«Manu?»
Thessa aprì l'uscio di casa sua e sentì uno strano silenzio. Manuel non era, come a volte accadeva quando si trovava a casa da solo, incollato alla PlayStation con il volume altissimo, ad inveire contro il controller che a detta sua non funzionava bene e impediva al giocatore della squadra squadra, su Fifa23, di calciare al momento opportuno.
Coraline si guardò in giro alla ricerca del cognato, che trovò poi seduto sul divano con il cellulare in mano probabilmente a scorrere distrattamente qualche post di Instagram.«Ciao, amore.»
Sollevò gli occhi dal dispositivo e vide solo in quel momento Coraline, al che si rese conto di quanto il malumore gli stesse facendo perdere le staffe perché aveva totalmente dimenticato — forse anche complice il fatto che quando Thessa se n'era andata per andare a prenderla in stazione, lui aveva ancora le sinapsi scollegate perché ancora profondamente assonnato — il suo ritorno.
Incurvò gli angoli della bocca in un sorriso e si alzò dal divano per avvicinarsi alla cognata e poterla salutare.
«Bentornata, Cora.» le disse, prima di stringerla in un grande abbraccio.
Coraline sorrise ricambiando la stretta. Le era mancato, accidenti.
«Thessa mi ha detto che è andata male. - sussurrò con la guancia contro il suo petto - Ma non preoccuparti, di partite ce ne sono altre da poter giocare e vincere. Ci sono situazioni che, invece, non si ripetono più.»Manuel l'allontanò un po' per poterla guardare in viso, ridacchiando.
«La città della moda ti ha resa più saggia? - domandò retorico e divertito, interrompendo l'abbraccio - E poi che cosa vuol dire?»La bionda lanciò un'occhiata a Thessa.
Le due sorelle, nel tragitto fino a casa, si erano confrontate su come trovare il modo di annunciare a Manuel che sarebbe diventato padre. Coraline aveva detto che ci avrebbe pensato lei a fornire l'assist alla sorella per poi fare la vera e propria rivelazione, e di non preoccuparsi sul come andare sul discorso.Quello era l'assist. Ora ci avrebbe dovuto pensare Thessa.
Thessa che, da qualche giorno, da prima che Manuel partisse per la trasferta, aveva pronta la scatola con dentro un paio di scarpette bianche e il test positivo che aveva effettuato da poco.«Vieni un attimo in camera.» disse la mora, invitando il marito a seguirlo, mentre Coraline rimase ferma, in disparte, per poi prendere il cellulare ed avviare un video affinché potesse immortalare il momento indimenticabile.
Li seguì, e si fermò sulla soglia, proprio mentre Thessa prendeva la scatola dall'armadio e la porgeva a Manuel.
Lui ridacchiò nervosamente.
«Non è il mio compleanno.» constatò.«No, infatti.»
Thessa sorrideva, con gli occhi lucidi, sperando che Manuel aprisse il prima possibile la scatola per poter lasciare che il cuore esplodesse, finalmente, di felicità e di amore.
Fissava suo marito in un modo veramente unico: seppur da dietro lo schermo, Coraline questo lo vedeva chiaramente.«Apri.» lo incitò ancora Thessa.
Manuel appoggiò la scatola sul cassettone vicino al quale si trovava, e sollevò il coperchio della scatola bianco panna. Coraline misurò la sua reazione sulla base del fatto che già sapesse cosa vi era all'interno, perché sua sorella glielo aveva detto; gli occhi del ragazzo quasi gli uscirono dalle orbite, le mani iniziarono a tremargli mentre si voltava di scatto verso la moglie chiedendo con lo sguardo se fosse uno scherzo — nel caso sarebbe stato di pessimo gusto.
Ma Thessa non scherzava, aveva le mani giunte davanti alla bocca per provare a nascondere un sorriso che in realtà era evidentissimo, e gli occhi parlavano per lei.
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𝐀𝐌𝐄𝐑𝐈𝐂𝐀𝐍'𝐒 𝐒𝐓𝐀𝐑 || Christian Pulisic
Fanfiction𝐈 𝐮𝐬𝐞𝐝 𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐲 𝐈 𝐰𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐧𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐥𝐥 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐚𝐠𝐚𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐭𝐢𝐥 𝐈 𝐟𝐨𝐮𝐧𝐝 𝐡𝐞𝐫 Christian Pulisic, statunitense, si è sentito una 'stella' a Dortmund, e ancor di più a Londra, con il Chelsea. Ma quando la societ...