Capitolo I - L'estate addosso

3.4K 66 4
                                    


"Prima che il vento si porti via tutto,

e che settembre ci porti una strana felicità, 

pensando ai cieli infuocati 

 e ai brevi amori infiniti 

 Respira questa libertà" 

 L'estate porta libertà, porta frenesia, tensione, batticuore ma delle volte porta anche catene. 

Il lungomare, il bagno all'alba, i cornetti sulla spiaggia, le giornate che si susseguono senza che il tempo scandisca davvero le ore. Mezzanotte, mezzogiorno, non c'è differenza, è solo un insieme di istanti.

 E se ti innamori, poi, bruci in fretta. "I brevi amori infiniti". Già sai che quando gli ombrelloni si chiudono, le giornate si accorciano e il sole smette di scottare, anche tu sei destinato a ritornare alla tua realtà.

 Le parentesi estive, le chiamano. Il problema è che si aprono ma non si chiudono, mai. 

 Loro erano stati un breve amore infinito e non se lo erano nemmeno mai detti. L'estate non c'entrava niente però e, quando si erano conosciuti, doveva ancora arrivare. In realtà, Emma lo aveva conosciuto prima ancora che lui conoscesse lei: lo aveva guardato in televisione, così come aveva guardato tutti gli altri ragazzi di quella edizione. Sarebbe stata direttore artistico per la seconda volta ed il suo ruolo le imponeva di osservare i ragazzi fin da subito, se voleva farsi un'idea sul loro conto. Aveva provato a capire qualcosa di Mattia: artisticamente le piaceva, e molto; umanamente la incuriosiva. Sembrava che avesse due facce, o che volesse far sembrare di averle. A lei questo non piaceva e non lo trovava nemmeno poi così intrigante. Sembrava essere l'unica, tuttavia, perché fuori il mondo era in delirio per lui, sopratutto l'universo femminile. Lei non poteva capire e nemmeno ci si soffermava. Prima di conoscerlo, infatti, ebbe mesi pesantissimi e importantissimi per la sua carriera ed i suoi pensieri riguardavano tutto tranne Amici, figuriamoci Mattia.

 Accanto a sé, nell'ultimo periodo aveva Fabio. Si erano frequentati dalla scorsa estate, senza impegno, senza esclusività nel rapporto, con leggerezza; d'altronde lei aveva già preso sufficienti sbandate e batoste per buttarsi nuovamente a capofitto e farsi coinvolgere troppo. 

Si stava dedicando a se stessa e nel frattempo si intratteneva con Fabio, conoscendolo piano piano, affezionandosi ma senza aprirsi poi più di tanto. Quando era a Sanremo lui la guardava da casa, coinvolto, sicuramente più di lei. E nelle camere del residence anche i ragazzi la guardavano, perfino ipotizzando di poterla conoscere pochi mesi dopo.

 Mattia Sanremo non lo guardò mai. Lui usciva sempre la sera, cogliendo tutte le occasioni che aveva per riallacciarsi con la sua vita. Era ad Amici ma abitando a Roma aveva tutti i suoi affetti accanto, sempre e comunque. Eppure, la distanza la soffriva lo stesso quando si trattava di Ludovica, la sua fidanzata. 

Erano nella fase romantica, lui era un corteggiatore di natura e lei era bellissima: staccarsi e allontanarsi era ogni sera più difficile.

 Il coprifuoco del residence gli stava stretto. A lui stava tutto stretto.

 La sera della finale di Sanremo tornò nel residence e trovò tutti i ragazzi ancora alzati, alla tv: l'ultima serata era sempre durata fino a tardi. Si mise di prepotenza a sedere sul divano, stringendosi tra Stash e Paola. Non aveva voglia di andare a dormire e gli piaceva quando stavano tutti insieme. Non era la prima volta che vedeva Emma, ovviamente, ma fu la prima volta che la osservò.

 Non aveva mai provato interesse nei suoi confronti, non l'aveva mai ascoltata, se non per caso. Non gli piaceva per partito preso. I loro mondi erano diversi e lui aveva perfino sempre disprezzato i talent. Tutto sommato era ancora dubbioso, convinto dell'incompatibilità del mondo della strada e quello della tv. Questo suo dubbio, a suo tempo, l'aveva espresso sui social, andando poco per il sottile. Aveva poi dichiarato di essersi ricreduto, perché le persone intelligenti sono capaci di cambiare idea, ma non era vero. Semplicemente sapeva che miglior trampolino non c'era, sapeva di avere una bella faccia e di essere sufficientemente sveglio da prendere al volo le occasioni e trasformarle in concretezze. 

Di Emma, insomma, non sapeva niente e manco gli interessava. Eppure, i ragazzi parlavano della possibilità che gli facesse da direttore artistico e questo portò la sua attenzione su di lei.

 Impensabilmente percepì qualcosa. Gli sembrò di conoscerla, come se stesse guardando un'amica di vecchia data che presenta Sanremo. Sentiva la tensione salirgli addosso quando parlava, si preoccupava che potesse sbagliare, ed era come se desiderasse il meglio per lei da quella serata. Gli sembrò strano. 

Lui ancora non lo sapeva ma era quello l'effetto che faceva Emma: ti faceva sentire vicino, creava empatia, anche attraverso uno schermo. Sorrise al pensiero di averla come coach, non gli sarebbe dispiaciuto in fondo.

 Sorrise perché si era ricreduto in un battito di ciglia e, per una volta nella sua vita, l'aveva fatto per davvero.  

Un breve amore infinito ♡ BremmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora