Everything Has Changed

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"'Cause all I know is we said, "Hello"And your eyes look like comin' homeAll I know is a simple nameEverything has changedAll I know is you held the doorAnd you'll be mine and I'll be yoursAll I know since yesterdayIs everything has changed"- Ever...

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"'Cause all I know is we said, "Hello"
And your eyes look like comin' home
All I know is a simple name
Everything has changed
All I know is you held the door
And you'll be mine and I'll be yours
All I know since yesterday
Is everything has changed"
- Everything Has Changed

Simone face il suo ultimo tiro con la sigaretta e la lasciò cadere per terra, spegnendola con la scarpa.

Era sul tetto della casa di Andrea, per prendere una boccata d'aria e osservare le luci di Roma dall'alto.

Fino a pochi minuti prima era al piano di sotto per festeggiare la partenza del suo migliore amico, che ogni estate viaggiava con la sua famiglia in giro per l'Europa per poi tornare direttamente a fine Agosto.

Avrebbe voluto spendere quei tre mesi liberi insieme a lui, ma ogni anno era sempre meno triste a riguardo. Lo conosceva da quando era un bambino, ormai ci aveva fatto l'abitudine.

I suoi pensieri vennero interrotti dal ticchettio delle scarpe di Manuel che si stava incamminando verso di lui.

"Me ne offri una?" Chiese il più grande.

"Di cosa?"

"Di sigaretta."

Scosse la testa. "Oh, certo. È l'ultima."

Gli allungò il pacchetto e Manuel ne estrasse una. Poi prese dalle tasche dei jeans un accendino e fece bruciare l'estremità.

Simone lo osservò e pensò che fosse la scena più attraente che avesse mai visto.

"Perché alla fine non mi hai più scritto?" Manuel cercò il suo sguardo.

"Uhm, non lo so. Mi sono scordato." Simone fissò le sue scarpe per non incrociare gli occhi del ragazzo.

"Non ci credo proprio."

Non replicò subito, confermando all'altro che stava mentendo.

"È che non ci so fare con queste cose. Non sapevo che dire." Spiegò imbarazzato.

"Dobbiamo solo uscire insieme eh, mica sposarci." Scherzò.

"Sì, lo so. Ma non ho mai avuto un fidanzato quindi non sapevo bene-"

"Non sei mai stato fidanzato?" Chiese alzando le sopracciglia.

Il ragazzo più piccolo scosse la testa in dissenso.

"Perché sei così sorpreso?" Disse Simone.

"Beh, sei un bel ragazzo. Pensavo avessi la fila dietro." Confessò inspirando dalla sigaretta ormai finita.

L'altro ragazzo scoppiò a ridere.

"Potrei anche averla, ma sono decisamente troppo timido per avere qualcuno."

"Infatti sono stato io a fare il primo passo, e comunque sembra che non ti interessi."

A quella frase Simone alzò finalmente la testa e si affrettò a negare.

"No no, non è vero. È che... tu sei più sfacciato di me e sei bravo a flirtare con le persone. Io no, e per questo adesso pensi che non mi interessi."

"Io flirto con te?"

Manuel buttò la sigaretta finita per terra e fece un passo avanti verso Simone. Erano così vicini che i loro respiri potevano quasi mescolarsi.

"Beh, si." Rispose il ragazzo.

Sentiva il battito del suo cuore aumentare sempre di più. Si erano già trovati in quella situazione, con i loro corpi distanti pochi centimetri, e comunque Manuel fu in grado di accendere quel calore in Simone.

"Allora esci con me. Voglio solo conoscerti meglio, non ti metterò nessun anello al dito."

"Vorresti?" Disse con un piccolo sorriso.

"Chi lo sa, magari sarai tu quello vorrà mettermelo già alla fine della nostra prima uscita." Un altro passo avanti.

"Dubito. Secondo me mi stancherò di te dopo dieci minuti." Rispose con uno sguardo d'intesa.

"Vedremo."

Tennero i loro sguardi l'uno nell'altro per qualche istante.

Questa volta fu Simone ad avvicinarsi all'altro ragazzo. I loro petti si toccavano e c'erano pochi millimetri tra le loro bocche a separarle.

"Simo... non so niente di te, solo il tuo nome, ma è da quando ti ho visto una settimana fa che non esci più dalla mia testa. Mi stai facendo impazzire. Non voglio farti fare niente che tu non voglia. Ti prego... esci con me e dimostrami che non è tutto nella mia testa." Il più grande parlò con il fiato quasi a corto e lo sguardo fisso sulle labbra del ragazzo davanti a sé.

La sera della loro prima uscita insieme a Daniele e Andrea, Manuel aveva sentito qualcosa cambiare.

Non era la prima volta che provava attrazione verso un altro ragazzo, ma seppe solo che fu diverso.

Le emozioni erano mille volte più forti, le farfalle nello stomaco quando gli sorrideva erano duplicate e l'eccitazione era aumentata quando si sfioravano anche solo per puro caso.

Quel ragazzo lo incuriosiva, voleva sapere tutto di lui e neanche capiva perché.

Percepiva l'attrazione come se fosse una calamita. Non riusciva a stare lontano da lui.

"Va bene... uscirò con te." Disse il più piccolo quasi sottovoce.

Simone sbatté il bacino contro il muro dietro di sé. Era schiacciato tra il corpo di Manuel e la superficie alle sue spalle. Non aveva staccato gli occhi un secondo dalla sua bocca.

Quando Manuel lentamente sfiorò il collo di Simone, lui si buttò sulle sue labbra. Aveva aspettato pure fin troppo per quel momento.

Il baciò iniziò come lento e soffice, e poi si trasformò in uno più spinto.

Le mani di Simone finirono sulle guance di Manuel e le sue intorno ai fianchi del ragazzo. il più bassò iniziò a lasciare una scia di baci fino al collo, e questo fece emettere un sospiro di piacere al più piccolo.

Passarono minuti interi così, tra carezze e bocche che si scoprivano per la prima volta.

Una settimana prima a stento si conoscevano, ma sembrava che i loro corpi lo facessero già da tempo.

Manuel fu a corto di fiato, tirò il suo labbro e si allontanò da lui con fatica. Avevano entrambi l'affanno e le pupille dilatate.

"È meglio rientrare, che dici?" Chiese con ancora le mani intorno al suo busto.

Si schiarì la gola prima di parlare. "Uhm, sì. Tu vai, io ti raggiungo tra poco."

Manuel annuì e lasciò un ultimo bacio a stampo sulle labbra di Simone. Poi si staccò da lui per dirigersi verso il piano inferiore.

Il ragazzo appena fu da solo prese un lungo respiro e si passò le mani tra i capelli.

"Cazzo."

Loving Him Was Red. || simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora