Vittoria non ricordava di aver mai visto il centro di Torino così spoglio: la nevicata della sera precedente aveva portato con sé un freddo intenso, che aveva costretto i torinesi a starsene chiusi in casa al caldo; persino Vittoria e Matilde avevano rinunciato alla loro ultima colazione al bar, prima della loro partenza per ritornare a casa per le vacanze di Natale. Il cielo era grigio, segno che sicuramente anche quel giorno dell' altra neve si sarebbe aggiunta a quella che già aveva imbiancato i tetti e le strade.
Quella mattina la piazza era completamente vuota; vuota come la valigia che ancora non aveva avuto tempo di preparare. Nell'ultimo mese il lavoro in palestra e l'Università le avevano tolto il poco tempo libero che le era rimasto e il fatto che avesse dovuto anche sostituire Luca al ristorante non le aveva dato tregua, costringendola a procrastinare e a ridursi all'ultimo con tutte le cose che doveva fare. Questa volta, però, niente e nessuno avrebbe potuto ostacolare la sua preparazione, anche perché non c'era molta scelta: se non avesse sistemato le sue cose, sarebbe rientrata senza vestiti e soprattutto senza libri e appunti per potersi preparare per l'imminente sessione invernale.
Chiuse la finestra, precedentemente aperta per far arieggiare la stanza, e si concentrò sulla pila di vestiti ordinatamente piegati sul letto. Sarebbe servito un miracolo per far entrare tutta quella roba più i libri in una sola valigia, pensò tra se e se. Si inginocchiò ai piedi del letto, prese alcuni indumenti intimi e li poggiò sul fondo, in modo tale da creare una base su cui poggiare il resto della roba. Non aveva mai trovato divertente fare la valigia, anzi, entrava in crisi ogni volta che doveva partire, perché non sapeva mai che vestiti scegliere e per questo si ritrovava a doversi portare dietro il mondo. In più, ogni scusa era buona per distrarsi un attimo e procrastinare stando al telefono. Non questa volta. Era determinata a finirla prima di sera. Decise che un po' di musica l'avrebbe invogliata.
Si alzò in piedi e si allungò fino a raggiungere con la mano destra il comodino, dove il suo iphone era stato messo in carica. Si sedette sul letto e lo sbloccò, ma non fece in tempo ad aprire spotify, perché la porta della sua camera si aprì di colpo e la sua coinquilina comparve davanti all'ingresso. Stava sorridendo.
"Ma hai visto la foto che ha postato l'account del ristorante in cui lavori?" domandò Matilde divertita.
"Ma non si bussa più prima di entrare?" le rispose Vittoria contrariata. Di questo passo sarebbe dovuta restare sveglia anche la notte.
"Perché cosa stavi facendo? Nascondendo armi?" chiese lei. Era scoppiata a ridere.
Vittoria sbuffò. "Si, per usarle contro di te" disse alzando gli occhi al cielo.
"Guarda che mi so difendere". Le fece l'occhiolino e proseguì, stavolta alzando un po' di più il tono della voce: "Allora, hai visto la foto?"
"Ma c'è bisogno di urlare?". Sbuffò di nuovo. "No, non l'ho vista, perché?" le domandò con finto interesse. Pensava che facendo così sarebbe riuscita a sbrogliarsi velocemente la faccenda di dosso.
L'amica non rispose. Le prese il telefono dalle mani e aprì Instagram. Cercò il nome del ristorante e le mostrò la storia: una lunga tavolata di calciatori e di camerieri sorridenti indicavano un pezzo di cartoncino nelle mani di Dušan Vlahović che recitava:"Grazie Vittoria per aver aggiunto le sedie". Attorno, uno ad uno i membri della Juventus avevano aggiunto le loro firme.
Vittoria arrossì. Avevano sicuramente scattato quella foto dopo che lei se ne era andata...ma chi aveva avuto la brillante idea di scrivere quella frase e di dare il pezzo di carta in mano alla persona meno indicata di quel gruppo. Se qualcuno avesse visto la foto sarebbe stata la fine del mondo per lei, perché la gente si sarebbe messa a cercare in lungo e in largo per capire chi fosse quella Vittoria che aveva aggiunto due sedie. Sbiancò e sul suo volto spuntò una nota di panico.
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La disciplina ha sede nell'anima e conduce alla vittoria
ChickLitLa disciplina è l'insieme delle regole che educano l'essere umano alla coesistenza pacifica e che dominano i suoi istinti, permettendogli di raggiungere la vittoria. Ma, cosa accadrebbe se il legame tra anima e vittoria si spezzasse? Cosa accadrebbe...