Il rumore della cartina che brucia ad ogni
tiro che faccio e il fumo denso che solletica lemie labbra, facendosi strada nei miei polmoni,
mi distoglie appena dal pensiero di te che mitormenta e angoscia insistentemente.
Avverto ogni mio singolo muscolo rigido come
le corde di un violino,decido di lasciarmi scivolare sulla poltrona
in pelle marrone.Gelide mani sfiorano la pelle della mia coscia,
serrandone violentemente la carne tra le dita.Scatto in piedi.
Respiro affannoso.
Mi guardo attorno.
Tu non ci sei. Qui non c'è nessuno.
Una distesa di brividi mi striscia sotto la pelle.
Mi passo le mani sul viso, trascinandole verso
i capelli ancora bagnati e frettolosamenteapro le ante del balcone.
Piove, a dirotto.
L'aria fredda che mi investe sa di ghiaccio;
mi punge il viso, come mille spilli.Sgrano gli occhi, arrossati e stropicciati dalle lacrime ormai secche.
Bussano alla porta, prepotentemente.
<<Apri. Apri-aprimi subito... cazzo!>>
Singhiozzi.
I battiti del mio cuore accelerano, rimbombano all'interno della cassa toracica fino ad
esplodermi nelle orecchie. Vista offuscata.
Il calice di vino mezzo vuoto abbandonato
sul tavolino in vetro, dinanzi a me, richiamala mia fragile attenzione, lo afferro.
Ne butto giù un sorso, lasciandolo scorrere
liscio tra le aride pareti della mia gola.Un senso di nausea mi pugnala allo stomaco.
Strofino il dorso della mano contro la mia
bocca; ricercare la soluzione nell'alcol e nelladroga è stata una pessima idea, come sempre.
Quando mi ritrovo davanti alla porta, un
giramento di testa mi fa tremare le gambe e,aspetto qualche istante prima di aprirla, con la mano a mezz'aria verso la maniglia.
Come ti ho ridotta?
Osservo, scrutandoti tremante all'ingresso.
Ciocche di capelli ti ricadono bagnate sul viso spruzzato e cosparso di lentiggini, lì dove
lacrime salate e dolci gocce di pioggia si scontrano e si fondono le une con le altre.
Vorrei poter assaporare e asciugare la tua
morbida pelle con le mie labbra.<<Perché?>>
Mi domandi, con tono arreso, deluso.
I tuoi larghi occhi attanagliano i miei.
Il tuo sguardo ferito mi scava dentro, mi fa
il cuore a brandelli, mi stringe e fa contorcerele viscere.
Mi afferri e mi spingi dentro la stanza.
<<Come hai potuto farmi questo?>>
Digrigni, mentre altre incessanti lacrime sgorgano copiose sul tuo bellissimo viso.
<<Tu.. tu me l'avevi promesso!>>
Sbatti i pugni contro il mio petto ed io,
inerme, ti lascio semplicemente fare.Colpiscimi.
Colpisci più forte che puoi mio amore perduto.
Niente potrà farmi soffrire più delle pene che
ti ho afflitto e del disprezzo che provo neiconfronti di me stessa.
<<Parla cazzo!>>
Gridi.
<<Perché non mi parli?>>
Poi, ormai esausta, ti accasci su di me.
Strofini il viso bagnato contro la mia maglietta dipingendola di nero, per via del tuo mascara
ormai colato, che ti riga le gote.
<<Scusami.>>
Sussurro.
Provo ad afferrarti, a fermare la tua testa che
ormai affonda sempre di più nel mio petto.Ma tu mi sfuggi.
<<Dimmi solo perché.>>
Tiri su con il naso, sfregandolo contro la
manica della tua felpa zuppa di pioggia.<<Forse- forse si può rimediare...>>
I tuoi occhi pozzanghera sono spalancati.
Io rimango a guardarti, in silenzio.
<<Rimediare? Come mi salta in mente?>>
Ridacchi, nervosa.
<<Mi sto solamente rendendo ridicola.>>
Ti guardi attorno, stringendoti i capelli tra le
dita, con l'intento di strapparteli via.Mi odio, profondamente.
<<Mai amerò nessun'altra come ho amato
e come continuerò ad amare te, Sarah.>>Sono le uniche parole che non mi muoiono
in bocca e so per certo che per quanto io stia
dicendo la verità tu non mi crederai.Anzi, forse, questo ti aiuterà ad odiarmi più
di quanto sia giusto che tu debba fare.<<Tu dici di amarmi?>>
Sogghigni.
<<Io ti odio Micol.>>
Le tue parole lame taglienti.
Mi squarci il cuore.
<<E ti odierò per il resto della mia vita.>>
So che continuerai ad amarmi e questo mi
affligge più del sapere che d'ora in poimi detesterai sempre un po' di più, giorno
dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.Faccio un passo verso di te.
Ma tu mi guardi, ti volti e vai via.
<<Sarah..>>
Il tuo nome abbandona il mio corpo.

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BACIO ILLIMITATO (Sarah Toscano)
Romance𝐁𝐀𝐂𝐈𝐎 𝐈𝐋𝐋𝐈𝐌𝐈𝐓𝐀𝐓𝐎 | IN CORSO ! > Sputò d'un tratto. > I nostri sguardi si incrociarono, di nuovo. Tristi, nostalgici, colmi di rabbia e desiderio. >