3- Nemico o amico

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Sarah

Cammino nel corridoio della scuola fino ad arrivare al mio armadietto. Siamo soltanto al secondo giorno di scuola e già non vedo l'ora che arrivi l'estate.

<<Hey Sarah, come va?>> Lewis si avvicina a me, forse perché è dispiaciuto per come si è comportato ieri e vuole farsi davvero perdonare.
<<Che vuoi?>>
<<Niente, volevo soltanto chiederti se qualche volta ti va di uscire insieme>>
Sinceramente non mi va di uscire, ma forse dovrei dargli una possibilità. Ripenso anche a quello che mi ha detto Antonio, devi andare avanti.
<<Ci penserò>>
Sorride e se ne va.

Mancano ancora 15 minuti all'inizio della lezione, quindi decido di camminare un pò ed esplorare la scuola.

In lontananza sento la melodia dolce di un pianoforte e decido di seguirla. Quando il suono si fa più forte mi fermo davanti a una porta e la apro.
Mi trovo davanti a una stanza piena di strumenti ma quello che attira di più la mia attenzione è il pianoforte. Mi avvicino curiosa di sapere chi lo sta suonando e...David?

Lui sembra accorgersi di me e smette di suonare.
<<Ciao>>

<<Ciao>> Rispondo. <<Che brano stavi suonando?>>
Ci ripenso... cosa sto facendo? Perchè sto parlando a David?
Ok, ha fatto di meno rispetto a Lewis ma non mi ha chiesto scusa a differenza sua.
Mi volto e mi incammino verso la porta.

<<Aspetta>> La sua voce mi blocca. <<È...il preludio numero 1 in Do, composta da Johann Sebastian Bach.>>

Aggrotto la fronte <<Che razza di nome è>>

Lui ride, forse della mia ignoranza. <<Non ti piace la musica?>>
<<Preferisco fare altre cose>>
<<Ti farò cambiare idea>>
<<Se certo, impossibile>>

Questa volta mi giro davvero ed esco, giusto in tempo per l'inizio della lezione.

Alla prima ora abbiamo letteratura, che noia.
Sono seduta al solito posto con David accanto, stranamente non mi parla, ma meglio così.
Un signore entra in classe...chi è quel bonazzo?
Quello che dovrebbe essere il nostro prof di letteratura è un uomo giovane, biondo, occhi verdi, indossa una camicia bianca e si capisce benissimo che è palestrato.
Penso che fare letteratura non sarà più così noioso.

Dopo mezz'ora sto ancora fissando il prof che spiega
Shakespeare. Ma decido di staccargli un pò gli occhi di dosso e guardarmi intorno. Lewis e altri suoi amici sono assenti la prima ora, chissà perché.

Riprendo a seguire la lezione ma...
Uno sparo. Due.
Ragazzi e ragazze che urlano.
Il prof che urla di metterci sotto i banchi.
Guardo David, che è sconvolto quanto me.

<<Cosa facciamo?>> Gli chiedo spaventata.
<<Aspetta, tra un pò finisce, chiudi gli occhi e pensa a qualcosa che ti piace>>
Faccio come dice lui e penso a quanto il prof di letteratura sia simile ad Aaron Warner.

Dopo un pò finisce tutto e ci alziamo.
Usciamo dalla classe e sentiamo le sirene della polizia arrivare da lontano.
David corre da una parte, decido per qualche strano motivo di seguirlo.

Lui entra in una stanza e io rimango fuori ad ascoltare.

<<Si può sapere che ti prende Mohamed?>> Dice
<<Ero incazzato, lasciamo stare>> Risponde un ragazzo.
<<Ora arriverà la polizia e sarete nei guai, tu sarai nei guai>>
<<È stato lui, noi non c'entriamo niente>> Questa è la voce di Lewis, anche lui conosce il ragazzo che ha causato tutto questo?

Sono confusa, voglio soltanto tornare a casa.
Quando cammino nel corridoio vedo persone confuse tanto quanto me, armadieti aperti, forgli per terra.
Prendo le mie cose e chiedo il permesso di andarmene.

Arrivata a casa mia madre fa troppe domande "Come mai a casa così presto?" "È successo qualcosa?"
Non le rispondo e salgo in camera, ancora scioccata.

Dopo pranzo mi arriva un messaggio, è Lewis.
Come cavolo fa ad avere il mio numero?

Allora cosa hai deciso?

L'uscita. Me ne ero completamente dimenticata.

Aspetto prima di rispondere, non sono ancora sicura della risposta, insomma quando ho sentito che lui conosceva il ragazzo che ha fatto la sparatoria nel corridoio, un pò mi spaventa.

Però ha detto che lui non c'entrava nient e forse quest'uscita potrà essere utile per sapere qualcosa di più.

Uscirò con te

Risponde subito.
Quando ci vediamo?

Scegliamo quando incontrarci.
Dopodiché chiudo il telefono e inizio a fare i compiti.

Antonio mi ha detto che è occupato e che oggi non possiamo sentirci, ma poco mi importa perchè tra qualche giorno sarà nella mia stessa scuola.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 07 ⏰

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