Il punto di non ritorno

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Erano le 18:00, e stavo andando in macchina
con Brian, avevamo appena discusso e sinceramente la cosa mi stava dando sui nervi.
Era assurdo che ogni volta che tirava fuori quell'argomento pretendeva di avere ragione.
Aveva appena compiuto 18 anni e voleva andare al college, un'idea più che giusta per carità, ma il fatto stava che il college era che il college era dall'altra parte della città. Lui voleva andare a Harvard, e così io però rimanevo sola.
Ero arrabbiata nera non ci volevo credere, dopo 10 anni di relazione vuole buttare tutto all'aria.
Avevamo fatto sempre tutto insieme e ora mi vuole abbandonare.
<< MI SPIEGHI PERCHÉ NON MI VUOI AIUTARE IN NULLA?!>>.
Mi stava urlando in faccia.
Per l'ennesima volta.
Ma dovevo stare calma.
<<si scusa amore mi sono fatta prendere dalla rabbia hai ragione>>. Non volevo complicare le cose quindi non alzai i toni come sempre.
<<sono stanco. Sta sera esco>>
Come sempre ogni volta che litighiamo esce. Anche se abbiamo una cena insieme o un appuntamento lui esce. Mi lascia sola.
<<non tornare.>> sputo veleno da ogni poro non riesco più a trattenermi.
<<cosa cazzo hai detto? Ripetilo! RIPETILO PORCA PUTTANA>>.
<<NON. TORNARE.!>> questa volta non mi trattengo più basta, mi sono trattenuta per troppo tempo ora mi sono partiti i 5 minuti.
Ma prima che possa aprire la bocca, sento uno schianto.
Una lacrima mi riga il visto. Mi aveva appena tirato uno schiaffo.
Vedo tutto sfocato, mi comincio a guardare intorno in cerca di uno scudo o qualcosa che mi possa difendere. Ma eravamo in una macchina in mezzo al niente più totale.
Volevo sprofondare, comincio a urlare.
<<merda scusa scusa scusa>> mi stava chiedendo scusa come se fosse ubriaco in quel momento in cui la sua mano si schianta sul mio viso.
<<portami a casa.>> lo supplico, stavo soffocando in quell'attimo.
Senza neanche una parola Brian capisce la gravità della situazione e mi riporta a casa senza se e ma.
Non ero sicura di cosa potesse succedere dopo anzi non ne avevo idea, ma volevo farmi una doccia e riflettere su tutto quello che da successo nel giro di 2,01 secondi.
Appena siamo arrivati davanti al giardinetto di casa mia esco senza neanche sentire le parole di Brian che imitavano una supplica, schianto la portiera contro l'auto e entro in casa piangendo.
Corro in camera, mi chiudo a chiave. Comincio a piangere a dirotto, come se fossi da sola e nessuno mi potesse sentire. Dopo qualche ora ero sfinita avevo un mal di testa incredibile non avevo più forze e abbandonai il mio corpo sul mio letto cadendo in un sonno profondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13 ⏰

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