Non sono lì,
ma ascolto da qui i tamburelli,
e dentro di me ballo
al magnifico e travolgente
ritmo della Taranta.
Oh, il Salento!
Ricordo il primo mattino,
con il cielo profumato,
luminoso ad est
dietro le case bianche.
Un musciu niuro che,
attraversando la strada,
mi scruta curioso.
Il sale già sulla pelle,
un treno di formiche sugli scogli bianchi,
con la schiuma del mare mosso
a far da cornice a me,
moderna sirenetta del sud.
Così presto solo io
e i pescatori di telline,
il fruttivendolo dell'angolo,
un uomo che si affretta al mercato,
un ciclista che corre nella strada vuota.
Ed il maestrale che si confonde
al profumo caldo
dei pasticciotti appena sfornati.