Cap. II - The first day in the Bronx

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Sopraggiunse la sera e il ragazzo uscì di casa per comprare qualcosa da mangiare. Avendo sempre vissuto una vita agiata, Kyle non aveva mai avvertito il bisogno di dover cucinare, in realtà non sapeva nemmeno come s'accendessero i fornelli.

Attraversò la strada per raggiungere un locale poco distante, almeno secondo google, lì vendevano cibo d'asporto. Svoltò in un vicolo, ritrovandosi con le spalle contro il muro. Un teppista gli puntò un coltello alla gola, dicendogli che se non gli avesse dato il portafoglio l'avrebbe ucciso. Kyle tremava dalla paura, lui non sapeva niente di quel genere di cose. Era cresciuto in una villa con tanto di servitù.

"Dammi i soldi oppure..."

Il ragazzo chiuse gli occhi, gli tremavano le mani... non riusciva a muoversi: era la fine. Qualcuno, nel frattempo, si lanciò sul delinquente e si prese la briga di salvarlo. Blake prese a pugni il teppista, mentre Kyle se ne stava lì fossilizzato ad osservare la scena.

Quando il teppista se ne andò, gettando a terra il coltello, tirò un sospiro di sollievo.

"Kyle, cosa ci fai qui? Stai bene?"

Gli domandò Blake.

"S-sì, ti ringrazio... Oh no! Il mio portafoglio!"

Urlò il ragazzo frugandosi nelle tasche.

"Siamo nel Bronx. Io qui ci sono cresciuto."

Affermò Blake, dopodiché gli raccontò la storia di quel posto: croci e delizie.

Lo stomaco di Kyle iniziò a brontolare di punto in bianco, era così affamato.

"Visto che non hai un soldo bucato, che ne dici di venire da me? Per la cena intendo."

Disse Blake aiutandolo ad alzarsi da terra.

"Volentieri, ma non vorrei disturbare..."

"Nessun disturbo! Forza, seguimi."

Quel ragazzo moro dagli occhi di ghiaccio era il suo capo, ma Kyle iniziava a vederlo più come un amico.

Quella sera chissà cosa sarebbe accaduto se Blake non fosse intervenuto.

"Prego, accomodati! Vado a preparare qualcosa da mangiare."

Esclamò il moro invitandolo nel suo appartamento.

Era così ordinato, non era molto spazioso ma... ospitale. Rifletteva un po' la personalità del padrone di casa.

"Sei ferito, dammi la mano."

Disse Kyle vedendo le nocche di Blake sanguinare.

"Non è niente, non è la prima volta che finisco in una rissa."

Affermò il ragazzo.

"Voglio ripagarti per avermi salvato la vita."

Replicò Kyle.

"Se proprio insisti. Ho un kit di pronto soccorso."

Disse il moro indicandogli il bagno.

Kyle lo medicò con cura, fasciandogli la mano e parte dell'avambraccio.

Era una ferita superficiale, ma anche solo potersi dimostrare utile dopo aver ricevuto così tanta gentilezza lo rendeva felice.

"Il destino è quando incontri una persona che non stavi cercando per poi renderti conto che non hai mai desiderato nient'altro di meglio al mondo."

- ANTONIA GRAVINA





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