✩C'era una volta una storia,
che storia, in realtà, non è mai stata.Ma che aveva voglia d'essere raccontata come tale, almeno una volta.
Perché ci sono momenti nella vita che restano cristallizzati negli anni.Ogni persona è un filamento che lentamente si snoda nel mondo creando ghirigori di attimi.
Ogni persona è un filamento e, a volte succede, con l'incontro dell'altro, che si creano nodi che la vita poi non ha voglia di sbrogliare.
E allora restano lì.
Immortali.13 Agosto 2018
00:40«Oh, Alì, arrivo. Prendo giusto una bottiglia e due calici e sono lì.»
«Dai, però! Che è tardi.»
«Ma che tardi! La notte è nostra!»
«A forza di aspettarti mi sta venendo sonno, Mì.»
«Dai, attacco, sto arrivando.»
Lo vedo arrivare con il passo allegro, con i vestiti sempre troppo larghi per il corpo troppo magro, ha due calici di vetro tra le mani e uno zainetto sulle spalle, dove deve aver nascosto la bottiglia.
Alza i bicchieri con una mano e sorride da lontano.
«Alì, lo sai. Io mica lo bevo il vino, in quelli di carta!» lo dice facendo un occhiolino, soddisfatto.
«Ma sei scemo? E se lo vengono a sapere?»
«Macchè! Domani li riporto. Che ti frega.»
Ha ragione Mirko, che mi frega?
È una sera d'Agosto, abbiamo vent'anni, la notte è nostra e il cielo è talmente limpido che quasi riesco a vedere ogni singola punta, di quelle stelle brillanti sopra di noi.
Lo so, lo so che le stelle non sono realmente come le disegnano i bambini.
Ma in fondo ha ragione Mirko, che mi frega?Abbiamo vent'anni, in una sera d'Agosto, e possiamo sognarle come vogliamo, quelle stelle.
«Ci mettiamo sull'erba? Hai il telo?» chiedo.
«Cazzo, l'ho dimenticato.»
«E ti pareva, Mì.»
«Dai, vieni, andiamo al Belvedere, c'è quella panchina dove si vede il lago.»
Camminiamo per le strade del paese, superando le case per arrivare al parco.
Ci mettiamo seduti in quella panchina lì, scheggiata dai bambini e disegnata dai ragazzini che si promettono amore.
«Belle queste promesse, vero?» gli chiedo.
«Sono belle si! Sono quelle pure e incoscienti, ma sai che alla fine ci credono molto di più? Sono sincere, quelle lì. Mica come le nostre.»
«Hai ragione, mica come le nostre.»
Si mette lo zainetto sulle gambe e lo apre.
Tira fuori una bottiglia di vino bianco e un cavatappi.«Ho preso un Grechetto, che dici Alì?»
«Ma si, lo sai, per me basta che è bianco.»
«Apri tu o apro io?»
«Apri tu, apri tu, che ti riesce meglio.»
Apre la bottiglia con la stessa naturalezza con cui respira. Ha sempre fatto questo lavoro, lui.
Gli piace stare a contatto con il pubblico, dice che ormai non può farne a meno, si perde a chiacchierare con le persone di passaggio che gli raccontano le proprie storie.
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Un'alba in più
NouvellesQuesta non è una storia, è solo un nodo. Sono solo Mirko e Alice. Una bottiglia di vino, due calici. Stelle stilizzate. Una panchina. Lo scorcio di cielo che bacia il lago. E poi.. l'alba.