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ci ho pensato tantissimo e alla fine ho deciso di portarvi un po' nel mio mondo e scrivere una storia ambientata nel mondo del judo, tranquilli che so che non sapete quasi nulla su questo sport, quindi man mano vi spiegherò tutto.
buona lettura❤️‍🩹
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"Per il prossimo combattimento si preparino Sarah Toscano e Angela Ciancio"
disse la speaker.

Era arrivato il momento di combattere, e mai come adesso l'ansia prese il sopravvento.
Non sono una che si fa facilmente prendere dall'ansia, ma questa gara era importante per me.
Tra l'altro Angela Ciancio ha uno dei maestri migliori d'Italia, e questo di certo non mi aiuta.

Salimmo sul tatami (tappeto), dove potei osservarla da più vicino: era alta quanto me, i capelli castani raccolti in uno chignon e due occhi blu concentrati sul combattimento.

Quando diedero inizio al combattimento, cercai con tutte le forze di buttare di schiena la mia avversaria, ma alla fine, lei ebbe la meglio.
Ero senza parole, aveva stradominato il combattimento.

Per arrivare sul podio si dovevano vincere almeno 1 incontro su 3, ma quel combattimento iniziale mi scombussolò parecchio.
Arrivai terza, mentre Angela arrivò prima, vincendo tutti e tre i combattimenti.

Le mie amiche e il mio maestro mi rassicurarono, facendomi addirittura i complimenti, anche se non me li meritavo.

Dopo un po' arrivò il momento di andarsene quindi andai nello spogliatoio per cambiarmi e prendere la mia roba.
Bussai per correttezza ed una voce urlò
"Avanti"
Entrai e vidi l'ultima persona che avrei voluto vedere: la ragazza del primo combattimento.

Nessuno parlò, io mi cambiai e mentre me ne stavo per andare presi parola.
"Complimenti per il primo posto, te lo sei meritato" dissi con un mezzo sorriso.

"Grazie, lo so. Complimenti anche a te per il terzo posto, anche se sinceramente, vedendo come hai combattuto, non te lo meritavi così tanto" disse in modo provocatorio.
Io non dissi niente, me ne andai e basta.

Ma come può dire una cosa del genere? Lei quasi tutti e 3 i combattimenti li ha vinti di culo, non dovrebbe parlare proprio.

I mesi successivi non ci pensai più di tanto, continuai ad andare agli allenamenti di judo con tranquillità, ma mentirei se dicessi che quella frase non mi abbia spronato a fare ancora meglio, anche se fece parecchio male.

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Un giorno come tanti, stavo andando all'allenamento insieme ad una delle mie migliori amiche, Marisol.

Scese in palestra salutiamo il maestro ed entriamo nello spogliatoio, dove troviamo una ragazza di spalle con una folta chioma castana che, sentendo noi entrare, si gira.

Non ci posso credere, che ci fa lei qui? I ricordi della gara si vecero vividi nella mia testa, e le parole dette nello spogliatoio tornarono.

"Ciao" ci salutò entrambe, "tu sei quella della gara, giusto?" chiese la ragazza con gli occhi blu.

"Si, sono io" dico con un mezzo sorriso.

Lei annuisce e continua a prepararsi per l'allenamento.

"Che ci fai qui? Non sei di un'altra palestra?" chiese curiosa Marisol.

"Si, ma mi sono trasferita e poiché il vostro maestro è amico del mio maestro, sono stata obbligata a venire qui" rispose Angela, non guardando in faccia le due ragazze e finendo di mettere il Judoji.

Nello spogliatoio c'era un silenzio assordante, interrotto dall'ingresso di Stella.

"Ciao" ci saluta la ragazza e noi ricambiamo con un sorriso.
Anche stella riconobbe la ragazza casertana ma non fece domande.

"Questa sera venite alla festa quindi?"
Chiese Stella
"Si, veniamo entrambe, dopo se vuoi chiedo a Francesco se viene" rispondo io.

"Quale festa?" chiese incuriosita la maggiore.

"Domani è il mio compleanno, avevo pensato di fare una festa con quelli di judo aspettando la mezzanotte, se vuoi puoi venire anche tu" rispose Stella.

"Perché no, dopo mi dici dove e quando che ora dobbiamo salire sul tatami"

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L'allenamento stava andando molto bene e in men che non si dica arrivò il momento dei combattimenti.
"Sarah combatti con Angela, prenditi la rivincita" disse ridendo il maestro.
Mi alzai contrariata dalla sua scelta.
Il combattimento iniziò e, come l'ultima volta, Angela vinse.

"Non sei cambiata affatto dall'ultima volta, sei ancora scarsa" disse ridendo Angela mentre ci sedevamo.

Dio, già non la sopporto più.

Questione di tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora