La polvere rossa del deserto australiano si alzava in mulinelli, danzando nel vento come fantasmi di un passato che non voleva morire. Jake fissava i resti carbonizzati del suo ranch, ridotto a scheletri anneriti dopo l'incendio che aveva devastato la regione. Sei mesi erano passati, ma il dolore era ancora lì, fresco come il primo giorno.
Sarah, Tom, little Emily... le loro foto erano tutto ciò che gli era rimasto. Le teneva nel portafoglio consumato, ma non aveva più il coraggio di guardarle. Ogni loro sorriso era una pugnalata al cuore, ogni ricordo un peso che lo trascinava sempre più giù nell'abisso della disperazione.
"Basta," mormorò al vento infuocato del bush. "Non ce la faccio più."
La pistola era fredda contro la sua tempia. Un singolo gesto, un attimo di coraggio - o di codardia? - e tutto sarebbe finito. Chiuse gli occhi.
Il colpo risuonò nella vastità del deserto.
Ma invece dell'oscurità attesa, Jake si ritrovò in piedi nel centro di Sydney. Le strade erano affollate, i grattacieli si stagliavano contro un cielo azzurro impossibilmente vivido. Tutto sembrava normale, eppure... c'era qualcosa di sbagliato, come guardare un quadro familiare attraverso un vetro leggermente distorto.
"Papà!"
Si voltò di scatto. Emily correva verso di lui, i suoi capelli biondi che danzavano nel vento. Sarah era poco dietro, Tom le teneva la mano. Erano lì, vivi, sorridenti...
"Non siete reali," sussurrò Jake, indietreggiando. "Non potete essere reali."
Ma lo erano. O almeno, sembravano esserlo. Poteva sentire il profumo del shampoo di Emily, vedere le piccole rughe agli angoli degli occhi di Sarah quando sorrideva, notare la cicatrice sul mento di Tom, quella che si era fatto cadendo dalla bici a otto anni.
Eppure, quando provava a parlare con loro del ranch, dell'incendio, lo guardavano confusi. Per loro, niente di tutto ciò era mai accaduto. Vivevano una vita perfetta, felice, come se la tragedia non fosse mai esistita.
E poi...
Il colpo risuonò nella vastità del deserto, ma invece dell'oscurità attesa, una luce abbagliante lo avvolse. Jake si ritrovò in piedi nel centro di una Sydney che sembrava fatta di luce cristallina. I grattacieli non erano più strutture solide di acciaio e vetro, ma torri di luce opalescente che si innalzavano verso un cielo di un azzurro impossibilmente puro, attraversato da scie luminose simili ad aurore boreali.
Le persone intorno a lui emanavano una sottile luminescenza. I loro corpi sembravano semi-trasparenti, come se la materia fisica fosse solo un velo sottile che copriva la loro vera essenza luminosa. Fu allora che li vide per quello che erano realmente: esseri di pura luce, anime antiche che avevano assunto forma umana per guidarlo.
"Papà!"
Emily correva verso di lui, ma ora Jake poteva vedere la sua vera natura. Non era più solo sua figlia - era un essere di luce pura, un'anima antica che aveva scelto di apparirgli in quella forma per aiutarlo nel suo risveglio. I suoi capelli biondi erano come fili di luce solare, e i suoi occhi contenevano la saggezza di millenni.
Sarah e Tom si avvicinarono, e anche loro emanavano la stessa aura celestiale. "È tempo," disse Sarah, la sua voce che risuonava come una melodia cosmica. "È tempo che tu comprenda la tua vera natura e il tuo scopo."
Le strade della città iniziarono a dissolversi, rivelando la loro vera natura: non erano fatte di asfalto e cemento, ma di energia pura, vibrante. Gli alberi non erano più semplici piante, ma manifestazioni viventi di energia divina, ogni foglia un piccolo universo pulsante di vita.
"Questo mondo che hai vissuto come reale," spiegò Tom, la sua voce che sembrava provenire da tutte le direzioni contemporaneamente, "era un'illusione necessaria. Un velo che doveva essere sollevato al momento giusto."
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Oltre il Velo: Il Risveglio di Jake
SpiritualIn un deserto australiano avvolto da una polvere rossa, Jake vive il dramma della perdita. La tragica scomparsa della sua famiglia, distrutta da un incendio, lo spinge a contemplare il suicidio. Ma il suono di un colpo di pistola non segna la fine;...