-capitolo tre-

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Appena la professoressa Miller entra nella stanza ci chiama uno ad uno per i risultati del test nel suo ufficio. Prima chiama la ragazza e il suo presunto fratello, sono riuscita a capire i nomi dei due ragazzi, Mark e Isabel, invece dell'altro ragazzo ancora non so nulla.. Con una scusa conoscerò Isabel, mi sembra una tipa simpatica in più voglio sapere se Mark e Isabel sono fratelli.. potrebbe essere una buona scusa per iniziare a parlare con lei.

La porta dell'aula di arte si apre di nuovo, Mark e Isabel erano tornati e la professoressa Miller chiamò l'altro ragazzo nel suo ufficio, ero troppo distratta che non ho sentito il suo nome.. ero distratta dal fatto che Isabel sembrava un po' giù. Ho subito pensato che il test non sia andato bene e ora deve fare lezione con la Miller, beh non mi dispiacerebbe un po' di compagnia mentre faccio lezione con la Miller.. tanto già so che ho fallito il test sono un disastro a inglese. Mark invece mi sembra molto felice, penso che abbia passato il test, chissà se avrà le stesse classi di Jasmine.. potrebbe diventare il suo fidanzato magari..

La porta di riapre, ora è il turno di Jasmine, prima di alzarsi mi stringe la mano e io le lancio uno sguardo rassicurante. Sono convinta che sarà andata bene è bravissima ad inglese.. Mentre Jasmine esce dalla stanza per andare nell'ufficio della Miller noto che il ragazzo di cui ancora non so il nome è molto tranquillo così, curiosa, prendo il coraggio e mi siedo vicino a lui chiedendogli com'è andato il test, "Hey com'è andato il test" chiedo sempre un po' timida. Lui si gira verso di me "È andato piuttosto bene 90 su 100." dice sorridendo, "Beh allora sei stato fortunato... io sono una frana a inglese.. sicuramente avrò preso 30 su 100.." dico sbuffando, lui ridacchia un po' e poi dice "Ma no dai pensa più in positivo.. poi in caso ti farà bene fare lezioni di inglese se pensi di non essere brava." 
"Hai ragione.. E come ti chiami? Prima quando la Miller ti ha chiamato non ho sentito." mi tende la mano per una stretta e dice "Mi chiamo Jack piacere" gli stringo la mano "Piacere mio, mi chiamo Samantha ma può chiamarmi Sam"

Jasmine rientra nell'aula di arte sorridente ciò significa che è andato tutto bene ma... adesso toccava a me. Il cuore mi batteva a mille e le mie mani sudavano un po'.. Vedo la Miller apparire davanti alla porta guardandomi con uno sguardo che al solo pensiero mi venivano i brividi, "Samantha Rossi, nel mio ufficio." dice con tono sia professionale sia freddo. Mi alzo e cammino verso la porta sempre con il cuore in gola che batte a mille.

Mentre camminiamo verso il suo ufficio, la Miller mi lancia qualche sguardo per vedere se la sto seguendo ad ogni sguardo che mi lancia divento timida e mi si arrossiscono leggermente le guance.. Ma cosa mi stava succedendo, perché avevo queste reazioni verso una professoressa. Scaccio via quei pensieri intrusivi ed entro nell'ufficio della Miller. Lei si siede dietro la sua scrivania e poi mi guarda e parla "Accomodati pure, Rossi." mi fa il gesto di sedermi nella sedia davanti alla sua scrivania, così io ubbidisco e mi siedo. È così professionale.. Ma come fa? almeno tutte le professoresse a volte hanno una conversazione o dei momenti non professionali con i propri studenti, ma lei.. Lei sembra il tipo di persona che rimane sempre professionale, l'ammiravo per questo.
"Preferisce se le do del tu o del lei?" chiede. Addirittura farmi questa domanda.. è davvero professionale cazzo.
"Del tu va benissimo" dico tranquillamente rimanendo sempre un po' in ansia per il risultato dei test, "Ho chiesto solo perché alcuni studenti mi hanno chiesto di riferirsi a loro con il lei, non volevo sbagliare." ammette,che cosa carina da chiedere.. Penso mentre arrossisco un po' "Ah certo grazie per aver chiesto.."
"I risultati del test non sono dei migliori, Rossi." dice con tono freddo mentre mi guarda dritta negli occhi. Abbasso lo sguardo intimidita dal suo sguardo freddo "Ne sono consapevole professoressa.." dico con un tono abbattuto, sono consapevole del fatto che sono una frana a inglese. La Miller distoglie lo sguardo e lo posa sul mio test, subito dopo mi sento i suoi occhi addosso di nuovo
"Immagino che tu già sappia che starai con me e la signorina Isabel Verdi a fare lezione di inglese, dovrete dare del vostro meglio quindi mi aspetto che lavorerete molto duro." dice  prendendo il mio test fra le mani "Ti darò 10 minuti per riguardare i tuoi errori." mi porge il test.
"G-grazie.." prendo il test dalle sue mani, le nostre mani si toccano leggermente, arrossisco ma proprio a nasconderlo.. Ha delle mani così belle cazzo..

Smetto di pensare a tutti quei pensieri che stavo avendo sulla Miller e la mia attenzione ricade sul test, cerco di riguardarlo provando a concentrarmi sul test invece che sulla Miller che ha sempre gli occhi puntati su di me, continua a guardarmi dall'alto verso il basso e questa cosa mi sta distraendo molto.. Sicuramente lo sta facendo solo per analizzarmi e capire a che tipo di persona spiegherà le sue prossime classi. Dopo 10 minuti prende il test dalle mie mani e parla di nuovo "Adesso puoi pure andare." dice sempre mantenendo il contatto visivo, cerco di non mantenere tanto il contatto visivo ma non ci riesco, la guardo negli occhi e rispondo in modo timido "Va bene.. ci vediamo domani professoressa.".

Esco dal suo ufficio, stavo sudando da quanto ero in ansia, ma perché mi fa questo effetto?..
Devo assolutamente parlarne con Jasmine.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 01 ⏰

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