Pechino-Parigi

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Durante una mattinata calda di agosto, una ragazzina di 18 anni, dai capelli biondissimi ed occhi a mandorla marrone scuro, stava rovistando alla ricerca di vecchie fotografie che la ritraevano da bambina, frugando fra i molti scatoloni in soffitta che erano rimasti intatti dal trasferimento in Canada.

Fra tutti ne trovò uno in particolare, del quale non aveva mai scoperto l'esistenza, era un filo più vecchio degli altri, lo aprì e dentro trovò una scatolina con tante foto che ritraevano i suoi genitori ed un vecchio quaderno, che suppose fosse appartenuto a sua madre, combattuta fra l'opzione di non aprirlo o sbirciare qualche pagina, decise di leggere la prima pagina.

"Ottobre 2008, Pechino

Sono da poco arrivata al compound, i più alti in grado sono nell'altra sala e Tabitha sta organizzando con loro la prossima tappa, è una delle poche amiche che sono riuscita a trovare a Nanda Parbat. In questi mesi ho imparato l'arabo, ma aver trovato qualcuno che mi capisca è stato rasserenante. Non che non parlino l'inglese, affatto, anzi lo parlano tutti benissimo, l'erede in particolar modo, ha un accento sofisticato.

Devo smetterla di credere che prima o poi stringeremo amicizia, mi ha salvato la vita e le sono grata, ma ho anche visto come si comporta con gli altri, è un diavolo, bellissima e letale, vorrei proprio essere come lei-"

La ragazza si ferma un attimo, capisce che forse si sta in qualcosa di troppo intimo, ma è ormai incuriosita da quanto legge, allora decide di leggere fino alla fine della giornata e di riporre il quaderno dove lo aveva trovato.

"-ogni volta che Tabitha parla con lei ho come un brutto presentimento, forse le due non si tollerano più di tanto, Tabi è stata sua allieva, ma non è mai riuscita a scalare la montagna sociale (o nobiliare? Non ho ancora capito come funziona a Nanda Parbat la gerarchia, non del tutto almeno).

Non sono ancora abilitata a restare con loro mentre stabiliscono insieme un piano per la prossima operazione, pensano che sia troppo immatura. "Devi imparare ancora l'arte del silenzio Sara" mi ha detto Al Owal un giorno, ma che significa? Ho capito che devo restare la mio posto, ma se penso che una cosa sia una perdita di tempo, perchè non dirlo?

Caro diario, torno fra poco, sono usciti e mi metteranno al corrente della strategia."

"Certo che mia madre era un tipino da giovane", disse la ragazza e sfogliò la pagina successiva, trovando una foto della Tour Eiffel.

"Abbiamo cambiato il programma da un momento all'altro, il nostro obiettivo è scappato via e non siamo riusciti a prenderlo in tempo, Nyssa Al Ghul ha deciso allora di inseguire un sottoposto che aveva dettagli importanti sulla nuova posizione dell'uomo, abbiamo preso il primo aereo per Parigi da Pechino, è stato orribile.

Perchè non potevamo prendere un semplice diretto?

Tabitha era esausta, mi ha raccontato che Nyssa non ha fatto altro che imprecare per l'errore che avevano commesso, ora siamo in una safe house e tutti dormono.

Ho fame, penso che andrò in cucina a cercare qualcosa da magiare, peccato sia troppo tardi per prendere del cibo da asporto in qualche hamburgeria del luogo, c'è qualcuno in cucina, forse posso chiedere a lui se trova qualcosa.

Menomale che era un lui! Ho trovato Nyssa che nervosamente cercava dell'acqua, che paura, era nervosa ed ha scoperto che erano finite le provviste, la casa non era pronta per ospitare 13 persone, non oggi almeno.

Mi sono offerta di andare in un supermercato (qui a Parigi sono diffusi quelli che stanno aperti h24) e lei ha insistito perchè andassimo insieme, diceva che aveva bisogno di una boccata d'aria.

C'è stato un breve momento in cui sembrava tornata la ragazza della spiaggia, da mesi non è più lei, o meglio, io avevo conosciuto un'altra lei.

Non riesco a capire perchè non possa esistere più questa Nyssa, piuttosto che l'altra Nyssa autorevole e dura.

Non è stato male infondo, avrei preferito Tabitha di certo, ma è stato gradevole, ho preso un gelato, e sono riuscita a scattare una foto della Tour Eiffel, Nyssa dice che non aveva mai visto la torre di notte così illuminata."

Assurdo pensava la ragazza, sua madre in un giorno era riuscita a visitare due Paesi completamente differenti ed anche a fare una passeggiata sotto la torre più famosa del mondo, con quella che era il suo superiore. Forse era arrivato il momento di chiudere il quaderno e chiedere direttamente a sua madre cosa ne pensasse.

Prese il quaderno, dimenticò la principale ricerca e scese in cucina trovando proprio l'interessata.

"Mà, ho trovato su in soffitta questo, è tuo?" Chiese allora facendo finta di non aver letto, "si Laurel, non ricordo di che anno fosse, dammi fammi cercare, è uno dei miei mille diari", la donna cercò sfogliando le pagine velocemente e riaffiorarono ricordi che le stamparono sul volto un sorriso non indifferente. "Mamma? Che ridi?" Chiese divertita la ragazza, "niente niente, ero giovane ed entusiasta del mondo, inizia nel 2008 e termina in concomitanza con i primi mesi del 2010, purtroppo non scrivevo ancora molto all'epoca, non avevo tutto quel tempo a disposizione".

"Hai trovato quello che cercavi?" Chiese posando il quaderno sul marmo bianco la donna, ritornando al pranzo che stava preparando, "no, ho trovato questo e mi ha incuriosita" disse sedendosi vicino alla madre, "e vuoi raccontato qualcosa suppongo" chiese sorridendo alla figlia "posso leggerlo?" Domandò velocemente Laurel.

Sara tornò a guardare la figlia, ci pensò un attimo e rispose "facciamo che lo leggiamo insieme, so che sei grande e vaccinata, ma non ricordo cosa ci sia scritto e non vorrei scandalizzarti, resti la mia bambina e certe cose su tua madre è meglio se non le scopri" rise rumorosamente.

"Oddio Mà, non voglio saperle io certe cose!"

Passarono un po' di ore, e dopo una giornata rilassante, madre e figlia si ritrovarono sul divano con il quaderno fra le mani, "dove sei arrivata a leggere?" Chiese con fare inquisitorio Sara "mamma" disse facendo finta di esser offesa, "lo so che non hai aspettato me per farti venire la curiosità" rispose allora Laurel "Parigi, ottobre 2008".

Flashback Parigi, ottobre 2008

Le due ragazze rientrarono facendo silenzio nella Safe House, posarono le provviste in cucina e Sara fece vedere la foro ormai sviluppata della Tour Eiffel alla mora.

"E' proprio bella vero? Non avrei mai detto di riuscire a fare una foto nella Lega in missione" esclamò Sara, Nyssa sembrò ritornare nei panni che aveva da poco svestito "non eravamo in missione Sara, rammenta che non sei ancora un membro a tutti gli effetti, non darti troppe arie e non fare vedere la foto a nessuno". Sara le rivolse uno sguardo compiaciuto e ripose la foto nella tasca dei jeans, "poso le cose o le lascio qui?", "non ti preoccupare, lascia tutto qui, già abbiamo fatto più del dovuto" Nyssa le passò a corta distanza, e per evitare di sbatterle contro la toccò con una mano il fianco delicatamente.

"Nyssa?"

"Sara, dimmi"

"Mi dispiace che abbiamo perso il target, tuo padre è arrabbiato?"

"Ra's Al Ghul è furioso, ma non ti preoccupare non ti succederà nulla, ho sbagliato io".

"Non volevo dire questo"

"Non potresti voler dire altro Sara, ti auguro una buona notte".

Fine Flashback

"Perchè ti ha risposto così male? "

"Perchè aveva appena combinato un casino, non sapeva come affrontarlo e non voleva che gli altri capissero che non aveva idea, probabilmente per la prima volta in vita sua, di come affrontare la sua paura più grande, suo padre."


NdS: Laurel è stata chiamata così per la sorella di Sara.

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