Capitolo XXV - Colpa del destino

1.4K 66 26
                                    


Credevate davvero che vi avrei lasciato col capitolo di passaggio?! :) Spero che questo vi piaccia di più! Vi anticipo solo un Mattia finalmente consapevole di...vabbè scopritelo da voi, niente spoiler! :D  grazie a tutti come sempre 


E quindi sei tu che ti sei consolato andandoci a letto! Complimenti! Io dormivo Mattia! Mi ero solamente addormentata! Fabio non era nemmeno tornato! 

Urlò, snocciolando una frase dietro l'altra contro il telefono e passandosi poi la mano libera tra i capelli.

Mattia non rispose. Possibile che si dovesse sentire in colpa per esser stato con la sua ragazza? Era Ludovica quella tradita, non Emma. 

Perché non ne va mai una liscia? Perché?!...Cosa c'è che non va tra di noi? Forse non è proprio destino...

Il silenzio dall'altra parte del telefono era più rumoroso di mille urla

Dì qualcosa Mattia, ti prego...

Lo implorò con la voce rotta

Forse hai ragione, forse è colpa del destino, forse è il momento sbagliato...

Borbottò incerto

O forse è semplicemente tutto sbagliato!

Gridò lei: non poteva credere che lui avesse ancora dei dubbi, che fosse ancora confuso. Credeva che i suoi sentimenti fossero ricambiati, ma evidentemente le cose non stavano in quel modo. 

Conclusero così quella conversazione.

Mattia scaraventò il telefono contro il muro. Si schiantò per terra ma rimase perfettamente intatto. 

Fu ben altro ad andare in mille pezzi.

Passò un mese da quella telefonata, e all'inizio non c'era giorno in cui Mattia, ancora in giro per l'Italia, non le scrivesse o provasse a chiamarla. Ma non ricevette mai risposta. La cercò anche in quei pochi giorni che riuscì a trascorrere a Roma ma non la trovò mai, né a casa, né allo studio. 

Emma era partita per l'America, lasciandosi alle spalle l'esercito di punti interrogativi che le affollavano la testa. Si era lasciata alle spalle anche Fabio e la crisi che, inevitabilmente, stavano attraversando.

Vedendola, lontana e felice, Mattia fece di tutto perché il cuore e la testa si scordassero di lei e gli dessero invece conferma che i suoi sentimenti per Ludovica non si erano mai indeboliti. Passò le vacanze con lei, cercando qualcosa che qualche mese prima non avrebbe mai immaginato di poter perdere. Eppure era successo. Ed ogni mattina si ritrovava chiuso a chiave in bagno, col cellulare, a sbirciare di nascosto le foto di Emma. A sorridere come un cretino per la sua fissa con lo sport. A desiderare di sfiorarla ancora, di prometterle che non ci sarebbe stato più niente di sbagliato.

Ma stavolta era troppo tardi davvero: non era stato capace di tenerla con sé e aveva lasciato che prendesse una strada diversa dalla sua. Il più lontano possibile dalla sua.

Fu dolorosissimo ammettere a se stesso che stava solo facendo del male alla ragazza che gli stava accanto. Non voleva farla soffrire: non lo meritava. Per questo, più volte, aveva sperato che quello che provava per Emma fosse solo infatuazione. Fu dolorosissimo ammettere a se stesso di essersi innamorato di lei. Lo fu ancora di più quando realizzò di averla fatta scappare, una seconda volta, con i suoi gesti e le sue parole.

"Forse è colpa del destino, forse è il momento sbagliato". 

Sbagliato era lui, che le aveva prese in giro entrambe, perché incapace di confessare quello che sentiva davvero.

Colpa del destino un cazzo, Mattia. 

Il destino li aveva messi nella stessa stanza, aveva chiuso le porte e gli aveva aperto gli occhi perché potessero inseguirsi dappertutto con lo sguardo. Il destino gli aveva dato lo stesso dono e li aveva messi al centro dello stesso palco con la voglia di mettere l'anima a nudo con la voce. Il destino aveva trasformato quella voglia in qualcosa di più e aveva guidato le loro mani, le loro bocche, fino a privarli di ogni indumento, di ogni stupida corazza. Il destino aveva fatto sì che la corazza non servisse più. Il destino li aveva solamente voluti insieme. Li aveva fatti litigare perché sentissero la passione che certe volte può nascere dalla rabbia. 

Gli aveva anche messo i bastoni tra le ruote però: perché non potevano essere solo loro due? E perché lei era arrivata proprio quando lui credeva di amare un'altra con tutto se stesso? Perché non poteva essere tutto più semplice? 

Se solo avesse potuto tornare indietro nel tempo, per chiederle di restare con lui, quella sera. Invece l'aveva lasciata andare e aveva perso tutto. Aveva perso lei ma aveva perso anche Ludovica, perché niente di tutto quello che il futuro gli poteva riservare insieme a lei sarebbe mai stato abbastanza. Non dopo Emma. 

Fu inutile cercare di spostare indietro le lancette: un mese intero era trascorso, portandosi via tutto con sé. 

Ma il destino, quello che entrambi avevano incolpato per averli separati, tramava ancora qualcosa per loro. E sulle ultime pagine della loro storia, quelle ancora bianche, avrebbe scritto di un altro, ultimo incontro. 

Fu quando scoprì di avere ancora la sorte dalla sua parte che a Mattia tornò la forza di scacciare le sue paure ed il coraggio di riprovare a riprendersela. 

Emma si svegliava ancora ogni giorno, sforzandosi, perché il suo orgoglio le impedisse che il primo pensiero si posasse su Mattia. Stava ancora cercando di fermare tutto quell'amore che usciva a fiotti, come sangue, dalla ferita che lui le aveva lasciato sotto la pelle. Stava ancora cercando di non ricordare i suoi occhi. Il suo sorriso. Il suo nome. Quando improvvisamente lo lesse impresso sullo schermo del suo telefono.  


Nel giorno che sfugge

il tempo reale sei tu

a difendermi a farmi male

Sezionare la notte e il cuore

Per sentirmi vivo

In tutti i miei sbagli 


Subsonica, Milano, il 23 Settembre, con me.

Forse è semplicemente tutto sbagliato. 

Io lo sono di sicuro ma te lo chiedo ancora, 

per l'ultima volta: sbaglia di nuovo con me 

ed io non sbaglierò più con te. 


Un breve amore infinito ♡ BremmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora