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Era ormai sera quando decidemmo di tornare nel nostro dormitorio, mano nella mano.
Quando arrivammo nella sala comune la mia mano si sciolse dalla sua presa.
Lui non ci fece caso apparentemente e continuò a camminare.
Avevo dimenticato il giro di perlustrazione di sta sera.
Entrai e fui accolta da James con un abbraccio.
Ci sedemmo a cena insieme e inboccandonci l'un l'altro suscitammo l'attenzione dei primini.

-io lo sapevo che vi sareste messi insieme-.
-non ci posso credere solo tre mesi fa vi odiavate-.

-rettifico lei mi odiava - disse mentre mangiava la coscia di pollo.

Io alzai gli occhi al cielo.

-è vero!-.

-devi sempre sottolinearlo...forza dobbiamo andare-.

Lo presi per mano e incominciammo a girare per i corridoi.

-ti ricordi quando c'erano Arthur e Molly?-.

-credo che non mi abbia mai preso in simpatia Molly per il mio atteggiamento, ma dopottutto avremo parlato due volte- disse James.

-per tutte le tue bravata ti conosceva per fama-.

-ti ricordi quella volta che ho allagato il dormitorio delle femmine e voi avreste dovuto dormire con noi-.

-sì, io mi rifiutai...tu mi costringevi a salire e io mi aggrappavo al divano-.

-alla fine avevo dormito con Lene e tu con Lunastor...Remus-.

-sai lui me l'ha raccontato e mi ha detto cosa fate per lui...sono orgogliosa di te-.

-è un amico e se lo merita-.

-James mi insegni a trasformarmi in Animagus?-.

-so cosa vuoi fare la risposta è no-.

-ti prometto che non farò niente dai-.

-non te lo insegnerò mai, non fare quel broncio che tanto non cedo-.

-sei noioso...almeno mi dici perché non hai voluto mostrare il tuo patronus davanti alla classe?-.

-expecto patronus-.

Un bellissimo cervo dalle argentee corna uscì trotterellando...

-è bellissimo...lo hai fatto per me?-.

-non volevo farti sentire a disagio e poi non eravamo neanche fidanzati-.

Gli diedi un bacio sulla guancia.

-grazie- gli sussurrai.

Lui era la persona giusta per me, mi avrebbe protetto e avrebbe fatto di tutto per me, per questo avrei dovuto allontanarmi da lui per il suo bene.
Lo sussurravo più volte dentro di me per convincermi che era la cosa giusta da fare.

-ti ricordi quando ti sei messo a cantare davanti a tutta la classe?- chiesi.

-Sirius mi prese in giro tutta la settimana e la McGrannit che mi guardava come se fossi un'idiota,  ma ero innamorato cosa potevo fare? Sai a volte mi sveglio la mattina col terrore che tutto ciò è un sogno insomma tu e io-.

-come non lo avevi capito?- dissi ridendo .

Lui mi prese e mi baciò.

-Forza James dobbiamo fare il giro...-.

-sei noiosa-.

Tutte le aule erano vuote.
Entrammo nel bagno delle femmine.

-io qua ci vengo spesso- disse indifferente.

-James! Va bene che è abbandonato dopo quel piccolo incidente ma non ti dà il diritto di venirci spesso...-.

-piccolo incidente? - una voce acuta mi pervase le orecchie.

Un fantasma dall'aspetto di una fanciulla più  piccola di noi dagli occhiali rotondi, si avvicinò a noi volteggiando.

-Ciao James - fece lei timidamente.

-non ti basta far colpo sulle ragazze vive, vuoi aggiungere alla lista anche quelle decedute-.

-Ciao Mirtilla non ascoltare questa noiosa della mia ragazza-.

-ragazza? Alla fine ha accettato. Sei una scema per non averlo fatto prima,  lui è il miglior ragazzo che abbia mai visto. Io ti darei un pugno-mi trapasso con la sua fredda mano il cuore.

-te lo strapparei e lo spappolerei-.

-grazie Mertilla ma voglio ancora il cuore della mia ragazza- disse mandandogli un bacio con la mano.

Lei si avvicinò a lui.
Troppo persino per essere solo un fantasma.
Io saltai addosso a James.

-Lily sei leggera ma non così tanto...sai cosa ci vorrebbe-.

-un bagno nel bagno dei prefetti?-.

-come fai a saperlo?-.

-ti ho visto tante volte far...-mi tappai la bocca con le mani.

-allora mi spiavi-.

-non è il termine giusto...il castello è grande e noi siamo in due-.

Corremmo per i corridoi fino ad arrivare al dormitorio dei tassi.
Io mi avvicinai alla pera e le feci il solletico.

-voglio avere anch'io queste pere a casa-.

Lui rise di me e andammo a prendere degli spuntini in cucina.
La stanza era gremita di Elfi intenti a cucinare.

-Lui è il mio preferito,  vieni Dobby-.

-che dolce che è, non ti senti un po' triste a stare qui? Lavorerà tanto-.

-signorina è un piacere cucinare qui anche se non sono mai uscito da questa stanza-.

Tolsi una scarpa.
Presi un calzino.

-Tieni Dobby e vai dove la vita di manda-.

-non dire che ti abbiamo liberato noi Dobby, però  fai finta di non averci mai incontrato- fece James accenandogli alla porta.

-grazie mille signori non vi dimenticherò mai anche se farò finta di non conoscervi-.

Dobby uscì dalla porta trollerellando.

-perché non ciò pensato prima?-.

-sono più intelligente no? Era troppo carino per non lasciarlo andare-.

Lui mi mise un dito sulle labbra e agitando la bacchetta senza produrre alcun suono poco dopo arrivò un mantello.
Lui lo pose su entrambi.
Mi abbracciò sussurrandomi

-adesso verrà la McGrannit e Silente in pigiama-.

Poco dopo entrarono entrambi vestiti di verde smeraldo si osservarono a lungo e fecero per andarmene.
Non dimenticai quegli occhi.
Silente sapeva dove eravamo ma non fece nulla ci guardò con i suoi occhi ghiaccio leggendoci l'anima.

-come...-.

-io possiedo il vero mantello dell'invisibilitá-.

Il suo viso era incredibilmente serio ma non diedi molto peso alle sue parole.

Andammo verso il bagno dei prefetti lui si tuffo nella vasca poco dopo che le bollicine incominciarono a volare.
Le bollicine erano di mille colori dal nero al bianco.

-Forza Lilian entra-.

-non posso- dissi sedendomi al bordo.

Lui si avvicinò e incominciò a baciarmi i piedi.

-James primo mi fai il solletico, secondo domani partiamo e non ho nessuna voglia di dormire sul treno quindi Buona notte-.

Mi rivestei e mentre me ne andai mi chiese.

-tutto a posto Lily?-.

Sapevo di averlo lasciato con il rimorso di aver commesso qualcosa per aver suscitato il mio comportamento.

Quando tornai nel mio dormitorio tutte le ragazze stavano già dormendo.

L'era dei malandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora