𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐

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. t/n pov .

Ho sempre provato un fascino particolare per il bagliore del sole, soprattutto durante l'alba e il tramonto. Quei momenti in cui il cielo si trasforma in una tela di sfumature rosa e arancioni che hanno un potere quasi magico. Il calore del sole è un abbraccio delicato che avvolge, alleviando, anche se solo per un istante, quel senso di mancanza opprimente.

Ochaco, con la sua dolcezza e la sua energia contagiosa, sembra percepire appieno l'incanto di questo momento. Persa nell'orizzonte infuocato, è come se la luce del sole la ricaricasse di un'energia invisibile. Anche ora, mentre torniamo a casa insieme, il suo volto, illuminato dai toni dorati del tramonto, riflette una gioia serena che si fonde perfettamente con la bellezza del cielo che ammiriamo fianco a fianco.

Ma quando i suoi occhi si staccano dai colori del tramonto e tornano alla realtà, un'ombra di disappunto attraversa il suo viso.

«Uff, che noia! Perché dobbiamo sempre avere dei compiti per il fine settimana?» sbuffa, gonfiando le guance in una protesta tenera e spontanea. «Sarebbe stato molto meglio rilassarsi un po', magari fare una passeggiata e curiosare nei negozi. Ho visto dei gadget così carini l'altro giorno!»

Sorrido, anche se condividendo la sua frustrazione. Il nostro insegnante di letteratura sembra avere una concezione tutta sua del significato della parola "weekend". «Sì, io avevo in mente di recuperare qualche episodio della mia serie tv... Ma sembra che dovrò passare tutto il tempo a studiare.»

Ochaco con sguardo abbattuto, riflette per un attimo, poi il suo viso si illumina di colpo come se avesse avuto una rivelazione. «E se ci incontrassimo domani? Potremmo fare i compiti insieme.»

La sua proposta mi strappa un sorriso ancora più ampio. «Mi sembra un'ottima idea! Almeno così, tra un esercizio e l'altro, potremo anche chiacchierare un po'. Ci vediamo domani pomeriggio, allora?»

Ochaco annuisce entusiasta. «Perfetto! Sarà più divertente studiare insieme.»

Continuiamo a discutere dei nostri nuovi piani, tra un sospiro e una risata, finché non arriviamo all'incrocio che segna la nostra inevitabile separazione. Ci fermiamo per un istante, osservando le strade che si dividono davanti a noi.

«Beh, io vado da questa parte.» dice Ochaco con un sorriso dolce ma leggermente malinconico, indicando la direzione opposta alla mia.

«D'accordo. Ci vediamo!» la saluto mentre attraversa l'incrocio e aspetto un po' prima di ripartire anch'io.

Io e Ochaco siamo amiche da un paio di mesi al massimo, dall'inizio dell'università, ma già la considero una delle mie migliori amiche. Dopo il diploma, molti dei miei vecchi amici si sono sparpagliati in città diverse, ognuno impegnato con la propria vita, mentre io sono rimasta nella mia città natale. La tecnologia ci tiene in contatto, ma...

A volte mi sento sola.

Mentre mi avvicino verso casa e il sole scende sotto l'orizzonte, il senso di tranquillità del tramonto inizia a dissolversi lasciando spazio a una sensazione persistente: la mancanza di qualcosa. Il ricordo del liceo mi riporta alla mia infanzia, un periodo di cui non ricordo molto... Anzi, sinceramente non ricordo assolutamente niente. Avevo degli amici? Mi chiedo, entrando nel piccolo ingresso di casa. Facevo cose che mi piaceva fare? Avevo molti giocattoli come gli altri bambini? Ogni volta che mi ritrovo a pensare a queste cose, sento un vuoto indescrivibile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25 ⏰

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