Avevo alzato un po' il gomito quella sera.
Un po' troppo, forse.
Non mi ricordo molto di quello che successe dopo aver ingurgitato il settimo shottino di Rhum; tutto quello che mi è rimasto di quella notte rischiarata da un flebile bagliore di luce lunare sono solo immagini sfocate e ricordi sconnessi tra di loro.Due corpi vicini e imperlati di sudore a causa dei balli frenetici a ritmo di musica e le luci colorate dei faretti della discoteca poco distante da noi riflesse sul manto calmo del mare di notte; il suono delle onde che si infrangono sugli scogli e due occhi color cioccolato, che sotto delle folte ciglia scure mi osservano, prima divertiti, poi carichi di lussuria, quasi riuscissero a immaginarsi nella maniera più vivida possibile le nostre figure intrecciate e ansimanti, le nostre labbra unirsi in un tenero e dolce bacio in grado di divampare un incendio dalle dimensiomi mastodontiche.
Non ricordo molto di quella notte, il mio corpo trasudava alcool da tutti i pori e la mia mente vagava sulle lande desolate di un pianeta da lei stessa creato, ma quegli occhi me li ricordo.
Cazzo, eccome se me li ricordo.Sono passati ormai sette anni da allora, ma da quella notte non faccio altro che ricercare quelle iridi negli occhi di tutti coloro che incontro.
Non ho ricordato più nulla, se non la complicità dei nostri movimenti all'unisono mentre "I'm Just a kid" rimbombava a tutto volume nelle nostre orecchie senza lasciarci la possibilità di scambiare una singola parola e il calore del suo corpo tanto vicino da percepirne l'intenso profumo muschiato.
Ricordo poco, non so nemmeno cosa sia successo effettivamente quella sera.
Non so se ci sia stato quel bacio intenso e passionale che nella mia mente continuo tutt'oggi a sognare.
Non so se mi abbia detto il suo nome, magari durante il silenzio riempito dai battiti feroci dei nostri cuori durante la pausa tra una canzone e un'altra o se, stanchi e affaticati, abbiamo arrestato i nostri passi di danza per acucciarci sulla sabbia umida a scambiarci segreti in confidenza come due perfetti sconosciuti ubriachi di alcool e di adrenalina mentre le onde del mare ci solleticavano i piedi.Non so se io gli abbia mai poggiato la testa sul petto per sentire la frequenza del suo cuore al mio tocco; non so se gli abbia mai passato la mano fra i capelli corvini per scompigliarglieli e vedere una buffa smorfia impadronirsi del suo volto; non so se gli abbia preso la mano, o se lui abbia preso la mia; non so se le nostre dita si siano intrecciate o se mi abbia prestato la sua giacca come un perfetto galantuomo quando la mia schiena nuda e le mie braccia sono state scosse da furiosi brividi dati dalla brezza notturna in riva al mare.
Non so niente di tutto questo, ma sono certa di averlo desiderato e che lo desidero ora, più di ogni altra cosa.
Sono passati ormai sette anni, da quella notte.
Sette lunghi e interminabili anni in cui non ho fatto altro che pentirmi delle scelte prese.
Perché sono scappata a gambe levate?
Perché non ho lasciato a lui, a noi, la possibilità di conoscerci meglio?Non ho una risposta, e credo che non l'avrò mai.
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Sulle note della nostra canzone preferita
RomanceSette anni dopo quella notte di cui si ricorda poco a causa del massiccio quantitativo di alcool in corpo, Laila non riesce a non pensare allo sconosciuto che le ha fatto perdere la testa sulle note della sua canzone preferita. Sette anni dopo, Lai...