2. Un nuovo inizio

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1 mese prima

Leonardo stava attaccando in preda alla vergogna ma quella richiesta inaspettata gli risuonò nelle orecchie.

«Ah...» disse in preda al panico mentre il suo stomaco si contorceva come le montagne russe.

«Al momento non conosco un'associazione o qualcuno che può ospitarti...» disse molto lentamente, infine sospirò ed aggiunse «se vuoi puoi venire da me per la notte »

«da...davvero?» disse balbettando Leonardo, il suo cuore fece un salto in aria.

«certo, ti devo venire a prendere io vero? » disse con fare calmo per non far agitare Leonardo, anche se esso aveva già oltrepassato quel limite.

«effettivamente si, ma se vuoi vengo a piedi» disse con un tono di voce più alto del normale che poteva spaccare i vetri.

«Ma va! dimmi dove sei e basta» disse con fare ironico l'uomo, dalla sua voce si poteva intuire un pizzico di felicità ben nascosta dall'apparente calma.

«Va bene, sono a via Pascoli 79» disse saltellando sul posto Leonardo, sembrava quasi un canguro da quanto si muoveva e saltava velocemente.

«arrivo fra quindici minuti e, mi raccomando, se vedi tuo padre non affrontarlo potrebbe peggiorare la situazione» disse l'uomo cambiando tono per farsi prendere seriamente.

«Va bene»disse Leonardo prima di attaccare con un semplice "ciao".  Il cuore gli batteva all'impazzata, fino ad un giorno prima non si sarebbe nemmeno immaginato di uscire di casa senza i suoi ed adesso... beh... era solo al mondo.

Con l'affiorare di tutti i ricordi spiacevoli con i suoi genitori si accorse che le sue condizioni erano pessime: aveva le calze rotte, il pantalone sgualcito dalla corsa ed infine una maglietta che a stento copriva metà schiena.  Gli facevano male le gambe, erano indolenzite ed aveva un livido di un colore simile al viola o al ceruleo. Probabilmente se l'era procurato durante la corsa, infatti nel giardino dell'abitazione c'era ogni tipo di albero o cespuglio del pianeta.

Aveva sbattuto la testa contro uno di essi e , a causa di questo, i suoi occhiali erano scheggiati. Non si accorse di aver iniziato a piangere, un po' poiché prima del suo tentativo al preside della scuola aveva già effettuato altre dieci telefonate, nessuna andata a buon fine, che erano posti ad intervalli regolari. Prima piangeva e poi provava rabbia, era un ciclo senza fine. Un po' perchè aveva il viso completamente ghiacciato a causa della brezza notturna tipica dell'inverno.

Decise di sedersi e rannicchiarsi vicino ad un'albero per provare a scaldarsi, mise la sua valigia a fagli da scudo ed inizio a rimarginare sulle proprie scelte.

«Perchè cazzo non mi sono stato zitto?» impreco alzando la voce, le lacrime gli rigavano il viso dandogli un po' di calore aggiuntivo.

«Mannaggia a quella stupida promessa» disse con una rabbia che avrebbe fatto paura al più coraggioso degli umani.

Tra se e se sperò che il preside non fosse un omofobo o chi lo sa un pazzo psicopatico. Sperava la qualunque e avrebbe dato di tutto per scomparire in quell'istante. Non era un tipo molto socievole, o se lo era tendeva a nascondere la sua omosessualità per paura di una reazione eccessivamente tragica.

Avvolto tra i suoi pensieri, il freddo e alla sua visione offuscata non si accorse della macchina che aveva accostato di fronte a lui. Si accorse della presenza di un uomo solo quando esso gli tocco il ginocchio.

«Ma allontanati pedofilo!» disse Leonardo spingendo lievemente "l'aggressore". «Ah! Questa mi è nuova» disse il preside con il suo fare ironico.

«Ah scusi non l'avevo riconosciuta» disse facendo una risata isterica Leonardo.

«Dai andiamo» il preside indicò un'auto lussuosa si un colore nero opaco.

Fortunatamente aveva lasciato la macchina aperta, abbastanza per far riscaldare il corpo infreddolito del ragazzo che appena la vide si fiondò all'interno.

«Grazie...per tutto quello che fai per me» disse con le lacrime agli occhi Leonardo mentre l'uomo si sistemava la cintura al sedile opposto.

«Tranquillo, ci sono passato anche io» disse con una voce tranquilla ma che diffondeva tristezza, aggiunse «se ne vuoi parlare dimmelo».

«grazie ma per il momento è meglio di no»disse Leonardo, la sua voce si spezzo quando ripensò alla frase detta del padre: "sei un mostro". Forse era così, forse non era il signor. Rossi ed essere uno sporco bastardo, forse era colpa sua. Con quelle parole Leonardo si convinse che il vero problema era lui.

Con le lacrime agli occhi si mise a dormire cercando di non pensare alla faccia di sua madre inorridita che oramai lo perseguitava.

«Siamo arrivati» un piccolo brivido mosse la schiena di Leonardo che oramai si era abituato alla sensazione del riscaldamento.

«Se vuoi puoi dormire nella stanza degli ospiti, almeno per oggi» disse l'uomo portando il ragazzino su per il vialetto. Con fare assonnato Leonardo presto attenzione all'abitazione, era diversa da casa sua, era più piccola ma accogliente. Era composta da mattoni marroncini, era particolarmente adornata da piante ma gli dava quel tocco in più che fece innamorare fin dal primo istante Leonardo.

«Il bagno è l'ultimo a sinistra, mentre la cucina è qua, il salotto te lo faccio vedere domani ok?» disse l'uomo, si rassegno solo quando Leonardo annuì.

Leonardo si diresse subito verso la stanza degli ospiti prima indicata dall'uomo ma prima di entrare si girò e chiese «Qual'è il tuo nome? Se posso». Si vergogno molto in quell'istante, si faceva ospitare da una persona di quale non sapeva neanche il nome, si sentiva ripugnante e giuro a se stesso di farla pagare ad i suoi.

«Alessandro...» disse lui «Alessandro Conforti» aggiunse infine facendo una faccia rassicurante e dolce allo stesso tempo, «riposati ora, domani parleremo di più»

Con questa promessa Leonardo diede la sua buonanotte ad Alessandro e sprofondò in quel letto tremendamente comodo. Appena chiuse gli occhi ,però, vide le loro espressioni, i loro visi vividi pieni di disgusto ed inorriditi . Che lo guardavano come se fosse un cane.

Si girò da un lato e guardando dalla finestra si mise a dormire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09 ⏰

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Per sempre tuo, Leonardo // gay storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora