Il più strano chi è?

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Il mondo è un posto strano.
Ma strano davvero!
O forse sono solo le persone ad essere strane?
Harry, ad ogni modo, strano ci si sente davvero.
Si sente strano quando la zia gli chiede ad ogni visita: "E la fidanzatina? Dove l'abbiamo lasciata?".
Beh, strano ed infastidito, in quel caso.
Si sente strano quando i suoi coetanei lo invitano a giocare a calcio, e lui rifiuta per aiutare la madre con i muffin del suo forno.
Si sente strano a scuola, durante le ore di ginnastica, negli spogliatoi.
Si sente strano a scuola, punto.
Quindi, il titolo di strano gli dovrebbe toccare di diritto, no?
Eppure nel suo istituto non è quello il soprannome che gli hanno riservato.
Lui è praticamente invisibile, probabilmente non ce lo ha nemmeno un titolo, a dire il vero.
E il ruolo di strano è già occupato, come dicevamo.
Beh, sarebbe più corretto dire "strana".
Una ragazza gli ha rubato il posto, ed è davvero, davvero strana, la Ragazza Strana... Lo dice anche il suo nome! Harry non è sicuro di avere mai sentito qualcuno pronunciare il suo nome, davvero.
Tutto questo per dire che lui strano ci si sente proprio.
Specie mentre guarda un certo ragazzo suo compagno di scuola.
"Ehi, guardone!" gli grida dal campo di calcio Stan, seguito da un coro di risate sguaiate, e okay, forse non è vero che non ha nessun titolo.
Torna a nascondersi fra i sedili delle gradinate e riflette attentamente: dovrebbe pensarci due volte prima di lamentarsi, già.
Muove nervosamente il sedere sul cemento ghiacciato degli spalti, picchietta con il piede per terra per cercare di tenersi occupato il pensiero, ma poi la curiosità ha la meglio su di lui e schiaccia uno dei suoi occhi verdi fra le fessure delle sedie per riprendere a guardare in campo da una posizione più nascosta.
Oddio, sembra davvero uno stalker, forse Stan non ha tutti i torti...
"Ehi"
"Ehi, pss!"
"Ehi, tu!"
"C'è nessuno in casa?"
Gli sembra di sentire qualcuno parlare, ma probabilmente sarà solo il ronzio del vento ghiacciato che ulula da quella mattina, ma come fa per voltare leggermente lo sguardo, caccia un urlo terrorizzato ed acuto: "AAAH!"
"AAAH anche a te!" gli risponde la ragazza tutta riccioli che gli si è accovacciata di fianco.
"Che guardi di bello?" continua poi lei, usando le mani a mo' di binocolo.
"Beh? Ti hanno mangiato la lingua?" inizia a punzecchiarlo dopo qualche minuto di silenzio, ma ehi!
Non è colpa di Harry!
È solo che -pronto?!- quella è la Ragazza Strana ed è tipo arrivata al suo fianco silenziosa come un gatto, e onestamente gli fa paura.
Potrebbe anche essere un fottuto vampiro, per quel che ne sa lui!
Si prende la libertà di fissarla meglio per qualche secondo: ha un accenno di occhiaie, e anche se la pelle è chiarissima, decisamente non è uno di quei tipi che "Usami come lanterna per la notte, mi illumino come uno Swarosky!".
Forse il pericolo vampiro è scampato, decide infine, prima di rispondere: "Non guardo nulla! Davvero!" .
Decisamente non sa dire le bugie, no.
"Non sai dire le bugie, sai? -lo informa, inarcando un soppracciglio - Ma è okay, per questa volta."
Ed Harry ora ha davvero, davvero paura: che cosa intende con "per questa volta"?!
Ma non fa in tempo a chiederglielo, perché dopo avere osservato per mezzo secondo i giocatori di calcio torna a fissare lo sguardo alla sua destra, ma lei non c'è già più.
Forse dovrebbe seriamente riprendere in considerazione l'ipotesi del vampirismo, dopotutto...
Scrolla le spalle, tanto non la vedrà più, no?
Così riprende a fissare i ragazzi che, bagnati fradici di sudore, se ne ritornano negli spoiatoi.
"Fine dello spettacolo quotidiano, Styles..." sussurra tirandosi in piedi con le ossa che gli scricchiolano ad ogni movimento.
*
Il giorno dopo le lezioni della mattina sembrano non finire più e, seriamente, siamo sicuri che qualcuno non stia usando il Giratempo di Hermione Granger contro di lui?!
Comunque arriva sano e salvo fino alla pausa pranzo, e si permette di tirare un sospiro di sollievo: il peggio è passato, non può più accadere nulla... Giusto?!Barcolla sui talloni mentre cerca di portare il suo vassoio intatto ad uno dei pochi tavoli liberi disponibili e sí: si è decisamente, decisamente sentito osservato mentre passava a lato di quel tavolo... Particolare.
"Oh, ma qui c'è il nostro guardone! Perché non ci guardi più da vicino? Sono molto meglio a distanza ravvicinata!" lo insegue la voce di quel pagliaccio di Stan, ma anche il "Chiudi quella boccaccia, Stanley!" pronunciato da una voce decisamente argentina.
Argentina come il colore argento del sangue di unicorno e -ugh- sí, in effetti fa piuttosto schifo come paragone, ma che ci può fare se Domenica si è fatto una maratona di Harry Potter con Liam?
Liam, che forse è l'unico sano in tutta quella maledettissima scuola.
Beh, a parte Lou... Lui.
Comunque non fa in tempo a ragionarci per bene, Harry, perché un vassoio decisamente più pieno del suo si poggia sul tavolo che sta occupando.
"Non è un problema se mi siedo qui, nevvero?!" si sente domandare da un accento irlandese e "Cristo, no! Perché proprio Horan?!" sbotta in un sussurro Harry, sollevando gli occhi al cielo: cos'è, per caso sulla fronte ha scritto "Attiro gente stramba dal 1994"?
Non che Niall sia un cattivo ragazzo, tutt'altro, ma è decisamente il modo peggiore per passare inosservati.
"Ehi!" no, davvero, c'è qualcuno che si sta divertendo a sue spese?
Ci mancava solo lei!
"Inizio a pensare che qualcuno ti abbia davvero mangiato la lingua, sai, Styles?" ridacchia la Ragazza Strana sedendosi di fronte a lui e iniziando a mangiare la sua pizza lasciandosi uscire un disgustato "Puah" alla vista dei noodles del biondo al suo fianco.
"Sciao Ciara!" Niall saluta sorridendo con la bocca ancora piena, ed Harry è decisamente schifato da quella vista, già.
Non lo avevano avvertito di essere stato invitato al pranzo degli orrori, sapete?
"Salve, Horan!" ricambia la Strana e -aspetta un momento!
"Cosa?! Sai il suo nome?! Com'è che l'hai chiamata?" chiede al ragazzo indicando con un pollice la nuova venuta, accompagnando il tutto con un movimento della testa.
"Uh, con il suo nome?" negli occhi azzurri di Niall può chiaramente leggere la più sincera confusione.
Scuote la testa rassegnato, mai provare a fare un ragionamento sensato con Niall Horan: ti porta al suo livello, ti manda a rotoli il cervello e poi ti batte con l'esperienza.
Uh, forse non era così il detto, non è propriamente sicuro a volere essere onesti.
Tira un sospiro di sollievo quando vede avvicinarsi la camicia a quadretti rossi e verdi di Liam: benedetto ragazzo, lo salverà!
Liam lo squadra sorpreso dopo avere visto gli altri due individui che sono seduti al tavolo con lui, così si limita ad alzare le spalle e a scivolare sulla panca per fargli spazio.
"Ciao Niall!" lo saluta facendo sbattere il pugno contro quello dell'altro -cos'è, siamo tornati in uno di quei telefilm degli anni novanta?!-
Poi nota il suo amico sorridere in direzione di quella che gli ha rubato il titolo (non può proprio smettere di pensare che lei gli abbia tolto ciò che di diritto gli dovrebbe appartenere) : "Ciao, Chiara!".
La Ragazza Str, cioè, Chiara, apre la bocca per parlare, ma Harry la precede: "COSA?! Anche tu sai il suo nome e non mi dici nulla?! Cavolo, ma perchè sono sempre l'ultimo a venire a sapere le cose?!" .
E no, non capisce davvero gli sguardi perplessi che provengono dalle tre paia di occhi che lo fissano con insistenza.
"E poi, che razza di nome è, Chiara?!"
"Potrei farti la stessa domanda: scusa, ma che razza di nome è, Harry?" gli risponde corrucciata e forse anche un po' offesa, mettendo da parte il resto del suo pranzo per scrutarlo meglio, gli occhi che lanciano saette.
"Un nome normalissimo!"
"Anche Chiara lo è!"
"No!" insiste scuotendo con vigore la testa, irremovibile: è più che certo di sapere che non esista un nome del genere nella lingua inglese!
"Lo è se i tuoi genitori sono italiani, Harry" spiega con pazienza Liam, dandogli una gomitata dritta dritta sullo stomaco -ahi!
Ops, che figura!
Rivolge un sorriso di scuse alla ragazza, almeno ora sa che anche lei ha un nome...
Anche se è comunque un nome davvero strano.

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