CAPITOLO 40 - IL MOTIVO DELLA LETTERA

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Tutto ciò perché inconsapevolmente lei si stava affezionando ancora di più ad Harry.

Quando scrisse quella lettera si mise a pesare ogni singola parola, scrisse la lettera con un briciolo di imbarazzo, non sapeva cosa potesse pensare Harry di lei.

Passarono settimane e Harry ricevette la lettera.

Dalle prime parole che Harry lesse capì che Lisa teneva a lui e che lei aveva sofferto molto e non voleva farla più soffrire.

Lisa capì inoltre che aveva una folle paura di innamorarsi; ma nonostante questo sapeva che le paure dovevano essere affrontate passo dopo passo.

Le sue amiche avevano saputo che lei si era fidanzata ma non immaginavano minimamente il casino che aveva dentro la sua testa, le sue paure.

Continuò a vivere nel suo appartamento a Firenze e ogni tanto Harry andava da lei.

Quando Harry andava da lei passavano le notti a raccontarsi, a raccontare le emozioni delle vecchie relazioni a metà o meglio, per Lisa iniziate male e finite malissimo in pochissimo tempo.

Harry era un ragazzo molto comprensivo e la capiva perfettamente, sapeva cosa significava il peso di portare con sé la sofferenza di avere paura di sbagliare e di sentirsi un errore.

Quando parlava con Harry era molto insicura, ci metteva tanto a formulare una frase, questo perché si metteva a pesare ogni singola parola, non aveva intenzione di farlo soffrire. Anche quando qualcosa non andava, lei se lo faceva andare bene lo stesso, non voleva far star male lui per colpa sua.

<<Hey, ti vedo un po' tesa, che succede?>> Disse Harry seduto sul divano abbracciandola e vedendola diventare sempre più tesa e preoccupata.

Lei non rispose, si sedette e si mise la mani davanti al viso, poi prese il braccio di Harry e se lo strinse a lei, poi mise la mano di Harry e la mise nel suo petto, per poter permettere a lui di sentire il suo cuoricino distrutto in mille pezzi. 

<<Sento il tuo cuore battere ma qualcosa mi dice che il tuo cuoricino ha ricevuto troppe delusioni e non solo...>> Disse Harry tenendo la sua mano nel petto di Lisa, sentendo il suo battito indebolito.

<<Scusa, non so cosa mi stia prendendo oggi, mi sento giù di morale e non voglio che tu pensi di me che io sia una ragazza che si piange addosso, no, assolutamente. Non voglio che tu pensi di me che sono una ragazza da "usare" anche perché non sono un giocattolo o un oggetto. Non voglio che tu pensi di me che sono stanca di avere una relazione ma semplicemente mi fa strano che adesso ho accanto a me un ragazzo che mi ama senza giudicarmi e che mi accetta per quella che sono, scusa, ora la smetto di parlare, non voglio infastidirti parlando ancora.>>

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