Sono passate ore,minuti,tutti a pensare a lui e ai suoi occhi e a quel maledetto pezzettino di carta
Come era possibile incantarsi ad uno sguardo,solo ad un semplice color verde smeraldo,e ricordarselo ogni istante della propria vita..?
"Abigail scendi è pronta la cena"questa è mia madre,che come al solito grida per farsi sentire,ed io come al solito perdo l'appetito
"No,grazie ma non ho fame" non so perché mamma non lo capisce,odio cenare con lei,con lei si parla solo di scuola o di lavoro..
Mi siedo sull bordo della finestra,aspettando quel Peter Pan che non arriverà mai,perché fa solo parte delle favole,non della realtà..
Sentii qualche rumore provenire dal piano inferiore,ma non ci feci caso,mi alzai e mi stesi sul letto,con le cuffie nelle orecchie e quel odore di pasta appena fatta,chiusi gli occhi e iniziai a perdermi nel vuoto della mia mente
Mi passarono davanti tutti quei bei momenti passati a Londra,come un film che si ripete all'infinito
Ricordo le passeggiate sotto la pioggia,le bevute sui gradini della stazione,il primo bacio dietro l'angolo della chiesa,i primi amori,ricordo tutto come se fosse ieri,il problema è se lo ricorderò anche un domani
La porta si aprì,non feci in tempo a girarmi che lo vidi,si era lì,davanti a me,mi osservava,con gli stessi occhi di come mi guardava a scuola..
Ci guardavamo e basta,lui guardava me io guardavo lui,non sapevo neanche il suo nome,ma sapevo che mi sarebbe anche bastato un'iniziale per farmi affezionare a lui..
Si sedette vicino a me,delicatamente,come se avesse paura di me,come se avesse paura di farmi del male,non dissi niente,non c'era bisogno di parlare
"Harry"disse,aveva una voce roca,una di quelle che non si dimenticano facilmente,come i suoi occhi
"Abigail"sorrisi,non sapendo neanche il perché,ma sapevo che era l'unica cosa giusta da fare
Mi guardò nei miei occhi azzurro mare,come se si ci fosse perso dentro,ma forse ero io ad essermi persa nei suoi..
Non parlammo per svariati minuti,ed ero stanca di questo silenzio,ci avevo già vissuto troppo
"Harry sono arrivati"ed infatti fu proprio mia madre ad interrompere quel silenzio
Lui si alzò,e aprì la porta della mia stanza e poi,prima di scomparire,di nuovo,mi guardò,sorrise,ma non un sorriso semplice,uno di quei sorrisi che escono dal cuore
"Mi piacciono i tuoi silenzi"chiuse la porta e se ne andò,non so dove,veramente,ma avrei voluto saperlo
Passarono due ore,due ore passate a rigirarsi nel letto cercando di addormentarmi,ma erano solo tentativi vani
Troppe domande mi giravano nella testa,tutte quelle domande che avrei dovuto fargli,ma che non ho fatto
Ma solo ad una c'era una risposta,era un paziente di mia madre,ne ero sicura,mamma invita a cena solo i suoi pazienti più fiduciosi
Ma c'è una domanda,una domanda troppo difficile da decifrarla da sola..Perché salire in camera mia?
STAI LEGGENDO
Charter
FanfictionLe goccioline d'acqua colavano lungo la grande finestra su cui ero appoggiata,mi ero persa in un mondo tutto mio a guardare fuori immaginandomi chissà dove e chissà quando tra le braccia di qualcuno che mi ama,ho sempre amato le storie d'amore dei l...