La strega rossa

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Merlino, Artù e Galvano erano di ritorno verso Camelot da una missione in una località oltre i confini del regno e pativano particolarmente la calura della giornata rovente

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Merlino, Artù e Galvano erano di ritorno verso Camelot da una missione in una località oltre i confini del regno e pativano particolarmente la calura della giornata rovente.

«Fa caldissimo, oggi!» esclamò Artù, accaldato e sudato. «Non vedo l'ora di tornare al castello, così potrai prepararmi un bel bagno, Merlino.»

«Già.» sbuffò il servitore, mentre lo seguiva a cavallo.

«Potete dirlo forte, Artù. Questo caldo è insopportabile e mi dà fastidio il sole che batte sulla testa.» gli fece eco Galvano.

«Non che quella testa ti serva a molto altro...» gli sorrise il principe, ironico.

«Molto divertente.» «Comunque, nelle vicinanze c'è un fiume e potremmo fermarci a rinfrescarci per qualche istante: un po' di refrigerio farebbe bene a tutti!» propose il cavaliere.

«Di sicuro.» convenne Artù. «Ma mi preme rammentarti, Galvano, che un cavaliere deve essere un esempio per gli altri e deve imparare a cavarsela anche nelle situazioni più complicate. Non sarà un raggio di sole ad ucciderti!»

Sir Galvano annuì, infastidito. Poi, allungò una mano verso l'alto, come a volersi fare accarezzare dal sole, e sussurrò a Merlino:

«Non gli riesce granché bene il ruolo di educatore...»

Il giovane mago sorrise, divertito, e continuò a seguire i due cavalieri fino a quando giunsero in prossimità del fiume. Qui preferì restare in disparte, seduto sull'erba soffice e profumata, mentre Galvano e Artù si avvicinarono alla sponda per bagnarsi. Se il primo impiegò solo qualche breve istante per liberarsi del mantello, della cotta di maglia e degli stivali per, poi, tuffarsi nel fiume e improvvisare una breve nuotata, il secondo preferì prima rinfrescare il viso e le braccia. Quando Galvano riemerse sul filo dell'acqua e si apprestò a strizzare i lisci capelli castani, si accorse che Artù, appesantito dall'abbigliamento militare e dal mantello inevitabilmente bagnato, faceva fatica a tenersi in equilibrio in quel punto del fiume. Così, gli saltò in mente un'idea tanto spiritosa quanto folle. Facendosi largo nell'acqua, si avvicinò di soppiatto alle spalle di Artù, che, rimasto sulla riva, si trovava in posizione sopraelevata. Non appena lo raggiunse, guardò in direzione di Merlino, che assisteva alla scena incuriosito, e gli fece cenno di stare al gioco. Poi, afferrò uno stivale del principe e lo strattonò fino a quando questo, dopo aver tentato invano di mantenersi in equilibrio, cadde all'indietro nel fiume.

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