CAPITO 2 L'INIZIO DI UN SOGNO

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Passa il tempo veloce come un treno, che neanche te ne accorgi, io ho ormai 31 anni sono cresciuta, sono matura, ho avverato quel sogno che da sempre mi porto dietro dentro un piccolo cassetto, sono ormai per tutti Emma....è vero si, ho fatto enormi passi avanti, ma so che questo è solo l'inizio di un grandissimo viaggio che spero di continuare...Si Emma la cantante, un idolo per molti ragazzi, bambini, adulti, ma mi piacerebbe raccontare a tutti voi cosa é successo prima di diventare quello che ora attualmente sono, quando ero ancora soltanto Emmanuela, la ragazzina del Sud...
Ero bassa, magra, bionda e sempre allegra, non mi fermavo mai, mia madre mi chiamava tornado... Insomma io mi ritenevo e ritengo ancora, una ragazza normale come le altre, ma mia nonna Uccia, che per me era ed è ancora una seconda mamma, della quale poi vi parlerò, diceva che avevo qualcosa di speciale... Io infondo le credevo, mi fidavo di lei, le raccontavo tutto, ma non riuscivo a comprendere cosa intendesse per "speciale", d'altronde ero solo una bambina che amava le cose che facevano le altre della sua età...Le ho provate tutte: la danza artistica, il nuoto, c'è stato il periodo dove come tutti i bambini avrei voluto fare l'astronauta, la campionessa di ginnastica artistica, il medico, il pompiere... Ogni anno sognavo cose diverse, ed è stato grazie ai sogni che sono arrivata fino a questo punto...
Mio padre Rosario suonava in diverse band li in paese, aveva provato a coinvolgermi ma io ero ancora troppo piccola e pensavo ad altro... Sono cresciuta con la musica in casa, la musica è parte di me ce l'ho nel sangue...Mio padre tornava quasi sempre tardi da lavoro, quando non era in casa come hobby cantavo e cantavo. Mi divertivo con i suoi strumenti a cassonare un pò, ma tutto questo mai di fronte agli altri, sempre da sola rinchiusa nella mia cameretta che rappresentava il mio mondo, fatto di sogni e desideri...Ripensandoci forse il motivo per il quale mi rifugiavo era perchè non volevo essere presa in giro dalle mie amiche perchè nessuna di loro pensava alla musica come me, tutte praticavano sport normali e mi chiedevo;" perchè devo essere io l'unica diversa? E se non mi accettassero?". Era li invece dove mi sbagliavo , avevo paura del diverso, non comprendendo che rappresentava una ricchezza... Come tutte i giorni alle 19;00 di sera, dopo aver fatto i compiti, spegnevo la TV e mi rintanavo di corsa nella mia stanza a cantare... Una sera di primavera mio padre Rosario tornò prima da lavoro e sentì degli strani rumori provenire dalla mia cameretta... Era sua figlia che cantava Grande Grande di Mina... Io non mi ero accorta della sua presenza, e quando entrò in camera mia ad ascoltarmi si mise a piangere, il suo volto felice, emozionato, quegli occhi lucidi non li dimenticherò mai... Allora mi prese in braccio, dopo avermi fatto fare 2 o 3 giravolte mi adagiò sul letto e mi disse:" figlia mia tu hai un dono, ti prego non sprecarlo, vieni con me a cantare nelle mie band"... Allora io lo abbracciai e un pò insicura accettai le sue proposte... Inizialmente lo feci per lui, per aiutarlo nei bar, nei locali, per renderlo felice e orgoglioso di sua figlia, poi divenne una passione...Allora le serate passavano, io cantavo, mi divertivo anche molto... Le mie compagne mi prendevano in giro dicendomi:" tu canti con tuo padre? Che sfigata" ma a me di essere chiamata sfigata non interessava perchè ero felice... Forse oggi ho capito quello che intendeva mia nonna per "speciale", una persona diversa dalle altre e ne vado fiera... Infondo è grazie alla mia famiglia se sono riuscita ad aprire le ali e spiccare il volo da sola...

Emma Marrone è nata una stella❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora