Alla ricerca della salvezza

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Sette anni erano passati da quando Khatrine Stark era stata strappata via dalla sua famiglia e catapultata nell'oscurità della Camera Rossa. Sette lunghi anni di dolore, sofferenza e disperazione, in cui ogni giorno si era mescolato all'altro in un ciclo implacabile di tormento e oppressione. Ma quel giorno, quel giorno era diverso.

Per sette anni, Khatrine aveva vissuto la sua vita in quella prigione dorata, sottoposta a un addestramento crudele e a un'abiezione inumana. Ogni giorno era stato un battito di cuore, un respiro affannoso nel vuoto che si estendeva davanti a lei come un abisso senza fine. Ma quel giorno, quel giorno aveva deciso di rompere le catene che la tenevano prigioniera.

Era iniziato come tutti gli altri giorni, con l'alba che filtrava attraverso le fessure nelle finestre sbarrate della sua cella, illuminando il freddo metallo delle pareti con una pallida luce grigia. Si era alzata dal letto con una determinazione ferma nel cuore, sapendo che quel giorno sarebbe stato diverso dagli altri.

Le ore si erano trascinate lentamente, come sempre, con il tempo che sembrava dilatarsi e contrarsi in un flusso incessante di monotonia. Ma nel cuore di Khatrine c'era una fiamma di speranza, una promessa di libertà che bruciava più luminosa che mai.

E così, quando il sole si era tramontato all'orizzonte e le ombre si erano allungate lungo i corridoi vuoti della base della Camera Rossa, Khatrine sapeva che era arrivato il momento. Il momento di mettere in atto il piano che aveva elaborato con cura e attenzione nei lunghi anni di prigionia.

Con il cuore che batteva con una feroce determinazione, si era avvicinata alla porta della sua cella, la chiave della sua libertà brillante nel buio che la circondava. "Ora o mai più" Sussurrò a se stessa, la voce carica di una risolutezza che non aveva mai conosciuto prima.

E così, con un respiro profondo e un coraggio che le bruciava nelle vene, Khatrine aprì la porta della sua cella con una carta d'identità di una delle guardie, rubata circa una settimana fa, ha anche studiato tutta la mappa della base e scoperto dove si trovavano le telecamere. Quel giorno, era diverso dagli altri. Quel giorno, la sua vita avrebbe preso una svolta che avrebbe cambiato tutto, sarebbe stata la fine e l'inizio di tutto.

Il mio cuore batteva forte e veloce nel petto mentre mi affrettavo attraverso i corridoi bui della base, l'ansia a mille, i passi leggeri e rapidi nel tentativo di evitare le pattuglie e le telecamere di sorveglianza. Ogni ombra sembrava minacciosa, ogni minimo rumore provocato era un segnale di pericolo.

Ogni angolo era un potenziale nascondiglio, ogni porta chiusa una barriera tra me e la libertà. "Devo farcela. Se non c'è la farò oggi sarà la mia fine" Mi ripetevo di continuo, la determinazione che mi spingeva avanti nonostante la paura che mi avvolgeva come una nebbia fitta.

Le ore sembravano trascorrere come giorni mentre mi muovevo con cautela attraverso la base, cercando disperatamente un'uscita, nonostante avessi memorizzato la base, muoversi in essa era estremamente complicato, tra guardie e telecamere, medici ecc. ... Ogni volta che sentivo il rumore di passi avvicinarsi, il mio cuore si fermava e il respiro si bloccava nella mia gola.

E finalmente, quando la tensione era diventata insopportabile, trovai la mia via d'uscita. Una porta d'emergenza lasciata socchiusa, un lampo di speranza colpì il mio cuore. "Questo è il momento. ora o mai più" Mi sussurrai, sentendo la mia determinazione crescere mentre mi avvicinavo al punto di fuga.

Con un movimento fluido, spinsi la porta e mi affrettai fuori dalla base, il vento gelido della notte che mi accoglieva come un abbraccio benvenuto. La mia libertà era finalmente una realtà, eppure sapevo che il mio viaggio era appena iniziato.

La fine e l'inizio di tutto.

Le strade deserte si allungavano davanti a me come un labirinto oscuro, i miei passi echeggiavano nel silenzio della notte mentre mi affrettavo ad allontanarmi dalla base della Camera Rossa. Ogni rumore, ogni ombra, mi faceva rabbrividire di paura, il timore di essere catturata di nuovo che mi faceva stringere i denti con fermezza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26 ⏰

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