Ciao a tuttə, come state?
Vi dico, non scrivo da un paio di anni, ma questi due mi hanno rubato il cuore, e non sono riuscita a fermarmi a scrivere.
3128 parole in un paio di ore, mentre i libri sulla scrivania attendono di esser aperti.Se avete idee per una One Shot potete scriverle, sia nei commenti che a me in privato, la mia immaginazione ha un limite ed io vorrei tanto scrivere ancora un po' di loro.
Spero tanto vi piaccia questa OS, fatemi sapere cosa ne pensate.
(ogni capitolo avrà il titolo della canzone che mi ha tenuta compagnia durante la scrittura)
All the love
-EAnd I was only falling in love
I was only falling in loveIl brusio del pubblico si affievoliva lentamente, come un'eco lontana che si dissolveva nel tempo, portando via con sé la tensione accumulata nei lunghi otto mesi di competizione. Sarah, con i piedi doloranti per aver portato i tacchi per oltre sei ore, si avvicinò alle gradinate e si lasciò cadere, togliendosi finalmente quelle scarpe tormentose. "Per questa sera ho dato," pensò con sollievo.
Sarah era felice, più di quanto avesse immaginato. Non si aspettava di arrivare così lontano nel programma, ma vedere il suo volto sorridere dal grande schermo LED dello studio, che presto si sarebbe spento, le faceva pensare che tutto era giusto così. Finalmente qualcuno l'aveva notata. Questa volta vedeva davvero i bigliettini nel barattolo di plastica blu, che tempo prima aveva trovato vuoto. Non ci erano realmente, ma lei li vedeva, perché Maria le aveva mostrato le percentuali del televoto e quel barattolo blu si era magicamente riempito.
I coriandoli dorati erano ancora sparsi sul pavimento, e le dispiaceva che qualcuno dovesse lavorare fino a tardi per pulire. Si alzò e si avvicinò al centro del palco, pensando che quei coriandoli non erano stati apprezzati abbastanza, neanche da lei. In fondo, quei coriandoli erano suoi e un po' anche degli altri.
Si sedette sul pavimento, al centro dello studio, incrociando le gambe e appoggiando le mani dietro i fianchi. Il silenzio la avvolgeva, un silenzio carico di significato e di dolce malinconia.
"Ehi, vincitrice." La voce profonda di Joseph la fece sobbalzare. Sarah si voltò di scatto, sorpresa e un po' spaventata. Pensava di essere sola ormai nello studio, a parte qualche addetto che lavorava ancora dietro le quinte. Si tranquillizzò vedendo Joseph, il suo sorriso autentico e felice che illuminava il volto.
"Ehi," rispose lei, mentre lui si lasciava cadere accanto a lei. Non la imitò nella posizione, ma si sdraiò direttamente sul pavimento, guardandola con dolcezza.
"Come mai sei qui sola?" le chiese con un tono dolce e protettivo. Sarah lo osservò, incantata e un po' imbarazzata. Il suo cuore batteva più forte.
"C'era troppa confusione di là," spiegò lei, "e sapendo che dopo ci sarà un putiferio, ho preferito prendermi un momento per me ora." Si sdraiò accanto a lui. "Le ultime settimane sono state troppo frenetiche e ne avevo bisogno."
"Hai ragione, Sarè," mormorò il cantante, "nelle ultime due settimane ho cercato di far durare il tragitto dallo studio alla casetta il più possibile per prendermi qualche secondo, ma c'era sempre qualcosa a ricordarmi che non ero mai solo. Tipo il microfono, principé, sono mesi che lo abbiamo addosso." Lei annuì, sospirando prima di chiudere gli occhi.
"È vero, mamma mia. Prima lo abbiamo tolto con la consapevolezza che non dovremo più rimetterlo, non come a dicembre, quando sapevamo che a gennaio l'avremmo rimesso." Un sospiro arrivò alle orecchie di Sarah, che preoccupata aprì gli occhi per guardare il ragazzo.