12. In viaggio di nozze.

106 5 0
                                        

L'alba arrivò e il così il giorno.
Il forte sole di maggio risplendeva su tutta Londra, in particolare modo, sembrava scintillante in un punto del palazzo reale.
Le dorate finestre esterne, risplendevano sotto i raggi solari, sebbene all'interno erano ancora coperte  dalla pesanti tende, le tende della stanza privata dei principi di Prussia.
Il camino era spento, la stanza avvolta nell'ombra mattutina, i candidi vestiti da notte occupavano il pavimento.
Nel letto dalla coperte bianche e dorate quanto morbide, due ragazzi nudi e abbracciati, stavano riposando gli ultimi minuti primi della sveglia mattutina.
La ragazza aprì piano gli occhi e si ritrovò col capo sul petto glabro del ragazzo. Daphne sorrise, era stata una notte magica, si era sentita viva come mai prima d'ora, è tutto grazie a Federico, il suo Federico. Sembrava un angelo mentre dormiva.
Non era stata per nulla violento, o rude anzi il contrario, l'aveva fatta sentita desiderata e amata e lei sperava in cuor suo, di averlo fatto sentire anche lui in questo modo.
Ella prese a solleticargli il petto con le dita, facendo dei piccoli cerchietti.
Federico diede segno di svegliarsi, aprì gli occhi blu e i loro sguardi si incrociarono: entrambi si sorrisero, e la mano di Daphne smise di accarezzargli il petto per stringergli la mano con la fede, è tenerle strette.

«Buongiorno marito»disse la ragazza, sollevata da dire finalmente queste parole.
«Buongiorno moglie.»disse Federico, strofinando le mani strette l'una contro l'altra.
Si baciarono a lungo, finché non servi di nuovo il fiato.
«Come ti senti? Tutto questo insomma...»domandò lui.
«Bene, bene.E non perché sei un principe, ma mi fai stare bene Federico e di questo io ti ringrazio.»disse la ragazza sinceramente guardandolo negli occhi.
«Anch'io sto davvero bene con te Daphne.»ricambiò lo sguardo.
«Io...»balbettò ella, si ritrovarono a fissarsi negli occhi e il desiderio apparentemente assopito, ritornò prepotente a prendere i due giovani.
Si baciarono ancora, stavolta con molta più passione, Daphne usò la sua lingua per entrare nella bocca di Federico, incontrando la sua lingua, mentre il ragazzo la sormontava di nuovo e le aprì le gambe, con le poche coperte che coprivano a stento le nudità.
I baci continuarono e le mani a muoversi frenetiche per tutti i loro corpi, erano immersi l'uno nell'altra finché un bussare non li distrasse.
«Altezze reali.»disse una cameriera da dietro la porta.
«Sono già qui...»sottolineò con la voce affannata Federico, fronte contro fronte e con le labbra ancora vicine.
«Allora occorrerà sbrigarci, non trovi?»disse Daphne con voce sabbiosa, mentre gli accarezzava i bei ricci biondi e lui i seni, smaniosi e in silenzio, ridacchiavano duranti i numerosi baci.

***

La carrozza che li avrebbe portati al porto era pronta, fuori dal palazzo di Buckingham Palace.
Daphne e Federico si tennero per mano mentre uscivano dall'edificio.
La ragazza si sentiva incredibilmente bene.
Sua maestà la regina ristorava nei giardini dopo la colazione. Entrambi gli andarono incontro.
«Vostra maestà.»salutò Daphne facendo un inchino.
«Zia, vi salutiamo.»disse Federico sorridendo mestamente.
Doveva essere dura per lui, lasciare l'Inghilterra e la sua amata zia.
«Oh Friedrich!»esclamò la regina abbracciandolo.
Federico ricambiò l'abbraccio.
Era un momento molto bello quanto intimo, pensò Daphne.
Poi la regina si rivolse a lei, sorridendole in maniera contagiosa.
«Ben fatto mia cara!»esclamò Carlotta.
Dopodiché sua Maestà gli augurò un buon viaggio e la prospettiva di avere notizie presto di un erede.
Sempre con il suo solito charme.
Daphne e Federico imbarazzati si sorrisero per poi incamminarsi e salire sulla carrozza diretta al porto.

***

Il vento soffiava a poppa, e la nave reale partì alla volta dell'ultima tappa del viaggio di nozze lasciando l'isola di Cipro. Era passato un mese, Daphne si sentiva magnificamente. Le giornate e le notte passate con Federico avevano superato ogni sua aspettativa.
Sul ponte, il vento le scompigliava i capelli dalla crocchia e il vestito azzurro.
Con se aveva le cameriere  della nave che aveva pensato tutte alle sue necessità.
La ex Bridgerton osservava il blu intenso del mare, quel blu gli ricordava quello del suo amato Federico; si voltò egli chiacchierava amabilmente con il capitano mentre teneva il timone, lui si voltò verso di lei, vestito in abiti comuni e privo di giacca, e le sorrise. La ragazza ricambiò, e arrossì pensando che fosse davvero bellissimo, quell'uomo che era suo marito. A quel pensiero il suo cuore fece un capolino.

***

Madeira era bellissima, era il posto più bello dove erano stati finora, certo anche gli altri posti come la Grecia, l'Italia e...Dio! Le notti passate in Francia. Daphne arrossì al ricordo della sfrenata passione che c'era stata tra loro.
Dalla porta finestra che dava sul balcone, con vista sui prati in fiore e il mare, pareva un paradiso in terra e la bellezza del palazzo poi, indescrivibile!

Un mugugno la vece voltare e sorridere, li nel loro letto, Federico dormiva beato e a petto nudo, quando piano piano si svegliò di nuovo.
«Vostra Altezza!»esclamò Daphne scherzosa facendogli un inchino.
Il principe rise, e la giovane pensò ancora quanto fosse bella la sua risata.
Lui invece la guardava: era scalza, aveva i capelli sciolti e indossava solo la camicia da notte bianche e trasparente, dove si intravedevano tutte le nudità della sposa.
«Principessa buongiorno!»disse lui sbadigliando, lei ridacchiò le pareva un piccolo orso, tenero come in peluche anche quando sbadigliava.
Lui invece quando riaprì gli occhi e incontrò quelli di lei, ed entrambi rabbrividirono. Si desideravano ancora.

Daphne salì sul letto e lo baciò, ancora una volta la morbidezza e la delicatezza delle loro labbra la stupiva. E anche per lui valeva la stessa cosa.
Il desiderio cresceva, la passione bruciava nei loro corpi, furiosa di uscire fuori. Era come una scintilla che scattava quasi ogni volta che erano soli. Incontrollabile quanto piacevole e ripetitiva.
«Lasciami fare una cosa.»
«Daphne...»
«Ssh! Chiudi gli occhi.»
Stavolta fu lui a fidarsi. Si intrecciarono le mani, la ragazza scostò le coperte all'altezza dell'inguine, per poi mettersi a cavalcioni e sollevare la camicia da notte. Federico ad occhi chiusi, gemette e le strinse le mani più fortemente, mentre Daphne cominciò ad andare su e giù, cavalcandolo come fosse un cavallo.

Si lasciarono le mani, quelle di suo marito (con tanto di fede al dito) si posarono sui fianchi, incitandola a proseguire più velocemente. Daphne sciolse il laccetto della camicia da notte e rimase nuda anche lei mentre finalmente Federico aprì gli occhi e si tuffò tra i suoi piccoli seni, baciandoli e palpeggiandoli.
La ragazza scostò le mani dal tessuto, per tuffarle nei ricci biondi di Federico mentre gemeva a gran voce e non curante  il suo nome.

Lo passarono così tutta la mattinata, circondati dall'amore, dalla passione e da tutte le bellezze che era Madeira.

***

Madera/Madeira è un'isola del Portogallo, meta preferita dalla principessa Sissi quando si allontanava dall'asfissiante corte austriaca e dalla sua etichetta.

Princess DaphneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora