capitolo 1 🌼🦋🌚

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Allison
Chiudo la chiamata e scoppio in un pianto infinito. Non potevo crederci mio padre ci aveva avvertito, ma non pensavo lo facesse per davvero.

Sento il bastone di mia
sorella sbattere velocemente sul legno degli scalini,ciò mi fa intuire che sta
correndo, senza bisogno di sollevare la testa.-Perché piangi? Cos’è successo? Allison?-
la sento urlare, ma non rispondo perché l’unico pensiero che ho in questo momento è: “ come glielo dico???”


Provo a dire qualcosa, ma poi ripenso a quanto lei abbia sofferto in passato e non riesco a dargli altri motivi per farlo. Solo il pensiero di far piangere mia sorella mi fa bloccare la gola, aumentare i singhiozzi e il tentativo di parlarle si riduce a mugolii
incomprensibili seguiti da milioni di lacrime che schizzano fuori dai miei occhi.


-Ally ti prego parlami, mi stai facendo preoccupare, non riesco a vederti ma percepisco benissimo la tua sofferenza. Ally, ti prego-
lei continua a pregare di
parlarle e io ci provo …. ci riprovo …..ancora e ancora, ma non ci riesco.


Per invitarmi a parlarle raccoglie il mio viso tra le sue mani,mi accarezza le guance in modo docile come solo lei e la mamma sanno fare. Bene ho appena pensato alla mamma e le mie lacrime che si erano appena rallentate escono più forti,più veloci e più dolorose di prima.


-Madison, mamma e papà…… –
provo a spiegare l’ accaduto a mia sorella ma la frase mi si spezza in gola dalla frenesia con cui le lacrime scendono sul mio viso.
Il senso di colpa,la paura l’ ansia, il timore, la tristezza e la rabbia arrivano tutte insieme e mi travolgono in un pianto ancora più forte e soprattutto doloroso, che mi
consuma anche l’anima,ma del coraggio di parlare con mia sorella non si vede nemmeno l’ombra.


-Ally ti prego parla-
sentir dire quelle parole a Mady mi ricorda come qualche minuto prima stesso io mi ero agitata a sentire, una frase col la parola genitori e avevo
pregato l’agente di parlarmi, quindi prendo tutto il mio coraggio e inizio a parlare:
-madison ….-
dico tra un singhiozzo e l’altro.

-papà e mamma non hanno resistito ad un grave incidente, purtroppo dobbiamo riconoscere che le volte passate sono stati fortunati a non morire, ma la fortuna questa volta non è stata dalla loro parte.-
Vedo mia sorella sbiancare sul colpo e i sensi di colpa si raddoppiano,la sofferenza,il timore,la rabbia per non aver protetto mia sorella e mia madre da questa sofferenza mi invade la mente .


Non capisco i sentimenti di Madison perché non piange, non si muove, ma mi parla.
-Ally, quindi l’ inferno con papà è finito definitivamente-
mi dice e io d’istinto l’abbraccio e lei scoppia in un lungo pianto che travolge anche me.
-sì, ma finito un inferno se ne creato un altro-

le dico consapevole di non dovergli spiegare di cosa
parlavo, visto che so che lei mi ha capito benissimo. poi riprende a parlare:
-no ti prego, la mamma no-
lo dice col fiato spezzato,con le lacrime che le rigano il viso,con la stessa voce che aveva quando anni prima scoprimmo che aveva perso la capacità di vedere.


Non so come consolarla io non son mai stata brava con le parole, con gli abbracci, con le carezze,io sono sempre stata l’anello più debole delle due anche se lei ha passato cose peggiori delle mie,non sono mia stata come la mamma.

Lei sapeva sempre come trattare me e mia sorella, anche se stava più male di noi aveva sempre il sorriso tra le labbra, cercava di non mostrarci le sue ferite fin quando noi non
abbiamo iniziato a subire come lei.


All’inizio lei ci raccontava che era tutto un gioco e che sarebbe finito quando una di noi tre fosse riuscita a vincere.
Quando però le cose erano diventate evidenti non c’erano più storie sufficienti a non farci soffrire.
Dopo la perdita della vista mia sorella era diventata più debole, fragile e sola. Allora io avevo preso più coraggio e forza, in modo da proteggere le uniche donne che portavano avanti la mia voglia di
restare in vita.


Il rumore del citofono mi riporta alla realtà.
–sono arrivati-
dico a mia sorella ancora
stretta a me.
–chi?chi è arrivato? Allison?-
mi chiede in preda all’ansia e alla paura.
- tranquilla risolvo tutto io, tu non preoccuparti di niente, farò in modo di farci andare dagli zii e non in qualche orfanotrofio. Tranquilla –
le dico prima di andare ad aprire
alla porta.


-buona sera signorina,Allison,le faccio le mie più sentite condoglianze per la perdita, mi rendo conto del momento delicato che state attraversando , ma sono costretto a farvi delle domande per trovare il prima possibile una nuova sistemazione-mi dice.
Grazie, mi rendo conto, ma devo chiederle una cortesia possiamo tagliare fuori
dalla discussione mia sorella?-
gli chiedo cercando di rimanere gentile e garbata anche con le lacrime agli occhi.
-come volete- mi risponde.


Dopo una lunga discussione in salotto con l’agente sono riuscita a convincerlo a mandarci dagli zii dicendo
-so che lei,sa benissimo com’è stare in un orfanotrofio-
prendo fiato perché la paura di non riuscire a convincerlo è tanta, ma io devo riuscirci per forza perché questa è la certezza che ho dato a mia sorella.

Riprendo a parlare
–e so che puoi immaginare come può essere difficile e complicato farlo per mia sorella Maddison e mia sorella Maya -
non dico più nulla perché lui mi capisce al volo e mi annuisce.

Poi mi dice
-certo capisco,ma solo se i vostri zii saranno d'accordo e dopo qualche accertamento potremo procedere, in caso contrario vi trasferiremo in un buon orfanotrofio e faremo presente tutte le esigenze-

Mi risponde,lanciando un'occhiata alla porta che conduce alla cucina. Sono felice di essere riuscita a convincerlo (anche se è tutto ancora ,molto, incerto), ma non mi entusiasmo più di tanto visto che in questo momento ho ben altri problemi e dolori.

SPAZIO scrittore🌼🦋🌚
Ciao a tutti la storia inizia a prendere forma spero stiate apprezzando.
Lasciate i vostri commenti che siano positivi o negativi saranno ben accetti. Ci vediamo al prossimo aggiornamento.

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