PARTE I - che merda!

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smerdy sborrer era un ragazzo come tanti altri. un po' particolare, forse - il suo pannolino è sempre stato un po' più traboccante di merda rispetto ai suoi coetanei al nido. per questo motivo petunia e vernone lo hanno tolto dalla pubblica istruzione il prima possibile, vergognandosi di vedere il proprio figliuolo domenico (dudley) affiancato ad un tale merdo. dudley, al contrario di smerdy, è sempre stato pulito e splendente, e proprio per questo smerdy gli dava del gay, perché si toccava troppo il culo per pulirselo, diceva. siffatte insinuazioni non sono certo passate inosservate agli zii di smerdy, che hanno provato a bannarlo dalla vita, senza però alcun successo. poi, una volta ricevuto un invito per una sborrosa (prestigiosa) scuola - alla reggia di caserta - tutto cambiò all'improvviso.

il giovane smerdy venne prelevato dal signor ciro esposito, fidato lavoratore alla reggia di caserta e gran burlone. appena vide il merdo gli porse la mano e, dolcemente, gli rivelò: "tu sei uno smerdago, smerdy".
smerdy, pensando che fosse un complimento e che ciro gli stesse intimando che egli pareva virile ed attratto solamente alle donne, sobbalzò, offrendo al nativo casertano uno splendido sorriso (color bianco sborra, nonostante dica di non essere gaio).
ciro portò il merdo undicenne alla diagonale, il miglior posto - nonché l'unico - dove merda e sborra sono commerciate liberamente e senza dazi.

narravovi; ciro portò smerdy alla sperm bank, dov'egli scoprì un così grande patrimonio da far concorso a quella di draco merdoy, anche se questo smerdy non lo sapeva ancora. il merdo viveva gioioso, gaio, appunto, nell'innocenza della scoperta di questa sua ricchezza. smerdy, nel giro di pochi dì, persino meno di quelli che il signore impiegò a crear il mondo secondo le leggende popolari del villaggio natale di smerdy, ricevette in dono una civetta bianco sborra di nome merdige, dagli occhi giallo piscio. smerdy s'innamorò dell'uccello al primo sguardo, non appena i suoi occhi color indefinito blu-verde-aqua si soffermarono sul candido manto del pennuto sborroso.
"che merdaviglia!" esclamò poi il merdo quando ciro lo portò a prendere (non acquistare; v'è una leggera sfumatura di significato, a caserta: quando compri ottieni ma paghi, quando prendi ottieni e basta) il suo bastone, dicendogli che gli sarebbe servito per la sua istruzione.
quest'esclamazione, pronunciata in modo così fluente, così naturale e seducente in quel suo tono da undicenne petulante attirò immediatamente l'attenzione degli altri clienti nelle immediate vicinanze di smerdy e ciro. quest'ultimo gli disse di chiudere quel cesso, che se no mo lo riconoscono e lo riempiono di merda.

tornando all'acquisizione delle necessità chiave, smerdy sussurrò sputacchiando che lui non sapeva proprio un cazzo di bastoni, ribadendo che solo un gaio come suo cugino sarebbe stato interessato all'argomento.
il signor olivieri, commerciante di bastoni dall'atteggiamento appunto un poco molesto, stava origliando la conversazione tra Ciro ed il merdo, ed a questa sua affermazione si avvicinò d'un tratto e rapidamente, assomigliando ad un fattone, quando in realtà era solo campano di nascita.
"signor sborrer!" lo chiamò, ed il merdo gli volse la sua attenzione immediatamente, abbastanza stupito, ma non troppo: ciro gli aveva spoilerato che tutti l'avrebbero riconosciuto.
temendo che olivieri avesse intenzione di riempirlo di merda, smerdy si avvicinò istintivamente a ciro per protezione, nonostante fosse lui lo smerdago dei due; questo perché ciro possedeva un enorme, emancipato dad body, attraente quando illuminato dalla luce soffusa (questo perché a caserta le bollette non si pagano) dell'esercizio commerciale di olivieri. non inteso in senso omosessuale, s'intende. ciro, notando questo comportamento da parte di smerdy, si sentì subito emozionato, per non dire horny, al pensiero di poter fungere da figura paterna, dato che palesemente smerdy era afflitto da daddy issues, visto quanto potentemente fosse in denial della sua vera natura.

olivieri, nel mentre, aveva scatarrato tutte le istruzioni per trovare il bastone più adatto al merdo, ma questo non aveva ascoltato una sega, troppo occupato a fissare le man boobs di ciro. così, il grande casertano fu costretto a ripetere a smerdy l'intero discorso, con la scusa che il merdo era nuovo al mondo della merda di sborgwarts. fortunatamente, olivieri era cresciuto parlando napoletano stricchio e, essendosi solo recentemente trasferito a caserta, aveva da poco cominciato a parlare in italiano normale, quindi non capì che ciro stava ripetendo alla lettera quello che aveva detto. il fatto è che i termini napoletani pronunciati nel suo profondo accento casertano suonavano sconosciuti ad olivieri, che quindi attese per tutto il tempo con un grande sorriso ebete sul volto pallido e magro. il suo viso nascondeva il ricordo di un uomo in passato attento e profondamente innamorato del suo lavoro, produrre e commerciare bastoni - talmente tanto che smerdy si chiese se ci fosse una possibilità che costui fosse gaio, perché certamente lo sembrava. dopo questo pensiero dovette sforzarsi di scacciare l'ammirazione che aveva provato nel vedere il commerciante di bastoni sfoderarne di ogni forma, materiale e dimensione.
smerdy si trovò a provare bastone dopo bastone in compagnia di ciro ed olivieri, quasi facendo saltare in aria il negozietto, al punto che i passanti capivano che il ragazzo era Il Lezzo (ovvero il ragazzo che era sopravvissuto alla smerdata di lord voldemerd) dopo un breve sguardo all'espressione impanicata sul volto del merdo.
finalmente, smerdy trovò il bastone che faceva al caso suo: piccolo e minuto, proprio come lui, e di color diarrea pallida. aveva persino un leggero odore di merda, anche se smerdy aveva puntato la candida sborretta (la candita bacchetta dal cuore di sborra e tutto ciò che ne consegue).
provando il bastone proposto da olivieri, che di bastoni proprio se ne intendeva, smerdy produsse un tale alone di merda che gli altri clienti presenti smisero di sbirciare e provare i bastoni in esposizione per applaudire al lezzo. qualcuno persino commentò, scandendo bene le parole: "metano schietto!", ed ancora un altro, "merda pura!", e ciò rese smerdy incredibilmente felice. il merdo li ringraziò con candide parole, ridacchiando imbarazzato, ma contento, "gg, sborro".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02 ⏰

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Smerdy Sborrer e la Pietra di Trenitalia [La Sega di Smerdy Sborrer #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora