The Maze

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Apro piano gli occhi, le palpebre mi pesano e il mio corpo è senza forze. Sento una rete gelida contro la mia guancia, mi accorgo solo ora di essere distesa su un fianco.

Alzo il busto e mi siedo, mi guardo intorno e vedo tutto nero, solo dei led rossi e enormi scatoloni attorno a me. Sento alcuni versi, di animali probabilmente. Perché sono con del bestiame? E dove sono? Ma soprattutto, chi sono?

La scatola inizia a muoversi a una velocità pazzesca, mi sembra di essere sulle montagne russe, i led sfrecciano veloci ai miei lati. Provo ad alzarmi piano, appoggio le mani davanti a me e metto
il peso nelle ginocchia, guardo sotto e il panico.

Urlo, urlo, urlo.
Queste è l'unica cosa che faccio.
La scatola si ferma facendomi saltare, sbatto la schiena contro la parete sopra della scatola facendomi un male allucinante.
"Aia!" Urlo mettendomi una mano sulla schiena.
Sento delle voci vicine. Tasto le tasche dei pantaloni per vedere se ho qualcosa, sento una fascia nella coscia e una tasca allungata, tiro fuori quello che sento all'interno, un coltello.

Riesco a nascondermi appena prima che qualcuno apre la scatola.
"Forza aiutatemi" dice una voce maschile. Vedo da uno spiraglio un sacco di ragazzi attorno a questo cubo.
"Ma non c'è il ragazzo nuovo?" Dice un'altra voce scendendo nella scatola.
"Cerchiamo" dice un'altro "spostiamo tutte le scatole e troveremo il nuovo pivello" ridono tutti.

Iniziano a spostare le scatole, mi tasto le spalle per cercare un cappuccio, per coprirmi il volto, lo trovo e me lo metto sopra la testa cercando di coprire un po' gli occhi, stringo più forte il coltello. Poi spostano la scatola che mi copre e io punto il coltello contro chi mi ritrovo davanti, mi alzo in piedi vado dietro di lui e gli punto l'oggetto nel collo.

"Ehi ehi ehi!" Dice un ragazzo correndo e scendendo nella scatola.
Nascondo il mio volto.
"Pivello, lascia andare il coltello" dice il ragazzo dalle sopracciglia strane e le labbra infuori. Non so a chi ho puntato il coltello alla gola, ma non me ne importa voglio andarmene da qui.

Spingo per terra il ragazzo, facendo cadere pure l'altro, rimetto il coltello nella tasca, esco dalla scatola veloce, sposto i ragazzi che mi stanno intorno facendoli ridere e inizio a correre cercando di andare il più lontano possibile.
"Oh, abbiamo un velocista!" Dice un ragazzo.
Tutti gli altri si mettono a ridere, ma io corro, corro più che posso. A un certo punto mi fermo davanti a un muro, i giro intorno, cercando un'altra via di uscita, ma non c'è ne sono, sono circondata da muri grigi, tristi e alti molto alti.

Sento il gruppetto di ragazzi dall'altro lato del campo ridere, urlare e applaudire. Mi tolgo il cappuccio, mi allontano dal muro e mi guardo intorno. I ragazzi smettono di ridere quando capiscono che non sono un ragazzo ma una ragazza.
Mi avvicino a loro, guardo per terra, l'erba fresca mi accarezza le caviglie, facendomi sorridere.
I ragazzi rimangono a fissarmi e si bisbigliano qualcosa fra di loro che però non capisco.

Quando me li ritrovo di fronte chiedo: "Dove sono?"
"Nella radura" risponde il ragazzo che mi ritrovo davanti. Ha la pelle scura, un filo di barba e occhi marroni.
Esso mi supera e tutti se ne vanno, tranne uno, un ragazzo alto, con una corporatura possente, ha i capelli neri e gli occhi marroni.
"Ei pivella, saresti portata per essere una velocista."
"Perché? E cosa sono i... velocisti?"
"Perché corri veloce. Comunque piacere io mi chiamo Thomas" mi tende la mano e gliela stringo, mi accorgo che però alla seconda domanda non mi risponde.
"Scusa io non mi ricordo il mio nome..."
"Tranquilla, io ho avuto una reazione simile alla tua, solo che sono caduto e non ho puntato un coltello alla gola di qualcuno" dice ridendo, sorrido anche io.

Noto una smagliatura sul suo collo e lui si accorge della mia, sono identiche...
"Beh ci si vede" dice frettolosamente, mi supera e se ne va.

Pochi secondi dopo arriva il ragazzo dalla pelle scura.
"Ciao io sono Alby" mi guarda e prima che io apra bocca dice: "Tranquilla so che non ti ricordi come ti chiami, ci siamo passati tutti. Vieni ti faccio fare un giro della radura. Dopodiché ti porto da un amico" mi dice sorridendo.

Ci aggiriamo per tutto il campo e io inizio a far conoscenza con tutti. Ci fermiamo su una struttura fatta interamente di legno e canne di bambù, una torretta.
"Vieni, saliamo" dice Alby salendo su una scala di legno perpendicolare al terreno. Saliamo fino in cima. Da qui si vede tutta la radura.
"Questa è la nostra casa" dice sospirando appoggiandosi alle sbarre della piccola terrazza.
"Perché siete stati sconvolti quando avete visto che sono una ragazza?"
"Perché fino ad ora, ci hanno mandato solo maschi."
"Chi ci ha mandato qui?"
"Questo non lo sappiamo."
Rimaniamo in silenzio.

"Ei Chuck!" Dice Alby, guardo verso il basso e vedo un bambino circa sui 12 anni con i riccioli ramati e paffutello. Ci rivolge un sorriso e lo ricambio.
"Alby dimmi tutto" vedo che tiene in mano un sacco di cose, così penso di scendere per dargli una mano.
"Vai a chiamare Newt!"
"Si, vado subito!" Prima che mi ritrovi con i piedi a terra, lui era già scappa via.

Scesa da quella struttura, vedo che in un lato delle mura che ci circondano c'è una rientranza. Mi incammino verso esso e Alby urla: "Ragazzina, ma dove vai?"
Arrivo davanti a quell'apertura e dopo pochi secondi Alby mi affianca.
"Cosa c'è lì dentro?"
"Eh c'è il..." non finisce la frase perché Chuck, il ragazzo di prima, lo chiama per chiedergli di venirlo ad aiutare. Rimango a fissare quel corridoio che si divide in due strade, cerco di fare un passo avanti, ma un ragazzo mi prende dalle spalle e mi gira. Mi ritrovo faccia a faccia con quello con le sopracciglia strane.

"Cosa pensi di fare pivella eh?" Mi tiene stretta, la sua presa sulle mie spalle é forte.
"Eh io..."
"Non cercare di entrare, nessuno può, è la nostra prima regola qui. Imparala bene" fa per andarsene, ma vede qualcosa alle mie spalle e sorride alzando la mano salutando. Mi giro e vedo due ragazzi che stanno per uscire da quel corridoio.
"C'è uno nuovo Gally? Una pivella?" Dice il ragazzo con gli occhi asiatici e i capelli neri.
"Eh già Minho."

Penso che siano i velocisti, voglio entrare dentro quelle mura al più presto, ma per farlo devo essere uno di loro.

Maze      NewtWhere stories live. Discover now