Elena si guardava intorno, nella sala da ballo.
Finn non era ancora entrato nella stanza, e lo stesso valeva per Esther.
Doveva trovare Elijah e implorarlo di fidarsi di lei.
"Amore," Elena si voltò quando sentì la voce di Klaus dietro di lei, "devo dire che non sei troppo male stasera."
"Dov'è Elijah?" Elena chiese, ignorando la frase e il complimento ambiguo.
"Proprio qui." Elijah arrivò, porgendole un bicchiere di champagne.
Elena lo prese, sapendo che in quello che avevano Klaus ed Elijah c'era il suo sangue.
"Com'è stata mia madre?" Elijah chiese, attirando l'attenzione di Klaus. "Nostra madre?"
"Intensa." Elena rispose, ignorando l'ibrido, prima di dire, velocemente. "Non bevete lo champagne e non fate bere nè Kol nè Rebekah."
Elijah la guardò intensamente, prima di girarsi verso la madre appena entrata.
"Per favore, vi prego di unirvi a me nel mio brindisi." Esther disse, sollevando il suo calice.
Elena trovò Rebekah con lo sguardo, prima di agitare il bicchiere e scuotere la testa. Poi guardò verso Kol e ripetè il gesto.
Quando Rebekah le sogghignò, Elena agitò la mano, muovendola contro il vestito, sperando che l'odore del sangue attirasse l'attenzione di Rebekah e Kol.
"Niente mi procura più gioia che vedere la mia famiglia di nuovo unita." Esther disse.
Sì, certo, solo per poterla uccidere facilmente. Elena pensò sarcasticamente, deglutendo.
Esther aveva fregato i doppelganger per troppo tempo. E, anche se Tatia aveva acconsentito nel maledire Klaus, Elena non le avrebbe permesso di uccidere Elijah, o Rebekah, persino Kol.
Nemmeno Klaus meritava di morire per colpa di quella donna.
"Vi ringrazio per aver partecipato a questa spettacolare serata." Esther sorrise, lo sguardo che trovava Elena, facendo deglutire la ragazza.
Era una dannata Petrova. Non le avrebbe permesso di rovinare i suoi figli per la sua paranoia e i suoi desideri di vendetta.
Se Finn voleva morire, che morisse. Nessuno meritava di vivere come non voleva, nemmeno Finn.
Ma tutti gli altri non avevano chiesto la loro morte, ed Esther non l'avrebbe spaventata.
Elena non aveva paura. Sapeva che era in pericolo, ma non si sarebbe fatta spaventare.
Quando tutti bevvero, Elena sospirò di sollievo nel vedere che nessuno dei quattro beveva, limitandosi a sollevare leggermente il calice e poi lasciarlo ai camerieri.
Elena deglutì, trovando Esther con lo sguardo.
Non le sarebbe piaciuto avere un doppelganger che reagiva.
***
Elena stava camminando nell'atrio, attendendo Elijah per spiegargli perché non aveva potuto bere lo champagne molto costoso che aveva sicuramente scelto per la serata.
Ovviamente, quello fu il momento in cui Damon arrivò.
"Elena," Damon la guardò ferito ed arrabbiato, facendo sussultare Elena al ricordo del collo di Jeremy che si spezzava, "era quello che volevi?"
"In pratica, sì." Elena rispose.
"Bene, me ne parlerai andando, andiamo."
Damon la afferrò il braccio, stringendo troppo nella sua rabbia.
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Sempre e per sempre
FanfictionElena non è Tatia né Katherine. Non avrebbe permesso a Esther di usare il suo sangue per uccidere Elijah e i suoi fratelli. Così, quando Elia le chiede di sua madre, lei gli dice la verità. E, proprio come un effetto farfalla, tutta la storia cambia