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*Tony Pov's*

-Sono già passati 5 anni, quel vestito le stava così bene...i capelli raccolti, mio dio farei un poster con questa foto e lo appenderei ovunque, in tutto il mondo, in ogni città, strada, via, vicolo, ovunque.-

C: Amore sei pronta vero?

-oh...già, non ho tempo ora-

T: Certo piccola isterica! 

Urlo dalla camera, e capisco che mi ha sentita dallo sbuffo che esce dalla cucina. Ora viviamo insieme e ogni giorno mi sembra sempre più reale, tutto quello per cui abbiamo lottato ora è reale...ma la parte migliore è che lei non sa ancora quanto sarà importante oggi per noi. Corro giù per le scale, infilandomi le scarpe.

C: Titì mio dio stai bene?

T: S-si, dovrebbero essere più morbide le scale comunque.

Quella chioma rossa mi sorride e finalmente bacia. Inutile dire che il piano di fare due cose insieme non ha funzionato, ed ora ho guadagnato un paio di lividi, ma facciamo finta che non sia successo nulla. Non facciamo in tempo a sistemarci che sentiamo il campanello. -che carina che è mentre corre verso la porta, sembra quasi una bambolina di porcellana- 

A.S: Buongiorno, lei è la signorina Topaz?. Dice una voce seria ma delicata.

T: Buongiorno, in realtà sono io la Signorina Topaz, lei è la mia compagna. 

A.S: Bene, dove posso accomodarmi?

T: Venga pure, ci mettiamo in cucina, gradisce qualcosa? Caffè, acqua?

A.S: Grazie della premura, ma preferirei farvi compilare i documenti prima. Vi avviso, nei primi giorni, o meglio, nelle prime due settimane in particolare, ci saranno svariati controlli senza preavviso, per assicurarci che sia un ambiente sicuro, pulito e che voi siate...come dire...adatte, per questa responsabilità. Siete sicure?

La rossa mi guarda con occhi brillanti e pieni di gioia, il che mi aiuta solo a confermare che stiamo facendo la scelta giusta, ci scambiamo un ultimo sguardo per poi sorridere e annuire alla figura, un po' autoritaria sotto i nostri occhi. Firmiamo tute le carte e dopo che L'assistente Sociale, ci ha fatto le ultime raccomandazioni ritorniamo all'ingresso. Non ho nemmeno il tempo di poggiare la mano sul pomello della porta, che una chioma ramata, quasi castana, si intravede dal vetro. Per un attimo il mondo si ferma e due occhi verdi colpiscono il cuore di entrambe, la pelle d'oca, l'agitazione, la scossa che ci prese dalla punta dei piedi all'ultimo capello che avevamo. Quei due occhioni ci guardavano e noi eravamo paralizzate.

A.S: Lei è Maia, è già iscritta a scuola, non molto lontana da qui. Noi ci rivedremo presto.

Non era vero, non poteva esserlo, lei era lì, così piccola, così...perfetta. Mi voltai verso Cheryl e mi accorsi che era imbambolata, bloccata davanti a quel piccolo esserino che ora faceva parte di noi. 

*Cheryl Pov's*

-È davvero...è minuscola, sembra davvero...-

T: Ha in tuoi occhi.

Quella voce spezzò il silenzio. Le due pietrine sul viso di Maia sembrarono quasi illuminarsi, era davvero, perfetta. Perfetta in un mondo che sembrava, fin troppo mediocre, solo dopo averla conosciuta.

M:P-p posso vedere la mia (esitò qualche secondo)...camera?. Sembrava avesse quasi paura che non ci fosse posto per lei, quando ogni centimetro, anzi millimetro di questa casa, di questa villa, del giardino e di tutto ciò che c'era, era più che suo. Le porsi una mano con una delicatezza quasi, sovrumana, come se potessi romperla solo con la poca pressione di un contatto. Salimmo le scale mentre la mia titì portava le sue valigie, arrivate davanti alla camera, la aiutammo a rifare il letto. 

Quella stessa sera per cercare di conoscerci meglio, ordinammo un paio di pizze, oltre a ciò che già avevamo riesumato dal frigo. Optammo per il divano a penisola nella prima sala, con tanti cuscini ed un film, per poi chiacchierare fino a che quel piccolo angelo non si addromentò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13 ⏰

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