il sole è tramontato tardi
alle otto il cielo non era buio
le persone ancora erano nitide
io sto scalciando in una gabbia
dentro di me c'è un'inferriata
non riesco ad uscire
il sole non sta più tramontando
dentro di me
è dietro di me
davanti ho solo le ombre
mi fanno paura
ho gli occhi lastrati di lacrime
non riconosco forme
vedo movimenti frenetici
sento che mi avvolgono
mi stanno straziando la gola
perché respirare fa così male
ogni boccata sembra uccidermi
non voglio più la luce
fate morire le ombre
voglio il buio e la calma
ci sono io
la gabbia è stretta
le gambe escono tra le sbarre
sento rabbia
così tanta che piango
odio me e la mia rabbia
vorrei strapparmi
come carta
un inutile biglietto usato
schiacciato nel portafoglio
schiacciatemi
comprimetemi al punto
da farmi dimenticare cosa
sia lo spazio
fatemene occupare così
poco da sparire
non lasciate uscire la rabbia
mi fa paura
voglio solo controllare
cosa nascondo dentro di me
sotto i lembi rosati
lasciatemi cacciare la belva
che alberga tra le pieghe
dei miei organi
ustionatemi per allontanarmi
siete capaci a farlo
marchiatemi e gettatemi
come scheletri anonimi
tra le labbra della terra
lasciatemi espiare ogni colpa
fatemi tornare pura
incontaminata
leggera e al sicuro
da me
da voi
salvate solo il cuore
lasciatelo battere tra
le braccia di qualcuno
che sappia come
custodirlo
senza macchiarlo
come invece
ho fatto io
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tramontare è tramortirsi
Poetry❝ricordo fulgido di Inizio estate❞ flusso di coscienza