Alice's pov
Sono costantemente appesa ad un filo.
O meglio, è così che mi sento quanto so di dover prendere una scelta importante, che potrebbe cambiarmi la vita.
La prima volta che mi sono sentita così è stato dopo le scuole medie, quando ho dovuto decidere in che squadra andare. Ero stata accettata da molte scuole. Non ho mai avuto problemi con i voti, ma non era quello che m'importava.
Io avrei preso la mia scelta basandomi unicamente sulla forza del club di pallavolo.
Ma se avessi preso quella sbagliata? Dopo non sarei più potuta tornare indietro..
Non mi fidavo mai del mio istinto. Ero una tipa ragionevole. Tra il cuore e la mente vince sempre la mente.
La mia mente mi portò a scegliere l'Aoba Johsai High.
Ed è proprio in questa scuola che ho conosciuto lui.Oikawa Tooru, il ragazzo irraggiungibile.
Sembrava uscito direttamente da un film. Alto, con un portamento elegante e sicuro di sé. La sua bellezza era evidente ma ciò che lo rendeva davvero unico era l'aura di mistero che lo circondava.
Era eccellente in tutto quello che faceva, non a caso era considerato uno dei più talentuosi palleggiatori della pallavolo giapponese.
Oikawa sembrava vivere un mondo a parte, un mondo fatto di sport e social media.
Era sempre impegnato in qualche progetto ambizioso, la sua mente era un labirinto di idee brillanti e sogni audaci.
Tutte le ragazze lo ammiravano da lontano sognando un giorno di avvicinarsi a lui, così concentrato sui suoi obiettivi da non avere tempo per le distrazioni.
Sembrava sfuggente, come se nessuno potesse realmente raggiungerlo. Non solo per la sua altezzosità, ma perché il suo spirito sembrava elevarsi ad un'altezza che pochi potevano eguagliare. Era sempre un passo avanti a tutti.
La sua riservatezza aumentava il suo fascino, rendendolo ancora più irraggiungibile.
Come tutte le ragazze, anche io provavo una certa attrazione nei suoi confronti. Al contrario delle altre, però, lo ammiravo per la sua perseveranza nella pallavolo e per il suo modo di giocare.Il giorno in cui arrivai in palestra lo trovai ad allenarsi fino a tardi.
Stava allenando la sua battuta micidiale e mi sembrava un sogno poter anche solo assistere ad una scena del genere.
Dopo qualche minuto lui si accorse della mia presenza e con un cenno mi invitò ad entrare.
le sue prime parole furono: "dove lo vuoi l'autografo?"
Al che il mio sguardo si fece torbido.
Mi sembrava una domanda un po' audace e altezzosa, perfino per il 'Grande Re'.
Lui lo notò e mi chiese che cosa ci facessi lì.
Io senza esitare incomincia a battere con lui e mai avrei pensato che quello sarebbe stato solo uno dei nostri tanti giorni passati insieme.Non ci mise molto a chiedermi di uscire. Chi mai avrebbe potuto rifiutarlo?
Eppure io lo feci, la prima volta. Erano le mie prime settimane nella scuola e volevo concentrarmi il più possibile sugli allenamenti. Insomma, neppure io avevo tempo per i ragazzi!
Ma lui non sembrava intenzionato a mollare.
La maggior parte dei ragazzi popolari come lui avrebbe accettato il rifiuto e sarebbe passati alla prossima ragazza con noncuranza. Ma Oikawa decise di non mollare, mi disse che io ero 'qualcosa che valeva la pena esplorare'.
Iniziò a presentarsi alla mia stessa ora in palestra e quando tutti erano andati via ci davamo dei consigli a vicenda per migliorare come giocatori.
Aveva capito quanto era importante la pallavolo per me e si era adattato all'idea che avrei sempre messo per prima lei. Dopotutto mi dissi che doveva essere sicuramente così anche per lui.
Apprezzavo la sua gentilezza ma rimasi ferma sulla mia decisione. Tuttavia con il passare del tempo la sua costanza mi colpì. Non si era mai mostrato insistente ne' pesante. Al contrario si mostrava paziente e interessato. Non mi vedeva solo come una femmina che in confronto a lui non valeva nulla. Mi vedeva come una giocatrice al suo stesso livello e da cui avrebbe perfino potuto imparare qualcosa.
Ecco, probabilmente quello che mi colpì più di tutto era che non mi sottovalutava affatto.
Lentamente iniziai a cedere alle sue avances. Mi lasciai trasportare da quei batticuori che mi provocava, da quelle piccole scosse che sentivo quando mi toccava, dalla dolce tensione che prendeva il posto di ogni mio pensiero razionale.
Ero al primo anno e lui al terzo.
Lui era il 'Grande Re' e io dovevo ancora diventare la 'Stella Nascente Dell'Aoba Johsai'.
In qualche modo eravamo l'una la parte mancante dell'altro.La nostra frequentazione però non era sempre rosa e fiori.
Ho sempre detestato la pressione.
Non quella leggera spinta che ti motiva a fare del tuo meglio, ma quella costante sensazione di essere osservata e messa alla prova da tutti meno che da te stessa.
Fin da piccola ho sempre avvertito il peso delle aspettative altrui.
Mio padre è stato un grande giocatore di pallavolo e ad ogni partita o allenamento che sia era sempre pronto a rimproverarmi.
Ho imparato col tempo a nascondere questo disagio dietro un sorriso forzato e un'apparente tranquillità.
Tuttavia la situazione si stava facendo più insopportabile del previsto.
Questa volta non si trattava degli sguardi del pubblico o dei miei genitori, ma degli sguardi di ragazze come me che mi guardavano come se fossi un parassita da eliminare.
Sapevo che prima o poi le mie regolari uscite con Oikawa avrebbero portato all'invidia da parte di molte ragazze. Eppure...
Eppure avrei tanto voluto godermi questa esperienza senza i constanti sguardi puntati addosso.
Per questo la maggior parte delle volte io e Oikawa ci incontravamo di nascosto nella palestra, quando tutti erano già andati via. Era diventata il nostro posto sicuro.
Lontano dai giudizi;
Lontano dai pensieri razionali.
In quella palestra c'erano soltanto due ragazzi che stavano sperimentando per la prima volta l'amore.
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-oltre la rete- //Kageyama Oikawa
FanfictionAlice è una della migliori pallavoliste giapponesi, acclamata per il suo talento e la sua determinazione. La sua carriera è in ascesa e in molti la descrivono come la "stella nascente" della pallavolo giapponese. Fuori dal campo è conosciuta per ess...