Tutto ciò di cui ho bisogno è un libro, e la tua voce che me lo legga
Era ormai passato un mese.
Una mattina mi svegliai di colpo, e realizzai di aver dormito per la prima volta dopo tanto tempo. Di lì a poco sarei dovuta andare a dare una mano alla mamma di Joy per sgomberare il suo appartamento. Arrivai per prima e decisi di entrare senza aspettare la signora Cox. La casa sembrava così vuota senza di lei, ma potevo comunque sentirne ancora il profumo, potevo ancora sentire la sua voce che mi chiamava, potevo ancora vederla sul divano a fianco a me a guardare maratone delle nostre serie tv preferite, potevo ancora vederla ballare Shake it off sul letto di camera sua, cantando a squarciagola. E tutto questo mi faceva stare male, cosa sarebbe successo se un giorno mi fossi dimenticata all'improvviso tutto ciò, il suono della sua voce, il colore ceruleo dei suoi occhi, e la sensazione di un nostro abbraccio.
Mi diressi in camera da letto con aria malinconica, e mi soffermai a guardare le nostre foto appese alla testiera del letto, la tristezza e lo sconforto presero il sopravvento e le lacrime mi inondarono gli occhi senza ritegno, mi sdraiai, poggiai la testa sul cuscino e con un lieve gesto ne infilai la mano al di sotto, sentì però un'impatto freddo con un oggetto liscio e ampio, a forma di rettangolo. Lo tirai fuori e mi accorsi che si trattava del diario di Joy. Decisi di non leggerlo, ma di tenerlo con me e mi addormentai con un piccolo pezzo di lei tra le braccia.
«Kat...Kat...»
«Joy sei.... sei tu?»
«Oh no, cara sono March. Ti sei addormentata e allora ti ho lasciata dormire, solo che adesso è tardi e mi stavo chiedendo se ti andasse una pizza insieme»
«Oh mi scusi signora Cox, sono stata stupida ad addormentarmi, le avevo promesso che l'avrei aiutata e io... io... io sono un disastro»
«Non preoccuparti, che ne dici, ti va una pizza?»
«La ringrazio molto, ma sono davvero stanca è un problema se facciamo un'altra volta?»
«Tranquilla cara, quando hai bisogno io ci sono. Poi sai, io ora sono sola, quindi ho molto tempo libero» Disse con un amaro sorriso cercando di non mostrare la tristezza che quella frase celava
«Grazie mille signora Cox, mi chiedevo se potessi tenere con me il diario di Joy, se per lei non è un problema ovviamente»
«Per me va benissimo Kat, e chiamami pure March, ti ho già detto di non darmi del Lei»
Mi disse sta volta con un sorriso amorevole
«Giusto, allora io vado»
Ed in quel momento March corse verso di me e mi abbracciò con tutto l'amore che una madre potesse mostrare verso sua figlia. Che ora purtroppo, non c'era più.
**
Era da due settimane che avevo ripreso a lavorare in libreria ma il sabato era il mio giorno libero, allora mentre bevevo la mia tazza di caffè. che ogni mattina mi preparava a superare la giornata decisi di leggere il diario di Joy, erano un po' di notti che avevo ricominciato a sognare quella scena. Ma la cosa che più mi turbava era che quella notte io avevo assistito all'omicidio di Joy ma la mia visuale era alle spalle dell'assassino, o meglio degli assassini. Era una banda di cinque uomini che si erano appostati nell'edificio di fronte, parlavano tra di loro in una lingua a me sconosciuta, ad un certo punto quello che supponessi fosse il capo si è alterato e....
Ha premuto il grilletto
Ho pensato di correre alla polizia e di raccontare tutto, ma dopo l'ultimo interrogatorio i miei vuoti di memoria non si erano colmati nemmeno a distanza di un mese. Se fossi corsa lì mi avrebbero presa per pazza e quindi decisi di rimanere a casa a rimuginarci sopra, e pensandoci anche io in una situazione del genere mi sarei presa per matta. Spazzai via i miei pensieri sorseggiando ciò che rimaneva del mio caffè e poi mi accoccolai sul divano, preparando me stessa a quello che stavo per fare, non ero pronta emotivamente, ma volevo farlo. Aprii il diario ed iniziai a sfogliarne le pagine ben scritte, Jo aveva da sempre avuto una bella scrittura, sembrava che quelle pagine fossero state stampate. Mi scese una lacrima quando trovai una foto di noi, tra due pagine che raccontavano il giorno del nostro diploma. Fino a quando non girai l'ultima pagina, e con stupore trovai una lettera.
Una lettera per me.
Ciao Kat, sono anni che ormai ci conosciamo, forse troppi e sin dal primo momento ti ho vista come una persona da ammirare, ricordo quando in prima media hai difeso, quel ragazzino di seconda, e tu dopo gli hai detto « Se hai bisogno, chiamami, ed io correrò da te come solo le supereroine fanno! »Tu magari quel giorno non mi hai vista, ma è dal quel momento che ho pensato, ehi caspita quanto è forte. Poi siamo diventate amiche e beh sei tutto ciò che una persona possa desiderare. Ricordi il nostro posto segreto? Spero di sì.
Ti aspetto lì. Baci.
Era datata 25/07. Il giorno del mio compleanno.
Richiusi il diario e tentai di non pensarci per tutto il giorno, uscii di casa per fare la spesa e mi fermai in libreria a vedere come stava JJ.
«Come te la passi Moore?»
«Bene JJ tu? Tutto bene? Qualche libro ha cercato di scappare?»
Dissi ironica.
Da molto tempo ormai nessuno, veniva più in libreria. La gente non capiva l'importanza dei libri, quanto era bello sfogliarli, poter sentire l'odore della carta nuova, appena stampata. Questa era una cosa che mi ricordavo molto bene di Joy, lei andava matta per i libri, si sedeva sempre vicino alla finestre per leggere, e le piaceva ancor di più quando c'era la pioggia che batteva contro le vetrate. Un lieve sorriso mi attraversò il viso. Ma poi si spense. E il mio pensiero torno a quel giorno. Tornò ancora una volta a quella scena.
Vidi il mio riflesso attraverso la vetrina e quasi non mi riconobbi, i miei capelli bruni che di solito avevo sempre legati in un'alta e liscia coda di cavallo, ora , mi ricadevano sulle spalle spettinati, le mie occhiaie erano più visibili del solito, il candore della mia pelle era ancora più evidente ed i miei occhi, erano quelli che più mi spaventarono. Erano vuoti. Come se qualcuno li avesse svuotati, ma non del tutto, erano stati svuotati solo dalle emozioni pure e dalle gioie della vita.
«Kat? Quindi? Mi hai almeno ascoltato?»
Mi riscossi da quell'attimo di Trans
«Scusa, è che in questi giorni la mia testa è altrove»
In realtà è un mese che cerco di concentrarmi ma i miei pensieri vagano da soli nella mia mente
« Tranquilla non è un problema, quello che ti stavo chiedendo è se potessi sostituirmi la prossima settimana, mi hanno chiamato da Harvard. Siamo a Luglio, so che è strano, ma non vorrei perdermi questa occasione...»
«Ma è magnifico! Non ti preoccupare ti sostituisco io, non c'è problema»
«Grazie Moore, sei la migliore!»
«Lo so, lo so. Ora vado devo prepararmi la cena. A domani JJ»
«A domani»
**
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Hipnotyc Game
RomanceKathrine e Joy sono legate sin da piccole, ma quando quest'ultima morirà Kat dovrà fare i conti con la sua stessa mente e capire cosa c'è in lei che non va. Tra amore, nostalgia di casa e della sua vecchia vita, e tristezza dovrà riuscire a venire a...