Gli dei che tanto ti hanno amato ora ti hanno abbandonato, quanto il destino può essere avverso, tu non lo credevi possibile.
Il tuo sogno, giovane re
Un sogno così grande come il tuo nome, famoso in tutto l'ecumene, infranto.
Irrealizzato.
Spezzato.
Incompreso.
Da chi chiami amico, compagno, dal tuo esercito.
Questo porta la grandezza, Alessandro?
Questo porta essere un dio, figlio di Ammone?
I tuoi occhi, dono del Re degli Dei.
Che hanno intimorito molte genti.
Sono ormai sbiaditi, hanno perso la loro solita luminosità.
L'azzurro come il cielo che sovrasta anche te, Alessandro.
L'iride dello stesso colore della terra nera della Macedonia che hai calpestato mille e mille volte.
I tuoi ricci come fuoco e oro mancano di lucentezza, hanno lasciato posto al candore che ti rammenta la neve dei monti macedoni.
Questo porta il potere, Gran Re?
La solitudine il beffardo Fato ti ha donato.
Entrare nel mito ha come conseguenza questo.
E ora la morte incombe sull'uomo che tutti chiamavano divino.
Che ora definiscono folle.
Il sole sta perdendo la sua luce a beneficio della luna.
Avevi tutto ma non ciò che desideravi veramente.
L'amore.