Chiudi gli occhi, e vivi tutto come te lo immagini
Stavamo solamente scherzando e parlando spensieratamente come le ragazze della nostra età fanno, senza badare troppo alle responsabilità e allo studio.
Questo è il mio ultimo ricordo.
Mi sono trovata a d'un tratto a correre disperata tra i corridoi dell'ospedale, lottando contro il tempo e la morte, con il corpo di Joy tra le mie braccia che trasudava sangue, sporcando ovunque la sua pelle candida e le mie mani che la sorreggevano.
Urlavo. Chiedevo aiuto. Piangevo.
Ma mi sembrava che nessuno stesse facendo il possibile per aiutarla. Gli infermieri ed i dottori me l'hanno portata via, l'ho vista sparire dietro ad una scia di infermieri.
L'ho salutata. Ma non sapevo sarebbe stato per sempre. Non ci volevo credere.
« Mi dispiace signorina, ma la sua amica non ce l'ha fatta...... »
Le parole del dottore iniziarono a sembrare sempre più lontano fino a quando non sparirono del tutto per lasciare spazio ai miei pensieri più tormentati.
Eravamo da sempre state Joy e Katherine, e non c'era una Katherine senza Joy. Semplicemente ora io non esistevo più, si era portata via tutta me, tutta la mia anima, il mio cuore, ma aveva lasciato vagare il mio corpo solo sulla terra. Non avevo più uno scopo nella mia vita. Non avevo più un obbiettivo. Non avevo più vita.
***
Poco dopo mi ritrovai in una stanza buia, seduta al centro, vicino ad una scrivania, dovevo trovarmi al distretto di polizia ma non ne ero del tutto certa, la mia memoria era in frantumi, ero talmente scossa da non rendermi nemmeno conto di cosa facessi e di dove mi trovassi.
Un alto signore sulla cinquantina, con i capelli grigi e gli occhi chiari, entrò nella stanza, permettendo alla luce di entrare per un breve momento. Quello che mi sembrava un'investigatore si sedette davanti a me.
« Sta bene signorina?»
Beh no, la mia migliore amica è appena.....
Mi bloccai
«Si, certo. »
Mentii
«Bene, allora possiamo iniziare. Nome e cognome, prego.»
«Katherine Moore, ma cosa sta succedendo?»
«Dobbiamo farle alcune domande, riguardo al caso della sua amica, per controllare sia tutto regolare. Mi dica tutto ciò che si ricorda»
«Hmm... io.... allora....»
La verità e che io non ricordo nulla, o meglio adesso inizio a ricordare, ma solo l'esatto momento in cui le hanno sparato e poi niente.
«Allora, stavamo parlando di cosa avremmo fatto dopo il college e poi.... e poi l'ho vista cadere a terra, stava sorridendo, aveva gli occhi aperti! Mi stava guardando! Stava guardando me!»
Scoppiai a piangere, stavamo pianificando i nostri fantastici anni all'università, volevamo andare a vivere insieme in un'appartamento vicino al campus e dopo l'università il nostro sogno era di fare un tour di tutti gli stati uniti.
Era il nostro sogno. Nostro.
«Va bene non si preoccupi, abbiamo finito, torni domani così magari i ricordi saranno più nitidi»
Stavano forse insinuando che io centrassi qualcosa con l'omicidio di Joy?
Presi l'autobus per tornare a casa, la notte non riuscii a dormire. Mi giravo e rigiravo nel letto cercando di trovare pace, pur sapendo fosse impossibile. Verso mattina però caddi in un sogno profondo, all'improvviso, come fossi vittima di un incantesimo, che pareva più un sortilegio, uno scherzo giocato dal male.
«Joy!»
Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata, con il fiato ansante e il cuore che scalpitava e nel mentre le lacrime che mi rigavano le guance rosse.
Così passarono i giorni seguenti. Non uscì ne parlai con nessuno.
Quel sogno, quella scena mi dava il tormento. Joy stava per morire, anche se non lo sapeva, e sorrideva. Sorrideva come faceva sempre, ed io ogni volta che la sognavo cercavo di cambiare la storia credendo ingenuamente influisse con la realtà.
Ma la realtà e la fantasia sono due linee parallele, destinate a non incontrarsi mai. E se dovesse succedere chi mai potrebbe sapere cosa accadrebbe?
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Hipnotyc Game
RomanceKathrine e Joy sono legate sin da piccole, ma quando quest'ultima morirà Kat dovrà fare i conti con la sua stessa mente e capire cosa c'è in lei che non va. Tra amore, nostalgia di casa e della sua vecchia vita, e tristezza dovrà riuscire a venire a...