PROLOGO

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Il cielo notturno, le stelle e due anime che brillano.

《Guarda eccola lì》un indice sfrecciò davanti ai suoi occhi indicandole l’oscurità. 

《Dove?》

《Lì, guarda, proprio sopra di te》

Una presa calda e dolce le toccò il polso e la guidò verso il punto da lui ammirato.

E in quell’esatto istante una stella bianca e luminosa attraversò il cielo blu, d’istinto chiuse le palpebre ed espresse un desiderio, il suo più grande sogno, sperando che un giorno si avverasse.

《Che cos’hai espresso Luna?》

《No, no, no conosci bene la regola Liam, non si rivela mai il desiderio o non si realizzerà》

《Dai, non lo dici neanche al tuo migliore amico?》 supplicò il bambino dagli occhi olivastri.

《No, ma quando si avvererà sarai il primo a saperlo. Tu invece che cos’hai desiderato?》

《Di rimanere qui, con te. Niente e nessuno ci potrà mai separare. Migliori amici…》

《per sempre》 concluse Luna e allungando il dito strinse il mignolino di Liam. 

Restarono lì, uno vicino all’altro, fianco contro fianco e mano nella mano, osservarono per ore e ore il mare stellato che li avvolgeva, sperando che un giorno quei corpi celesti concretizzassero i loro desideri.

Ormai l’estate stava giungendo al termine e i bambini passavano le ultime giornate di caldo a fare scorpacciate di corn-flakes, giocare a rincorrersi ed a nascondino. 

Il momento migliore della giornata però erano le serate infinite passate ad osservare quella grande macchia blu che sormontava le loro teste. 

Tutto ciò però stava svanendo come la scia di una stella cadente. 

La fine dell’estate per Liam rappresentava principalmente il ritorno a scuola, invece per Luna significava solo una cosa. Il suo compleanno era alle porte. Aspettava questo giorno tutto l’anno, era così tanto impaziente che attaccava una lavagnetta magnetica sulla porta della sua cameretta sulla quale cancellava periodicamente le giornate che erano passate. 

Amava il suo compleanno così come solo un bambino sa fare.

Mancavano meno di due mesi a quel giorno e l’idea di passarlo nella sua città e con le persone che l’amavano le faceva salire l’entusiasmo alle stelle. Non vedeva l’ora!

                                  …

Din don

Il suono attutito del campanello vibró nell'aria.

Dalla porta vetrata Liam intravide un’ombra sinuosa. Subito dopo la maniglia si abbassò e la porta si aprì. 

《Salve Signora Moore, come va?》disse il bambino.

La signora d’istinto chinò la testa verso il basso trovandosi davanti un ometto dai lunghi capelli biondi paragonabili alle onde del mare.

《Ciao Liam, tutto bene grazie, ma quante volte ti ho detto di chiamarmi Riley?》

《Ha ragione, mi scusi signora Moo...Volevo dire, Riley. Luna è in casa?》

《Si, Luna è di sopra》disse indicando la scala.

《Va bene, grazie mille》

《Ti pregherei di togliere le scarpe, con tutti i microbi e i germi che al giorno d’oggi ci circondano…sai com’è il detto: “Meglio prevenire che curare”》una voce profonda e gentile risuonò nelle orecchie di Liam.

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