33. Guarda più da vicino

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ʜᴀʟʟᴇʏ

«State incastrando la persona sbagliata

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«State incastrando la persona sbagliata.»

Luz si lasciò sfuggire una risatina nervosa, e se non fossi stata completamente distaccata dalla realtà in quel momento, avrei notato i suoi occhi fumanti di rabbia.

Fece un passo avanti verso Evelyn, «E tu che diavolo ne sai? Non eri lì.»

«Luz,» mormorai, posando una mano sul suo braccio per evitare che esplodesse.

Non perdeva mai le staffe, ma quelle rare volte in cui accadeva, non c'era modo di fermarla e non volevo che Evelyn fosse travolta dalla bufera, per quanto la bomba appena sganciata su di noi avesse creato un devasto neppure equiparabile a quello che avrebbe seguito, ma di cui eravamo ancora all'oscuro.

«I-Io non ero lì, otto anni fa.» La voce della rossa venne fuori appena sopra un sussurro e continuava a deglutire, incapace di muovere un passo.

«Esattamente. Non c'eri, quindi non provare a dirci cosa—»

«Ma c'ero quest'anno.»

Il silenzio che ci travolse fu assordante.
Per una buona manciata di secondi nessuno proferì parola. Io provai a processare le parole di Evelyn, a dar loro un senso, ripercorsi ancora una volta ogni ricordo che avessi di quella notte risalente ad otto anni prima, provando disperatamente a collegarla al presente, o quantomeno al periodo in cui Eve aveva fatto la sua sera di prova al Black Orchid, ma mi sentivo come un cane che rincorre la sua stessa coda.

«Quest'anno?» Fu River a trovare le forze di far breccia nel gelo di quella conversazione.

La ragazza incontrò il suo sguardo, prima di riportare gli occhi su di noi. Non stava mentendo.
Aveva gli occhi pieni di lacrime, il suo vestitino estivo le lasciava scoperta la scollatura, attraverso cui riuscivo a veder scalpitare il suo cuore.
Le sue mani tremavano, mentre nervosamente giocherellava con i suoi braccialetti, in attesa di una nostra reazione. Di una mia reazione.

«Durante la mia sera di prova.»

«Chris non c'era,» puntualizzò Sam, evidenziando la tesi di Evelyn secondo cui, se avessimo proseguito con il processo, avremmo incastrato la persona sbagliata.

Ed io non riuscivo a capire, proprio non ce la facevo, non ci arrivavo. La mia mente stava facendo giri infiniti, eppure non trovava un senso alle parole della rossa.

«No,» quasi ansimò Evelyn, «Chris non c'era.»

Feci un passo indietro.
C'erano mille domande che avrei voluto farle, per tentare di darmi una spiegazione, ma neppure una trovava fiato per abbandonare le mie labbra.

«E tu sapresti chi è stato?» Luz era scettica, come darle torto, o forse aveva semplicemente paura, proprio come me, di ritrovarsi faccia a faccia con la realtà.

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