𝐏𝐑𝐄𝐌𝐄𝐒𝐒𝐀

411 8 0
                                    


La prima volta che ho messo piede a San Siro é stato
l'11 maggio 2024, in occasione di Milan-Cagliari.
Sono juventina, ma nonostante questo so quanto quel
giorno sia importante per la storia milanista, con un
derby contro l'Inter passato alla storia per il risultato
finale, e il caso ha voluto che la mia prima volta nel
tempio del calcio coincidesse proprio con tale ricorrenza.
Sono juventina, ribadisco, e la magia che vivo, ho vissuto
e continuerò a vivere all'Allianz Stadium sarà sempre
indescrivibile e insuperabile, ma per ogni buon amante
del calcio vero, per ogni appassionato di questo sport,
San Siro è storia, è passione, è un must che non si può
e non si deve perdere.

Sognavo da tempo di andare al Meazza, e la scelta è
ricaduta sul Milan: ad inizio stagione, al di là di come
è finita, ricordo di aver pensato che avesse fatto davvero
un buon mercato, ad essere obiettivi, e che fosse una
squadra che sicuro avrebbe fatto divertire. A volte è stato
così, altre no, ma il mio desiderio di vedere San Siro non
é mutato; sarebbe stato forse più divertente vedere l'Inter,
mi potrete dire — in quanto juventina non é una cosa
molto semplice... — ma ho giurato a me stessa che
l'unico motivo che mi può spingere a vedere i nerazzurri
dal vivo, é il mio nonno interista (❤️‍🩹) e niente e
nessuno mi farà cambiare idea al riguardo.

Ecco perché il Milan, ed ecco che la mia intenzione di
vedere Giroud prima che lasciasse l'Italia, le magie di
Leão, la classe di Pulisic mi ha portata a San Siro per
quella partita, giusto qualche settimana fa.
Sono entrata con la maglia del Milan, quella rosa che
a me fa impazzire, perché amo collezionare magliette
da calcio e il terzo kit era un ottimo pezzo da collezione.
La maglia porta il nome, rigorosamente, di Christian,
quel ragazzo che quando è approdato a Milano, nel
luglio scorso, già sapevo avrebbe fatto scintille visto il
giocatore che é stato in Germania e nell'incredibile
Chelsea che ha trionfato nel periodo post-covid — vorrei
negare di averlo preso al fantacalcio alla prima asta,
ma mentirei se lo facessi e sono fiera di constatarlo ora
perché mi ha portato una vagonata di bonus!

Scherzi a parte, se mi sono trovata a San Siro quell'11
maggio è sempre e soprattutto merito suo, perché é un
calciatore che da sempre ho nel cuore e appena ho avuto
l'opportunità di vedere dal vivo non mi sono lasciata
pregare. Giorno incredibile, tra l'altro, a partire dai
nomi/cognomi delle mamme sulla maglia per la loro
festa, passando dall'emozione mentre ero affacciata alla
ringhiera e fissavo ogni particolare della Scala del calcio
con gli occhi lucidi, e infine il risultato che mi ha
permesso di vedere molti gol e un Diavolo che dopo
un periodo complicato si é risollevato — contro il
Cagliari, certo, al tempo a rischio retrocessione,
ma é pur sempre una risposta del Milan.
E mi piace pensare che abbia voluto aspettare che io fossi
allo stadio per fare la sua prima doppietta in rossonero,
anche se non é chiaramente così.

Quindi grazie Christian, perché sei uno dei tanti che mi
fa credere che, oltre alla fede calcistica, possa esistere
la passione per questo bellissimo sport, e l'amore per
dei calciatori che non indossano la nostra stessa maglia.

Buona lettura,
_girlofasgard

𝐀𝐌𝐄𝐑𝐈𝐂𝐀𝐍'𝐒 𝐒𝐓𝐀𝐑 || Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora