CAPITOLO 49

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CAPITOLO 49
"Zayn!"
lo chiamo dalla camera.
Il moro entra dopo qualche istante.
"iniziamo a prepararci?"
annuisce e si sfila la maglietta di punto in bianco.
boccheggio per qualche istante, ma poi mi riprendo e mi alzo lentamente dal letto.
raggiungo il bagno e collego il phon alla corrente per asciugarmi i capelli dalla doccia precedente.
Zayn entra e mi abbraccia da dietro.
"vuoi che ti aiuto a vestirti?"
domanda apprensivo.
scuoto la testa.
"sono grande e vaccinata per farlo da sola "
mette il broncio.
"ma io volevo aiutarti"
"sarà possibile quando verrà il momento di mettermi le scarpe"
sbuffa e mi fa delle leggere carezze sul pancione, per poi uscire dal bagno.
******
Non lo capirò.
ma davvero, sono senza speranza.
perché mi trovo sempre al momento sbagliato di qualsiasi cosa?
adesso non mettetevi a ridere.
non ve lo concedo.
"Rain, calmati "
mi consiglia Zayn, accarezzandomi un braccio e tentando di non ridere.
prendo un profondo respiro e stringo i pugni, facendo diventare le nocche bianche.
"come puoi dirmi di calmarmi"
chiudo gli occhi e cerco di reprimere un urlo degno di mia zia mentre un giorno stava partorendo in un supermercato nel reparto della verdura.
non chiedetemi come cazzo abbia fatto a trovarsi lì.
forse ho preso da lei per la mia puntualità nel trovarmi nelle situazioni più imbarazzanti di questo mondo.
mi schiarisco la voce.
"Zayn, se non vuoi che bestemmi tra qualche nano secondo, non provare più a dire di calmarmi perché ti castro con un paio di forbici da giardiniere "
deglutisce e si allontana di qualche passo.
vi starete chiedendo cosa mi sia successo.
beh.
semplice.
dopo esser uscita ed aver percorso qualche metro con le mie fantastiche e fidate vans, si è compiuta LA DISGRAZIA.
ho pestato una merda.
vi sento ridere, brutti stronzi.
dopo una buona dose di silenzio purificatore (si fa per dire), mi tolgo le scarpe, torno in casa ed indosso i miei amatissimi anfibi.
appena esco, chiudo la porta a chiave ed accendo il flash del cellulare per vedere dove cammino.
Zayn scoppia a ridere, probabilmente dopo essersi trattenuto troppo tempo.
"è stato troppo epica la tua faccia "
riesce a dire fra le risate.
incrocio le braccia ed inarco un sopracciglio.
"hai finito?"
aspetto circa un minuto e finalmente la smette di ridere.
"Okay, andiamo "
si asciuga le lacrime agli occhi e mi apre la portiera.
"si, fai il gentile, troio "
entro.
si sporge, strofina il naso sulla mia guancia e la bacia.
"piccola, scusa, ma è troppo esilarante "
"il tuo 'esilarante' te lo infilo su per quel posto oscuro e inesplorato del tuo culo "
"desidero, decisamente, che rimanga oscuro ed inesplorato "
"sarà meglio per te "
assottiglio gli occhi.
"sali in macchina, prima che ti faccia guardare una puntata di 'Stan, il mio amico lama'"
"quel cartone di merda che guardavi da bambina? "
gli faccio il dito medio.
"entra in macchina e non proferire parola finché non saremo arrivati "
sorride, mi ruba un bacio e chiude la portiera.
******
appena inizia 'i see fire' di Ed Sheeran, Zayn spegne la macchina.
"oh, andiamo! proprio ora che c'è una canzone decente in radio?!"
domando perplessa, quasi urlando.
il moro fa spallucce, esce e mi aiuta a fare lo stesso.
"Zayn "
"dimmi "
annuso l'aria.
sembro un cane.
"hai messo il profumo alla vaniglia? "
annuisce stranito.
"sì, perché?"
avvolgo le braccia intorno alla sua vita.
"Mi piace. Sa di famiglia "
per quanto possa riuscirci con il mio pancione contro i suoi addominali, mi abbraccia.
"tu fai parte della mia famiglia "
sussurra rocamente, accarezzandomi il capelli.
Zeus, dammi aria.
mi faccio scappare un "aw", per poi togliermi di malavoglia.
"andiamo?"
chiedo piano, quasi per non interrompere l'atmosfera.
"sei pronta?"
annuisco, mi prende una mano sorridendo e mi fa fare una piroetta.
"ti amo "
sussurra.
ci baciamo leggermente per poi incamminarci verso casa Malik.
Sento che Gianfrancioschio è agitato quanto me.
No.
Oh cazzo.
ti prego, non ora.
"Zayn. Sto per..."
non finisco la frase perché "corro " dietro la siepe del vicino e rigetto l'anima.
il moro mi affianca dopo qualche istante per tenermi i capelli.
"fanculo"
sussurro ansimante.
Il moro mi porge un fazzoletto di stoffa, così mi pulisco la bocca ed alzo lo sguardo verso la casa dei vicini, che (fortunatamente) sembra vuota.
sospiro e recupero dalla borsa una bottiglietta d'acqua per sciacquarmi il gusto acido della bocca.
-Da quando in qua usi le borse?-
dai la colpa a Zayn. È più previdente delle donne, o comunque della sottoscritta.
"te la senti ancora?"
domanda lui, accarezzandomi la schiena con movimenti lenti e circolari.
mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardo il moro negli occhi.
"ed io mi sarei preparata per niente? Andiamo. "
gli afferro la mano e lo trascino fino alla porta di casa Malik.
Suono il campanello e dopo qualche secondo ho già i rimorsi.
sono un'idiota. sono un'idiota. sono un'idiota.
il pomello della porta scatta e si gira.
voglio morire. voglio morire. voglio morire.
La porta si apre.
QUALCUNO MI UCCIDA. ORA.
una bambina di circa nove anni ,penso safaa, sgrana gli occhi nel vedermi.
i casi sono due: o le è venuta una paralisi facciale, o ho qualcosa in faccia.
*non hai niente in faccia *
Zayn mi rassicura.
*Gne gne *
"ciao!"
saluto la bambina, abbassandomi con difficoltà al suo livello.
sgrana gli occhi e corre dentro a chiamare la madre.
Una donna scende le scale con un grande sorriso.
Trisha è uguale all'ultima volta che l'ho vista.
"oh, Rain"
sussurra, abbracciandomi teneramente fra le sue braccia.
"come va? tutto bene? il bambino è okay? è un maschietto o una femminuccia? avete già scelto il nome? gli comprerete un cane o un gatto?"
sgrano gli occhi per la miriade di domande.
"Mamma, non assalirla così. Ha appena vomitato dietro la siepe dei Calder "
La donna si stacca dall'abbraccio e mi appoggia una mano sulla fronte.
"oh mio dio! dobbiamo chiamare un medico!"
esclama spaventata.
aggrotto le sopracciglia.
"non ce n'è bisogno"
******
"beh, come te la passi, Rain? "
domanda Yaser, il padre di Zayn, dopo aver bevuto un bel bicchiere di sangue fresco.
cerco di non sbavare.
-farò una preghiera alla madonna-
bravo. fai la tua parte.
"i-in che senso?"
chiedo balbettando, cercando di concentrarmi sul discorso.
"con la gravidanza e tutto il resto "
faccio spallucce.
"è abbastanza strana come cosa. Mantenere un bambino dentro di me è una grande responsabilità. Per i miei standard, è già tanto se non brucio la cucina per scalzare del latte al microonde "
scoppia a ridere l'intero tavolo.
"o il forno con dentro i biscotti"
continua Zayn, facendomi scuotere la testa per il suo sguardo malizioso.
*no. non provare a raccontarlo *
sorride ingenuamente.
*di cosa, my love? *
*di quando pensavo che il forno mi avrebbe sputato i biscotti in faccia mentre erano intenti a cuocersi *
mi manda un bacio volante e si schiarisce la voce.
"devo raccontarvi un aneddoto divertente sulla mia cara Rain"
mi tiro uno schiaffo alla fronte.
non posso reggere alla vergogna.
"avrei bisogno del bagno "
dico.
"dopo aver salito le scale, lo trovi nella seconda porta a destra "
mi aiuta Yaser.
annuisco, mi alzo e raggiungo lentamente il regno dei water.
e pensate che non mi sono neanche persa. faccio progressi.
******
Dopo aver finito tutti i miei "bisogni primordiali", percorro il corridoio per dirigermi verso le scale. Mi accorgo, imbarazzata con me stessa, di avere una coda di carta igienica sotto la scarpa.
Tranquilli. è pulita.
ormai non ho più voglia di raggiungere il bagno, che è comunque a qualche metro di distanza da me.
ma...nah.
mi guardo intorno e noto un vaso antico affianco all'inizio della scala.
sorriso maliziosamente, stacco la carta e la ripongo dentro il vaso.
sospiro soddisfatta e torno in cucina come se non fosse successo niente.
"Rain, vuoi il dolce?"
domanda Trisha.
"oh, certo "
rispondo affamata.
lei si alza ridacchiando ed estrae dal frigo due coppette di creme caramel.
Sto per mettermi a piangere per la bellezza di queste benedizioni del cielo.
me ne mette una davanti e l'altra la da a safaa.
"Grazie "
dico, per poi cimentarmi nel mio sport olimpico per eccellenza.
mangiare.
finisco tutto dopo qualche minuto.
Obama sarebbe fiero di me.
"Ragazzi, andate a riposarvi in salotto. io e Yaser sparecchiamo e laviamo i piatti"
ci riferisce Trisha.
Mi alzo lentamente, reggendomi il pancione.
Zayn intreccia una mano con la mia e mi accompagna a sedermi in salotto.
Safaa ci raggiunge poco dopo e si siede sul tappeto.
"di cosa parliamo?"
domanda sorridendo lei.
"ci raccontiamo barzellette? "
continua, incrociando le gambe.
alzo una mano.
"io ne ho una"
Sorrido maliziosamente.
annuiscono attenti.
"qual è il contrario dell'elicottero?"
domando ai due.
fanno spallucce.
"l'elicrudero!"



vi consiglio la bellissima storia di Xx-Ro-xX "ravenswood".
la nuova copertina è di my_peterpan e andate a leggere la sua storia perché è fabulous (?) :D

detto questo, vado a conversare con un ornitorinco.
(e ovviamente COMMENTATE le fantastiche avventure di Rain di questo capitolo. sono morta mentre lo scrivevo Lol)

Aloha, ohaner ♥

A VAMPIRE LOVE (IMPOSSIBLE) STORY 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora