Decido di fare una passeggiata nel cortile dell'università, alla ricerca di un po' di tranquillità. Il fresco della brezza sulla mia pelle sembra allentare la tensione che mi porto dentro. Il campus è maestoso, quasi intimidatorio con le sue torri eleganti e le facciate imponenti. Ma per me, è diventato più di un simbolo di eccellenza nel mondo della moda; è un luogo che mi ha messo a confronto con me stessa, con le mie paure, ma anche con le mie ambizioni.
Mentre cammino tra le sculture contemporanee che adornano il cortile, cerco di trovare una soluzione al mio conflitto interiore. Le parole della professoressa e il tema della sfilata continuano a rimbombare nella mia testa. Da un lato, sento la pressione di dover eccellere, di dimostrare qualcosa agli altri e, soprattutto, a me stessa. Dall'altro, il disagio per il tema curvy mi rende vulnerabile, riportandomi a quegli anni in cui ho lottato contro i giudizi sulla mia immagine e la mia carriera.
Torno in laboratorio con un nuovo proposito. Decido di immergermi nel progetto senza più paura, consapevole che la moda è la mia forma di espressione più autentica. Ogni dettaglio del mio abito, ogni bozzetto che traccio sul foglio, comincia a prendere vita non più come una semplice risposta al tema assegnato, ma come una parte di me, un riflesso della mia storia. In fondo, questa sfilata non deve essere solo una celebrazione delle forme curvy; può diventare il mezzo attraverso cui io abbraccio finalmente ciò che sono.
Dopo ore di lavoro concentrato, esco dal laboratorio con un senso di soddisfazione mai provato prima. Mi avvicino all'armadietto per prendere i libri della prossima lezione. Sono manuali di moda, certo, ma anche qualcosa di più: fonti di ispirazione, di nuove idee. Li prendo con cura, sentendo il peso simbolico di ogni volume tra le mani. Ognuno di quei libri rappresenta una tappa del mio viaggio come designer, una finestra aperta verso mondi nuovi.
Mentre cammino verso la prossima aula, ripenso a quanto ho imparato finora. Il mio percorso non è stato facile, ma sono cresciuta con ogni ostacolo affrontato. La moda, per me, non è solo un modo per creare abiti belli o di tendenza. È un mezzo per esprimere chi sono e ciò che sento.
Entro nell'aula, consapevole che ogni lezione è una nuova sfida e un'opportunità per esplorare lati di me stessa che ancora non conosco. Il futuro è incerto, ma per la prima volta dopo tanto tempo, mi sento pronta a affrontarlo, con la determinazione di chi sa che ogni passo, anche il più incerto, è un passo avanti verso la realizzazione dei propri sogni.
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CURVY REVENGE
ChickLitAmira Lopez, una giovane studentessa di design per la moda, ha affrontato una vita segnata non solo dalla separazione dei genitori, ma anche dall'oscura ombra della mafia che aleggia sulla sua famiglia. Nonostante le critiche costanti dei nonni sul...