo sapeva da tempo ma sperava il gene non uscisse fuori. Ora dev-" "devi trovare la tua compagna e renderla tua oppure morirai, già so come funziona" Draco sgranò gli occhi incredulo "Cosa cazzo vuol dire che altrimenti morirò Blaise!?" il panico si era impossessato di lui, nelle prime pagine del libro non vi era nessun accenno a quanto l'amico aveva appena affermato"Non te lo hanno detto? Dra la leggenda è tremendamente famosa nel mondo magico insomma, lo sanno tutti" continuò Blaise accomodandosi su una delle poltrone presenti avanti il letto dell'amico "Mi hanno detto di doverla trovare ma non che sarei morto in caso contrario, cazzo che casino" sussurrò infine facendo sparire le ali e lanciandosi subito dopo sul suo letto. "Ehi io sono con te amico, la risolviamo insieme come abbiamo sempre fatto."
Daphne Greengrass era tremendamente stanca del comportamento da bambina viziata di sua sorella minore Astoria. Era tutta la mattina che si lamentava del fatto che voleva degli abiti nuovi, delle scarpe nuove e che la divisa non le fasciava bene i fianchi da donna che aveva ricavato in quegli anni. Avrebbe fatto di tutto per staccarsi da lei, ma Blaise e Draco erano spariti nel nulla da quella mattina a colazione, il biondo non era nemmeno in infermeria, non sapeva dove guardare o cosa fare per allontanarsi da lei così fece qualcosa che promise a se stessa di non fare mai più in tutta la ua esistenza. "Potter! Finalmente, dobbiamo fare quel tema per la McGonnagall" Harry si era voltato a guardarla tremendamente confuso non aveva la più pallida idea di cosa la bionda stesse blaterando "Greengrass non ho la p-" la ragazza si avvicinò al suo orecchio e sussurrò minacciosa "Se solo osi non reggermi il gioco Potter ti rendo la vita un inferno, rimpiangerai Voldemort" il ragazzo rise leggermente prima di annuire "Oh già quel tema, sai speravo lo facessi tu da sola e mettessi la mi firma" disse ad alta voce guardando con la coda degli occhi Astoria che aveva iniziato a sbuffare "Scusa Astoria ci vediamo più tardi mi tolgo Potter da sopra la bacchetta così possiamo passare più tempo insieme dopo" la piccola bionda annuì leggermente prima di lasciare un saluto scocciato e girare i tacchi andando via "Ti va di spiegarmi il perché di questa ridicola messa in scena Greengrass?" chiese poi il ragazzo che è sopravvissuto alla giovane donna "Non sono affari tuoi Potty diciamo solo che mi sei stato utile, cosa piuttosto rara, ora ho di meglio da fare" ma prima di poter andare via Harry le si parò davanti "Sai Greengrass ti ho fatto un favore, è bene ricambiare, mi devi una burrobirra decidi tu quando" e dopo un veloce occhiolino senza darle tempo di rispondere andò via lasciandola a bocca aperta. Potter le aveva appena proposto un'uscita o se l'era immaginato?
STAI LEGGENDO
Don't worry Darling||Dramione
FanfictionAmbientata nell'ultimo anno ad Hogwarts. Dopo la guerra ricostruire non era stato facile per nessuno, specialmente per coloro coinvolti in prima persona. Tutto ora sembrava tranquillo ma una piccola profezia risveglierà gli animi di alcuni studenti...