Uno

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Buonsalve a tutt*,
eccoci tornate con una nuova storia. Non sappiamo bene cosa dirvi, sinceramente la mancanza di porno stupisce anche noi ma la colpa è tutta mia (Pampu) che fin dall'inizio non riuscivo a vederla in questa storia nonostante il tema piuttosto passionale: la gelosia.

Speriamo che nonostante questo la storia vi prenda e vi piaccia.

Sempre vostre

Pampu e Blu

***

"Quindi lo conosci bene?"

Derek si trattiene dallo sbuffare. Vuole davvero bene ad Eli, farebbe qualsiasi cosa per lui, ma quando è così agitato fatica a sopportarlo. Che poi nemmeno riesce a capire il motivo di questa sua agitazione. Okay, Stiles è tornato a Beacon Hills dopo qualcosa come sedici anni ma Eli non lo ha mai conosciuto quindi non dovrebbe essere così impaziente di vederlo. "È il migliore amico di Scott e Peter inizialmente voleva mordere lui."

"Perciò deve essere proprio speciale."

"È sempre stato molto legato alla sua umanità. Credo sia questo che lo abbia reso speciale, sì."

"Noah dice che gli somiglio."

Derek sorride. "In questo momento gli somigli molto. Hai paura di non piacergli?"

Eli si passa una mano tra i capelli. "Ho sentito parlare così spesso di lui che mi sembra quasi di conoscerlo. Mentre lui probabilmente nemmeno sa della mia esistenza. Ed è importante per voi. Se non gli piacessi..."

Derek sente il cuore stringersi per la tenerezza che sente verso suo figlio. Gli si avvicina e lo abbraccia. "Sono certo che andrete d'accordo. E ora andiamo o arriviamo in ritardo."

Derek osserva Eli per tutta la sera: non si è staccato un attimo dal fianco di Stiles quasi fosse una falena attratta dalla luce. E un po' lo capisce. Stiles emana ancora quel dolce profumo reso solo meno stucchevole dall'età ormai adulta che però riesce ancora ad attrarre qualsiasi mannaro sia presente nella sua stessa stanza. È cresciuto, Stiles. Nonostante mantenga il sorriso da ragazzino. Ma parla un po' meno e anche i gesti sono più controllati. Derek non capisce se la cosa gli piace o meno. "Avevi ragione papà."

Eli gli compare di fianco abbracciandolo. "Io ho sempre ragione."

Eli alza gli occhi al cielo. "Ora non esagerare. Però adesso ho capito perché tutti lo ritenete speciale. Anche se non so bene spiegarlo a parole."

Derek sorride. Comprende perfettamente le parole del figlio e, allo stesso modo, nemmeno lui saprebbe spiegarlo. Stiles lo ha sempre attratto in un modo che andava oltre il piano fisico. Sentiva che, se glielo avesse permesso, Stiles si sarebbe insinuato sotto la pelle, gli sarebbe arrivato fin nelle ossa e non sarebbe più stato in grado di strapparselo via. E questo, all'epoca, lo aveva terrorizzato al punto da farlo fuggire. "È tardi e domani hai scuola."

"Perché non sei ancora andato a salutarlo?"

Perché? Derek nemmeno lo sa. Gli è venuto quasi naturale tornare ad essere il mannaro costipato che Stiles conosceva e restare in disparte per tutta la serata. Gli ha gettato occhiate di nascosto continuamente e sa che anche lui lo ha fatto. "Sembra esausto e gli siete rimasti addosso tutto il tempo" si giustifica.

"A lui fa piacere, lo sento. E ho sentito anche che avrebbe voluto avvicinarsi a te."

Derek si stupisce di quanto i poteri mannari di Eli si stiano affinando. Ne è orgoglioso e anche un po' spaventato. Stiles è appena sparito in cucina, solo e forse è il momento giusto. "Vado a salutarlo."

Lo trova con la testa dentro al frigo alla ricerca di qualcosa. "Ciao, Stiles."

Stiles urla inzuccandosi contro l'anta. "VUOI PER CASO UCCIDERMI?"

Derek ridacchia e Stiles spalanca la bocca. "Stai seriamente ridendo?"

"Perché? Ti sei fatto male sul serio?" gli domanda preoccupato.

Stiles scuote la testa. "Papà mi ha detto che sei cambiato ma vederlo è... diverso."

Derek non sa bene come prendere quelle parole ma gli piace l'odore che Stiles sta emanando. "Sei cresciuto anche tu."

"Ci avresti mai creduto? Agente dell'FBI che ha deciso di cambiare vita e diventare professore di psicologia nella sua vecchia città."

"Hai sentito il richiamo di Beacon Hills come praticamente tutti noi."

"Anche se non sono un lupo?"

Derek sorride di nuovo. "Eli ha percepito subito qualcosa di particolare in te."

"Sembra un ragazzo davvero in gamba e caratterialmente non ti somiglia proprio. Avrò il piacere di conoscere sua madre?"

"Non credo, non so nemmeno bene dove sia ora. Ammesso sia ancora viva."

"Oh, mi dispiace. Papà mi ha detto che siete qua soli ma non pensavo..."

Stiles gesticola, le guance rosse e Derek rivede finalmente il ragazzino che conosceva. "Tranquillo, non è un problema. Lei non voleva un figlio, io sì. Me lo ha lasciato appena nato e poi è sparita. Sono passati tanto anni e abbiamo superato la cosa. Tu, invece? Non mi aspettavo di vederti solo" dice indicando la fede al dito di Stiles.

"Diciamo che Lydia non fa i salti di gioia per il mio trasferimento qui. Ha il suo studio a New York e per quanto possa lavorare anche da casa dovrà continuare a viaggiare per seguire le sue cause."

"Capisco. È sempre stata una ragazza in gamba e lo ha dimostrato ancora una volta."

"E io mi sento un po' egoista ma avevo bisogno di tornare a casa. New York è molto bella ma troppo caotica e confusionaria. Mi è piaciuto abitarci per un po' ma non mi sentivo più a mio agio."

"Conosco la sensazione."

"L'unica pecca di essere da solo è dovermi fare il trasloco in solitaria."

"Credevo sareste andati a stare nella villa dei Martin."

"Anch'io ma Lydia si è rifiutata e ha comprato una villettina poco distante da casa tua."

Derek nemmeno ci deve pensare. "Ti serve una mano?"

"Non voglio disturbarti."

"Nessun disturbo. E anche Eli sarebbe felice di aiutarti."

Stiles sorride. "Allora accetto. Appena arrivano i mobili che ha ordinato ti chiamo."

"Il mio numero è sempre quello."

"Perfetto."

E sai come farmi impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora