1장: first meeting

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«Hai scommesso su di me, vero?» Quella domanda arrivò all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, il ragazzo dai capelli color miele era seduto poco distante dal tatuatore.

C'era solo la gamba del tatuatore che li separava, piegata contro il petto mentre le mani vagavano sul tavolo assieme agli occhi.

Erano intenti a fare un puzzle con più di mille pezzi, quando la mano del ragazzo passò di fronte agli occhi del moro. Il quale alzò lentamente il capo confuso da quel richiamo, aveva gonfiato leggermente le sue guance già di sua natura piene, poi iniziò a leggere i movimenti delle mani. Si fermò, non era ancora così capace e fluido nella comprensione di quel nuovo linguaggio.

«Scommesso?» Ripete lui confuso, usando anche la sua voce. Consapevole che lui non la sentiva. Il ragazzo annuì, mordendosi il labbro inferiore.

«Hai scommesso su di me, con i tuoi amici.» Il tatuatore iniziò a scuotere con forza la testa, mentre guardava l'altro ragazzo; il quale era completamente serio. Aveva sul viso un'espressione impassibile, che non aveva visto spesso, senza spostare gli occhi.

«Sì, ho scommesso su quanto ci avresti messo per cambiare la mia vita.» Il ragazzo socchiuse le sue labbra carnose, guardando il tatuatore, «Però l'ho fatta con me stesso.» Si formò un sorriso imbarazzato sul suo viso, il suo braccio tatuato e muscoloso si tese verso la nuca iniziando a grattare.

Cadde il silenzio tra i due, non si era aspettato quella risposta.

~•~•~

La porta dello studio di tatuaggi "tattoos' 잉크"¹ si spalancò, il suono del campanello risuonò per tutto il negozio mentre una luce rossa si accese nel retro, dove c'era seduto un ragazzo dai capelli mossi e lunghi neri che stava mangiando delle patatine mentre, con gli occhiali dalla montatura quadrata erano appoggiati sulla punta del naso, tratteggiava il disegno per un cliente che sarebbe arrivato lì a poco. Nella stanza con lui, nascosto da una coperta a causa delle temperature basse che avevano circondato la Corea del Sud, con solo i suoi piedi scalzi esposti assieme alla mano che teneva il telefono, mentre guardava qualcosa dal cellulare.

«Vai a vedere tu chi è entrato?» Domandò la voce roca del ragazzo che stava lavorando, ma non ricevette alcuna risposta. Alzò il capo guardando la luce rossa che si spegneva, lasciò cadere la penna facendo ruotare la sedia verso il salotto marrone. Il ragazzo con cui aveva parlato, si stava sistemando meglio sulla poltrona ignorando completamente la richiesta dal suo collega, «Ya, sto parlando con te.» Urlò prima di lanciare un pezzo di stoffa verso l'uomo, che si ritrovò a fermare la stoffa nera d'inchiostro con le sue lunghe e sottili dita coperte di tatuaggi.

«Fa troppo freddo per muoversi.» Si lamentò chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore, entrambe le sue labbra erano carnose e morbide.

«Avresti meno freddo se ti muovessi.» Voltò di nuovo la sedia girevole verso la scrivania, passando una mano fra i capelli. In quel negozio c'erano altre due persone che si occupavano di tatuaggi, oltre loro due. Probabilmente sarebbe stato uno di loro ad accoglierli.

«Jisung...» Una voce dolce e gentile lo chiamò, prima che le sue dita iniziassero a battere impazienti sullo stipite destro. Il nominato alzò la testa incrociando gli occhi gentili del ragazzo che l'aveva chiamato, «È arrivato il cliente, Lee Minho. Ho preso io il suo appuntamento, rammenti?»

«Stavo aspettando proprio lui.» Esclamò battendo le mani prima di mettersi in piedi, era la prima volta che sentiva quel nome. Non era mai stato loro cliente e, a quanto pare, era anche il primo tatuaggio.

Il tatuaggio richiesto non era molto complesso, ma avrebbe richiesto qualche seduta in più. La richiesta era di un angelo che stava cadendo, un tatuaggio che richiedeva molta attenzione e cura nei dettagli.

Love scene || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora