flashback
In uno dei tanti giorni in cui i pensieri mi affollavano la testa e i ricordi con papà mi uccidevano non riuscivo né ad uscire né a mangiare e me ne stavo stravaccata sul mio letto sentì la porta aprirsi e pensando fosse mia madre non mi giro neanche
D:- oi sono così poco importante che neanche ti giri?- chiede lui, il ragazzo che ormai da giorni mi intasava i direct che dopo il ballo di metà anno ha dormito da me perché era troppo ubriaco
M:- perché sei qui?-
D:- Sofia mi ha detto che non ti sentivi bene- disse e io pensai che era arrivato il momento di uccidere la mia migliore amica
D:- ti ho portato il MC- continuò vedendo che non parlavo
M:- non mi va, non dovevi-
D:- nono mo te lo mangi sennò mi offendo- dice sorridendo e sedendosi affianco a me sul letto come se fosse casa sua
D:- lasciati aiutare- mi supplicò
M:- Dimitri io già so che se lo mangio lo vomito-
D:- e se lo vomiti giuro che ti tengo i capelli- rispose continuando con l'ironia al che io annuì incerta
Insieme aprimmo la busta del MC e all'interno vidi due panini e le patatine, in un sacchetto a parte c'erano delle bevande
Dimitri mi passò un panino che scartai incerta, lui cominciò a mangiare intimandomi di fare lo stesso.
Mi sentì in colpa per avergli risposto a monosillabi nonostante lui mi abbia scritto per ben due settimane su Instagram.
Cominciai a mangiare accontentandolo e in poco tempo finimmo tutto quello che aveva portato
D:- vedi, non hai vomitato- annunciò fiero e io gli sorrisi mentre lui con uno slancio mi abbracciò, rimasi sbigottita ma dopo un po' di secondi ricambiai la stretta.
Ci trascinò sul letto poggiando la testa sul mio petto e alzando la testa quel poco che bastava per guardarmi
D:- sei bellissima- disse e io mi persi ad osservare il suo viso a partire dal taglio al sopracciglio, gli occhi marroni ma con tante sfumature verdi, il naso perfetto e le labbra molto sottili ma che nel suo viso erano perfette, era perfetto.
Parlammo per ore della mia vita, della sua, di papà, di quando i suoi genitori andarono in Ucraina per adottarlo, mi parlò di quanto amasse i suoi genitori e delle sue passioni, riuscì ad aprirmi come mai ho fatto, aggrappai tutte le mie speranze in quel ragazzo che mi aveva fatto tornare il sorriso.
D:- io devo andare, i miei saranno preoccupati come al solito- dice per poi mettersi seduto sul letto continuando a guardarmi
D:- quindi se ti scrivo stavolta mi rispondi?-
M:- non lo so, provaci- dissi ironica e lui cominciò a farmi il solletico sui fianchi e io risi dimenandomi, nella stanza si sentivano solo le nostre risate mischiate e giurai che quel suono era il paradiso.
D:- io vado bambolì- dice fermandosi e dandomi un bacio sulla guancia che ricambiai con un sorriso guardandolo uscire dalla mia stanza per poi sentire che salutava mia mamma e che si chiudeva la porta alle spalle
STAI LEGGENDO
Partenope - Dimitri Iannone
ФанфикIl tempo è tiranno dell'uomo, da esso dipende tutto, tutto ne è collegato e a lui tutto è dovuto. È imbarazzante come la caducità del tempo determini tutto, come questa indichi il prosieguo della nostra vita, come il destino e il fato si divertano a...