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<<Ma insomma Kate! Tavolo 4 e tavolo 28! ACQUA,VINO E PANE!>> Urlò Artur, l'uomo grassoccio che dirigeva la sala.
<< Si signore!>> Risposi correndo con due piatti in mano.
Le mie giornate trascorrevano lente e piene di lavoro,dopo essermi lasciata con Bill decisi di intraprendere un nuovo percorso.
Questo è il mio primo impegno serio, cameriera di sala in un hotel! Inizialmente fu entusiasta dello stipendio, contratto a tempo indeterminato e non più stagionale.
<<Tieni duro Kate, presto avremo la casa!>> Dissi tra me e me con la fronte appiccicosa di sudore, ancora qualche ora d'inferno e poi giorno di riposo!
Quel giorno sarei dovuta andare a vedere un appartamento,finalmente avrei avuto la mia libertà, guardavo l'orologio insistentemente sperando che il tempo passasse veloce. Tic tac, tic tac...Macchè sembrò rallentare.

Finalmente il turno finì, andai nello spogliatoio e aprendo l'armadietto posai il grembiule, lo lanciai distrattamente e chiusi rumorosamente l'anta.
Guardai il telefono leggendo l'ora.
-Bene,riesco a prendere l'autobus in tempo!- pensai mentre correvo verso l'uscita.
Salutai i colleghi e mi avviai verso la fermata, quel giorno pioveva a dirotto, e la temperatura era completamente opposta a quella dentro, i miei piedi erano zuppi e il freddo non aiutò di certo.
Cercai di ripararmi sotto all'ombrellino, sperando di non ricevere schizzi da nessuna macchina, odiavo quando succedeva.
Lessi l'ora, 22.30...perfetto arriva tra 5 minuti.
Mi accesi una sigaretta, e guardai le notifiche dei social.
Il gruppo del lavoro era intasato da meme e messaggi di lamentele, lo silenziaii , non avevo nessuna intenzione di leggere quella chat!!

Riguardai l'orologio, 22.40...e del pullman nemmeno l'ombra.
<<Cazzo...ma oggi che giorno è???>>
Guardai nel calendario e girai gli occhi all'indietro!
No, lo sciopero! E ora come faccio... ormai tutti sono andati a casa!!! Pensai e mi arrabbiai di più.
<< Il treno!>> Dissi mettendo via telefono e spensi l'ultimo tiro di sigaretta furiosamente.
Inziai a correre verso la stazione, ero molto goffa per via della borsa e l'ombrello, ma se non l'avessi preso in tempo sarei rimasta bloccata lì.
-Dai Kate! DAII!!-
Salì la scalinata scivolosa e sentì in lontananza il treno arrivare.
<<No,no noo!>> urlaii correndo verso il binario, con le ultime forze rimaste riuscii ad entrare nell'ultimo vagone, le porte si chiusero dietro me dopo il fischio del capotreno.
Senza fiato affondai nel primo sedile libero, zuppa e infreddolita, cercando di regolare il respiro.

Accanto a me notaii un ragazzo con la mia stessa divisa, in suo cappotto era appoggiato sui sedili, la camicia riportava il logo dell'hotel.
Era con la testa appoggiata alla parete del treno, con gli occhi chiusi e le aipods nelle orecchie.
Portava una catenina un acciaio e i suoi capelli colorati cadevano sul viso perfetto, la sua mascella era ben definita rimasi a fissarlo attratta.
Si portò la mano all'orecchio sfilando la cuffia poi si voltò verso me, distolsi lo sguardo e lo abbassai velocemente.

<< Ma tu sei la capo sala?>> Disse con voce rilassata.
<< Sì, sono Kate.>> Risposi nascondendo l'imbarazzo, allungò la mano verso me presentandosi.
<<Glen, piacere.>> Notai i suoi infiniti tatuaggi.
<< Ma Artur ti ha assunto nonostante questi e i capelli tinti?>> Dissi indicando il braccio.
<< Per forza, lui deve tenermi lì!>> Sorrise mostrando i suoi denti bianchi.
Rimasi in attesa di spiegazioni ma il ragazzo prese il suo telefono e rispose ad una chiamata.
<< Si? Ah ciao Denise, no no...sta sera faccio tardi mi spiace...Dai non ti arrabbiare, lo sai che ho sempre un posto speciale per te...ciao...>>
Ah ecco ...è fidanzato. MEGLIO!Artur non accetta relazioni con i colleghi.

Mi alzai guardando fuori dal finestrino, ancora 6 fermate e sono a casa... sospirai felice.
<< Ancora sei fermate e posso andarmene a casa...>> Disse il ragazzo sistemando i suoi capelli.
Sobbalzai...ma non era del mio paese, non l'avevo mai visto prima.
Ma poco importava,il giorno dopo avrei visto quell'appartamento attaccato al lavoro e non l'avrei più visto.
<< Che coincidenza, anche mio padre abita lì>> Dissi.
<< Mia madre si è appena trasferita qui, per questo ho preso il treno, mio padre abita praticamente vicino all'hotel, ma oggi è il suo compleanno. Lo passerò con lei, dopo ci raggiungerà il suo nuovo compagno...>> Mi sorrise e guardò di nuovo il suo telefono.
Arrivò la nostra fermata e scendemmo insieme.
<< Ehm Kate, se dovesse ricapitarti di prendere il treno, avvisami, almeno avrò compagnia anche io, qui non conosco nessuno e per te sarebbe più sicuro, a quest'ora gira brutta gente.>> Sorrise ancora e io mi ci persi dentro,sorrisi anch'io e con le mani tremanti aprii l'ombrello.
<<Certo, ti avviserò sicuramente.>> Mi voltai e presi la mia strada.

Ovviamente non succederà mai, non voglio problemi, lui è fidanzato.

Entrai in casa e mio padre non c'era, ma con grande sorpresa trovai la cena pronta, questa cosa non era da lui...
-Kate il pollo è in microonde, in bocca la lupo per domani, Sofia-

Ah ora torna tutto, è stata la sua compagna, almeno lei è carina con me.

Mi buttai a letto dopo aver fatto un bel bagno caldo controllando i social.
La home era piena di eventi e concerti, chissà se anche loro annunceranno il loro tour...
Sorrisi ripensando a Bill.
Era difficile andare avanti a volte, ma quando mi sentivo a terra ripensavo alla nostra promessa.
Sicuramente si sta rifacendo la sua vita, e fa bene... pensai rammaricata.

Improvvisamente suonò il telefono.
<< Potrebbe essere il proprietario...>>
Risposi schiarendo la voce.
<< Pronto?>>
<< Ciao Capo sala.>>
<< Scusa non so chi tu sia, non ho ancora salvato i numeri dal gruppo di whatsapp...>>
<< Sono un nuovo collega avevo bisogno di un informazione.>> Disse il ragazzo dall'altro capo del telefono.
<< Oh certo, se posso aiutarti volentieri.>>
<<Domani a che ora prenderai il treno?>>.

&quot;On The Edge&quot;  ~White Lies~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora